TOTTA e DYLAN

Giornata della memoria

27 gennaio 1945
27 gennaio 2013

Foto by Ninni Caricato - Carpi 2011

PER NON DIMENTICARE

Neuron


Dalla base aerea francese di Istres, in Provenza, il 1° dicembre scorso ha volato il primo Neuron, un caccia tutto europeo, ovvero un Ucav - Unmanned Combat Aerial Vehicle, veicolo da combattimento senza pilota e invisibile.

Realizzato da sei nazioni: Francia, Italia, Svezia, Spagna, Svizzera e Grecia, sotto la guida della francese Dassault celebre per i suoi caccia Mirage.


Per l’Italia c’è l'Alenia Aermacchi, del gruppo Finmeccanica, che con il 22% del progetto ha realizzato esclusivamente alcune componenti ad alta tecnologia, ma soprattutto il sistema di armamento autonomo Smart Integrated Weapon Bay avente la caratteristica di rilevare l’obiettivo, riconoscerlo e chiedere al comando di terra l’autorizzazione per l’uso dell’armamento.

Il Neuron, con apertura alare di m 12,50, non è ancora un vero caccia, è un “dimostratore tecnologico” e porterà senz’altro dei vantaggi operativi di un vero aereo da caccia senza pilota, nel prossimo futuro. Un caccia del genere potrà volare senza qualunque altro apparato, piccolo o grande, semplice o sofisticato, che sia legato alla presenza umana a bordo. Da questo deriverà un grande risparmio di peso, di spazio, di complicazioni tecniche e di denaro. Verrà meno anche la necessità di addestrare i piloti militari per molti anni e a costi astronomici. Inoltre, usando dei caccia completamente automatizzati, non si rischieranno più vite umane in azioni aeree e non ci sarà più da temere che i piloti abbattuti cadano in mano nemica, questa è una eventualità che in certi contesti preoccupa persino più della morte.

In Europa non ci sono piani industriali ben definiti per la costruzione di un’altra tipologia di caccia dopo quelli che volano oggi. Su questo fronte ci sono in corso studi negli Stati Uniti, Russia, Cina, ma non in Europa. Oggi i grandi caccia pilotati costano troppo e per il futuro quelli senza pilota rappresenterebbero senz'altro una sfida importante.

Aumentano le tariffe postali

L'Italia è entrata nel novero dei Paesi civili ed è n grado di annunciare per tempo gli aumenti tariffari.

Certo, si è ancora distanti da quanto fatto, ad esempio, in Francia e in Germania, che informano con mesi di anticipo. Però, almeno questa volta, a dipendenti e clientela è stata evitata la sorpresa dell'ultimo momento. Quando, cioè, i giochi ormai sono stati fatti. Il listino è entrato in vigore dal 1° gennaio 2013, recependo le richieste che Poste Italiane aveva presentato all'AGCOM - Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni prima delle vacanze estive.

Tabelle alla mano, le tariffe interne relative alla posta ordinaria e raccomandata sono state incrementate per i diversi scaglioni di peso. In particolare, il porto base, ossia la lettera contenuta nei 20 grammi, passa da € 0,60 ad € 0,70 (importo inalterato dal 20 maggio 2006, quando le categorie ordinaria e prioritaria vennero unificate), mentre la raccomandata di uguale peso sale da € 3,30 ad € 3,60.


Anche i rapporti ordinari con l'estero sono stati rivisti. Considerando sempre la quota minima per invii fino a 20 grammi, si lievita da € 0,75 ad € 0,85 con le spedizioni verso l'Europa ed il Mediterraneo, da € 1,60 ad € 2,00 per l'Africa, l'America e l'Asia, da € 2,00 ad € 2,50 per l'Oceania.

Il quadro delle modifiche è più ampio; tocca infatti voci come avvisi di ricevimento, atti giudiziari e la corrispondenza, ordinaria e raccomandata, online.

Naturalmente, la decisione implica un aumento nei nominali per i francobolli commemorativi che usciranno nei prossimi mesi: l'elenco diffuso il 18 dicembre, insomma, dovrà essere ripensato.