TOTTA e DYLAN

Lineagialla

Il 15 settembre su facebook sono stati pubblicati i nominativi degli  scrittori ed i relativi titoli dei racconti scelti per lineagialla n. 2:

Federica Bosi
- La visita medica
Luigi Brasili - Fino al centro della terra
Gaetano Grisafi - La Merica
Giacomo Massarotto - Il volo di Mario
Ludovica Mazzuccato - Piselli freschi
Roberto Pellico - Un pomeriggio di girasoli

VEDI
Posteitaliane / 80144 edizioni
http://ninniandmary.blogspot.com/2011/05/lineagialla.html

Maurizio Cattelan / Autobiografia non autorizzata























  “La strada era vuota, ma appena passato il cartello di Vernasca il motore del mio 125 emise un gemito terribile e si spense – Chiusi gli occhi, pensai a come poteva essere sentirsi artista – Non riuscivo proprio a capire. Ma più non capivo, più mi veniva voglia di fare l’artista. Non è che, mi chiedevo, uno diventa artista così, di colpo, senza saperlo? Si ferma la moto e uno scopre che deve fare l’artista.”
Si consuma in questo modo, “sulla via di Vernasca”, dove la motocicletta l’ha piantato in asso, l’improbabile conversione all’arte di Maurizio Cattelan, uno degli artisti più controversi del nostro tempo.
A raccontarla in prima persona, però, non è lui, ma Francesco Bonami, autore di una singolare “autobiografia non autorizzata”, in cui il celebre critico si trasforma nell’io narrante dell’artista veneto, rievocando le principali tappe della sua carriera e trasfigurandole in una dimensione ironica e surreale.
Figlio di una “famiglia sottoproletaria zen”, paga del poco che ha, cresciuto sobriamente a pane e margarina inzuppato nel caffelatte, in una Padova dove la nebbia “puzza di pesce” e le gesta degli Autonomi monopolizzano la prima pagina del “Gazzettino”, Cattelan approda avventurosamente – non in moto questa volta, ma con la sua amatissima bicicletta – nella Milano degli anni Ottanta, da cui spiccherà il volo per un successo mondiale.
E tra Milano e New York, Venezia e Amsterdam, Londra e Vienna, si impongono le sue opere più famose e scioccanti, da papa Wojtyla colpito da un meteorite a Hitler che prega in ginocchio, dai tre bambini impiccati al provocatorio “ditone medio” che “ha mandato a quel paese in un colpo solo i piagnoni e i ladroni del Bel Paese”, alle numerose installazioni che vedono come protagonisti gli animali.
Un racconto paradossale che si conclude in modo spettacolare e visionario all’interno del museo Guggenheim di New York, con una sorta di onirica redenzione delle opere e del loro autore.
“Come Giorgio Morandi guardava le sue bottiglie così a lungo da farle diventare opere d’arte universali, allo stesso modo Cattelan ha guardato così profondamente i propri difetti da trasformarli in capolavori” scrive Bonami. “Quella che vado a raccontare è una storia vera, una parte è seria, un’altra è una miseria. Serietà e miseria, gli ingredienti che hanno fatto di questo artista un genio dei nostri tempi e di chissà quali altri.”

Edizioni Mondadori - Milano
Collana: Strade blu
Anno di pubblicazione: 2011
Formato 15x21 - brossura
Pagine: 121

Meta-fora

Tavolo / Contenitore interparete.
Struttura in multistrato di legno esotico okoumè con finitura ad olio naturale. Il tavolo (cm 300x80x77) scorre nel contenitore (cm 200x40x155), attrezzato con ripiani e cassetti.
Design Agata Monti, 2010.
Produzione Adele C.


Adele C, ovvero Adele Cassina, figlia del noto industriale Cesare Cassina (1909-1979) che fondò nel 1927 con il fratello Umberto (1910-1992) un'azienda nel settore dell’arredamento contemporaneo, diventata nel tempo di grande prestigio grazie anche alla collaborazione di importanti architetti e designer come Mario Bellini, Jean Louis Berthet, Andrea Branzi, Paolo Deganello, Piero De Martini, Rodolfo Dordoni, Gianfranco Frattini, Cuno Frommherz, Konstantin Grcic, Markus Jehs and Jürgen Laub, Patrick Jouin, Toshiyuki Kita, Piero Lissoni, Vico Magistretti, Jean Marie Massaud, Gaetano Pesce, Gio Ponti, Philippe Starck, Theodore Waddell, Hannes Wettstein.

Arte povera 2011







 Da settembre 2011 fino a marzo 2012 l'interessante mostra-evento Arte povera 2011 a cura dello storico dell'arte Germano Celant, che si svolgerà contemporaneamente in diverse e importanti istituzioni museali e culturali italiane, nelle città di Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino.
L’iniziativa, che ha come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, presenta su scala nazionale e internazionale gli sviluppi storici e contemporanei di questa ricerca distribuendo le varie fasi e i singoli momenti linguistici in differenti spazi:
MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli (Torino)
MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e contemporanea di Roma
Triennale di Milano.
 
Michele Pistoletto - Mappamondo, 1966/1968

Insieme ai singoli responsabili museali Beatrice Merz per il Castello di Rivoli, Maria Vittoria Marini Clarelli per la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, Eduardo Cicelyn per il MADRE, Gianfranco Maraniello per il MAMbo, Anna Mattirolo per il MAXXI Arte e Davide Rampello per la Triennale, il curatore Germano Celant ha concepito un progetto di mostra che, mettendo insieme un alto numero di opere storiche e recenti, si proponga come un viaggio nel tempo dal 1967 a oggi e, negli spazi, attraverso diverse situazioni architettoniche e ambientali, tra gli avvenimenti che hanno avuto come protagonisti gli artisti dell’Arte povera.


Movimento artistico sviluppatosi in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta.
Il movimento nasce con l'intento di "impoverire" la rete di segni di cui si serve la cultura quotidiana al fine di mettere pienamente in luce gli archetipi su cui si regge. Di qui l'impiego nelle opere d'arte di materiali "poveri" quali terra, ferro, legno e stracci.
Altre caratteristiche, che accomunarono il movimento alle contemporanee esperienze concettuali, Pop Art, minimal e Land Art, furono il rilievo artistico dato al momento della concezione e realizzazione dell'opera, l'attenzione verso gli oggetti d'uso, le performances attraverso cui coinvolgere gli spettatori e gli interventi sul paesaggio, nel suo pieno rispetto).
Principali figure del movimento furono Michelangelo Pistoletto, Iannis Kounellis, Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Giulio Paolini, Mario Merz, Luciano Fabro e Gilberto Zorio.
Teorico del gruppo fu il critico Germano Celant.

Non dimenticare mai

11 settembre 2001 / 11 settembre 2011

IL DRAMMA CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL XXI SECOLO

Ore 8,45
a New York sembra una mattina come le altre ma tra un minuto, sotto gli occhi dei newyorchesi, un evento tragico cambierà il corso della storia.

Ore 8,46
un aereo di linea, il volo 11 dell’American Airlines, si schianta contro la Torre Nord (1WTC) del World Trade Center. Ai comandi dell'aereo c'è Mohamed Atta, un terrorista egiziano membro di Al-Qaeda, gruppo terrorista islamico che fa capo allo sceicco saudita Osama bin Laden.
Il fatto è ripreso da diverse telecamere amatoriali.

Ore 9,03
in diretta televisiva mondiale, un secondo aereo va a schiantarsi contro la Torre Sud (2WTC).

Ore 9,37
un terzo aereo si abbatte contro una parete esterna del Pentagono, in Virginia, sede del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

 Ore 9,59
la Torre Sud crolla, sollevando un’immensa nube di polvere e detriti.

 Ore 10,10
un quarto aereo di linea precipita in un campo della Pennsylvania. Avrebbe dovuto colpire la Casa Bianca, ma precipita prima di raggiungere l’obiettivo a causa di una rivolta dei passeggeri.

 Ore 10,28
crolla anche la Torre Nord. Manhattan si trasforma in Ground Zero, l'epicentro di un campo di battaglia tra macerie, polvere e fogli di carta sparsi ovunque.
In totale gli attacchi provocheranno circa tremila vittime e tra queste centinaia di soccorritori.


L’EPILOGO


La responsabilità degli attentati viene subito attribuita all’organizzazione terroristica al-Qaeda che aveva già colpito il World Trade Center nel 1993. In quell'occasione, un'autobomba aveva ucciso 6 persone. I terroristi considerano le due torri un simbolo dell'economia capitalista: distruggerle significa colpire non solo gli Stati Uniti, ma l'intero Occidente, accusato di diffondere uno stile di vita immorale.

La risposta degli Stati Uniti agli attacchi non si fa attendere.

Il presidente George Walker Bush lancia la cosiddetta “guerra al terrore”, ordinando nell’ottobre 2001 l’invasione dell’Afghanistan e in seguito anche quella dell’Iraq.

Afghanistan e Iraq sono infatti accusati di sostenere e finanziare al-Qaeda. Dopo l’11 settembre, al-Qaeda torna a colpire in molte parti del mondo: il terrorismo si impone drammaticamente nello scenario politico mondiale.
Gli attentati dell'11 settembre segnano in modo traumatico il passaggio tra il XX e il XXI secolo.

Ground Zero, l'area in cui sorgevano le Twin Towers, diventa un luogo di ricordo e pellegrinaggio.


LA RICOSTRUZIONE


A causa di ritardi politici, burocratici ed economici, il sito di Ground Zero è ancora oggi un grande cantiere nel cuore di Manhattan. Dopo anni di incertezze e discussioni sul da farsi e sui dettagli del progetto, oggi i lavori procedono più spediti e i primi risultati sono già apprezzabili.

Le sorti dell’intero sito sono, del resto, strettamente legate alla domanda di nuovi spazi e uffici da vendere o affittare e non è facile oggi convincere le imprese a spendere grandi somme di denaro per una sede nella zona.

Per il decimo anniversario degli attacchi è invece pronto il Memoriale, una nuova area che rimarrà a ricordo delle vittime degli attentati e dei soccorritori che morirono per trarre in salvo quante più persone possibili dalle torri in fiamme e dalle macerie nei giorni seguenti.


LO STATO DEI LUOGHI
 
1.
1 WORLD TRADE CENTER - 1WTC in rapida costruzione, prima battezzato “Freedom Tower”, progettato in origine dall’architetto statunitense Daniel Libeskind poi, attraverso molte revisioni per motivi di sicurezza, è stato riprogettato dall’architetto David Childs (lo stesso che ha progettato l'attuale torre 7WTC, anch'essa crollata e completata nel 2006) alla guida dello studio Skidmore, Owings & Merrill, per scelta di Larry A. Silverstein, magnate immobiliare newyorkese e locatario del World Trade Center.

Da tenere presente che Daniel Libeskind è il vincitore del concorso internazionale di progettazione, bandito dalla Lower Manhattan Development Corporation nel 2002, per la ricostruzione dell’area ormai nota come Ground Zero e pertanto gli rimane l’intera gestione del sito a livello di masterplan (piano urbanistico) che resta sempre come riferimento per l’intera area.

La torre 1WTC diventerà la più alta degli Stati Uniti con 104 piani previsti ed un’altezza complessiva di circa 541,3 metri (1.776 piedi, il numero ricorda l’anno della dichiarazione di indipendenza degli USA). Sarà completata verso la fine del 2013. Accanto all’edificio sorgerà il Performing Arts Center, progettato dall’architetto canadese Frank O.Gehry.

 2.
Centro di sicurezza per i veicoli è invece un’area sotterranea che servirà per la gestione delle merci e degli spostamenti nella zona.

 3.
4 World Trade Center - 4WTC è un’altra torre in costruzione, progettata dall’architetto giapponese Fumihiko Maki & Associates, con 64 piani previsti ed un’altezza complessiva di circa 300 metri. Sarà completata verso la fine del 2013.

 4. Reflecting Absence, memoriale firmato dall’architetto israeliano Michael Arad e dall’americano Peter Walker, consiste in due vasche quadrangolari, che ne ricalcano l’ingombro originale delle Twin Towers, con pareti alte 20 metri da cui scorreranno flussi d'acqua a mo’ di cascate.  

Attorno alle vasche sorge la Memorial Plaza, uno spazio pavimentato in granito, rinvigorito da un giardino di più di 400 querce bianche, ideato dallo studio californiano Peter Walker and Partners Landscape Architecture.

Oggi, domenica 11 settembre 2011 il presidente Barack Obama, il suo predecessore George Bush, il sindaco Michael Bloomberg e Rudolph Giuliani (già sindaco di New York il giorno dell'attacco) inaugureranno l’apertura del Memoriale cittadino.

 5.
Memorial Museum, sarà inaugurato nel settembre del 2012, a 20 metri sotto il bosco di querce, progettato da Davis Brody Bond LLP, che ospiterà reperti delle due Torri e delle loro fondamenta e si potrà accedere dal Museum Pavillion, progettato dallo studio di architettura norvegese Snøhetta, nel cui interno saranno sistemati i due “tridenti” del World Trade Center, si tratta delle colonne portanti di acciaio che fungevano da sostegno strutturale alle Torri Gemelle, rimaste in piedi anche dopo il crollo.

 6.
Nuova stazione dei mezzi pubblici che collegherà Ground Zero sarà completata verso la fine del 2014, progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava.


Inoltre è prevista la costruzione delle seguenti torri:


2WTC, progettato dallo studio dell’architetto brittanico Norman Foster and Partners, con 78 piani previsti ed un’altezza complessiva di 382 metri;

3WTC, lateralmente alla precedente, progettato dall’architetto inglese Richard Rogers, con 71 piani per un’altezza complessiva di 352 metri;

5WTC, l’edificio della “Deutsche Bank”, irrimediabilmente danneggiato dagli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, progettato dallo studio di architettura newyorkese Kohn Pederson Fox Associates, con 42 piani per un’altezza complessiva di 226 metri.


Fra le torri 2WTC e 3WTC sarà realizzata verso il 2016 la stazione ferroviaria sotterranea, progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava.

Immagine tratta da wtc.com
Notizie utili: 
wtc.com
911memorial.com

Dieci anni di euro

Un compleanno sofferto per l'Euro, soprattutto a causa delle recenti turbolenze finanziarie. Ma vediamo cosa è cambiato, in un decennio di moneta unica, nelle tasche degli italiani.
Mentre scriviamo, sulla graticola è Atene, alle prese con un’operazione di rientro dal debito pubblico che, se non dovesse andare in porto, potrebbe causare la sua uscita dall’eurozona. Crisi a parte, molte parole sono state spese sul reale impatto che l’introduzione della moneta unica ha avuto dal 2002 a oggi sulle tasche dei consumatori italiani. Abbiamo cercato di capire quanto, in realtà, ogni cittadino debba spendere oggi per accedere a una serie di servizi, dal trasporto pubblico all’energia, dalle telecomunicazioni ai ristoranti. Una fotografia che poi abbiamo confrontato con l’istantanea da noi scattata dieci anni fa. Ecco il risultato.


Il cammino (lento ma costante) dell’inflazione

Sulla base dei dati forniti dall’Istat, l’inflazione, cioè l’indicatore che misura il costo della vita in base all’aumento dei prezzi al consumo, è cresciuta in media del 2,3% annuo (nell’articolo consideriamo il periodo tra maggio 2001 e maggio 2011). Ciò significa che, in dieci anni, il prezzo di beni e servizi è lievitato di quasi un quarto rispetto al 2002. Un trend abbastanza costante, se si esclude il biennio 2007- 2008 (quello che ci ha preparato alla crisi mondiale, per intenderci), quando l’impennata del prezzo dei cereali, seguita da quella del petrolio, scatenò tensioni inflazionistiche a catena sui generi alimentari e sulle fonti energetiche.

Cereali: fra inflazione e speculazione

Emblematico, da questo punto di vista, il comportamento dei prodotti derivati dai cereali, pane in testa. Il loro indice, mantenutosi al di sotto dell’aumento generale del costo della vita fino al 2007, è in realtà salito nei dieci anni di euro del 33% (dieci punti in più dell’inflazione) proprio a causa dell’esplodere della bolla dei cereali. Una volta rientrata l’emergenza, tuttavia, il prezzo del pane non è ridisceso, come ci sarebbe potuto aspettare. Una tipica dinamica speculativa insomma, che è ricaduta sulle tasche dei cittadini, andando invece a gonfiare le borse dei produttori e, soprattutto, degli intermediatori finanziari.

Il ballo dei prezzi

Nonostante la crisi del 2007-2008 abbia fatto schizzare il prezzo dei cereali, l’aumento dei prezzi degli altri prodotti alimentari è stato invece sostanzialmente in linea con l’inflazione (+25,3% a fronte di un indice generale del 23%). Certo, alcune categorie merceologiche fanno eccezione. A cominciare dalle bevande alcoliche e dai tabacchi, il cui prezzo è cresciuto del 53%, dalle bollette dell’acqua e del gas (rispettivamente +52 e +34%), dai combustibili (+35%) e dai trasporti (+35%). Fra i settori meno colpiti dai rincari, invece, spicca quello delle comunicazioni: con segno negativo, -27,9% le tariffe, anche se in realtà i consumi sono cresciuti di molto, incidendo non indifferentemente sui bilanci familiari; hanno registrato incrementi sotto la media anche il settore sanitario (+2,8%), quello ricreativo e culturale (+10,9%), l’abbigliamento e le calzature (+17,9%) e l’arredamento (+20,5%). Leggermente sopra la media, invece, il trend fatto registrare dalle spese per l’istruzione (+26,5%) e per i servizi ricettivi e di ristorazione (+28,9%).

Non un salasso, inefficienze a parte

Non possiamo dire che il passaggio all’euro, dopo dieci anni di moneta unica, abbia rappresentato un salasso per i consumatori. Fatta eccezione per il biennio 2007-2008, l’inflazione, in fondo, è cresciuta in modo fisiologico. Tuttavia, a guardar bene, dietro questa crescita media si sono nascosti picchi che hanno fortemente penalizzato i consumatori, a cominciare proprio da quei beni di prima necessità, come l’acqua, la luce, il canone Rai e i trasporti che hanno registrato aumenti generalizzati - e molto spesso non giustificati - per le tasche dei cittadini.

In calo il potere d’acquisto

Nel corso degli ultimi dieci anni gli italiani si sono impoveriti. Se infatti i prezzi in media sono saliti del 21% (confrontando la media del 2001 con la media del 2010, periodo per cui sono disponibili i dati del reddito pro capite), non altrettanto - come confermato dalla contabilità nazionale dell’Istat - ha fatto il loro reddito pro capite (+14%).

Il risultato è che il nostro potere d’acquisto si è ridotto (-7%) influenzando alcuni comportamenti di spesa.

Per quanto riguarda i consumi alimentari, a fronte di un aumento dei prezzi del 25%, la spesa è aumentata solo del 13%, il che significa che i consumatori sono diventati più selettivi nelle loro scelte d’acquisto.

Inversa la dinamica delle telecomunicazioni. Navigare e telefonare è diventato meno costoso (-28%), ma la spesa è invece salita (+30%), poiché la quantità di ore passate al cellulare o su internet è cresciuta.

Colazioni sempre più salate. Andiamo a mangiare fuori. E poi passiamo la notte in un albergo. L’Istat segnala che il prezzo delle camere di alberghi e motel dal 2001 a oggi ha subìto incrementi piuttosto contenuti, nell’ordine del 17 per cento. Decisamente diversa la dinamica di bar e ristoranti, dove l’Istituto di statistica ha registrato aumenti medi di 33 punti percentuali. Dinamiche, certo, differenti da città a città. Il caffè, ad esempio, è cresciuto più a Roma (+35,5%) e a Napoli (+31,2%), mentre la pizza a Bari (45,2%) e a Milano (+44%).
 
Notizie tratte da: altroconsumo.it