C'è acqua sulla Luna, pochissima ma c’è.
La scoperta smentisce l'idea finora diffusa che il suolo lunare sia arido e desolato, alimentando il sogno mai sopito di poter installare una base fissa con astronauti. Per la prima volta gli scienziati sono convinti di averne davvero le prove e le pubblicano su Science.
Le seguenti tre missioni spaziali:
Chandrayaan-1 missione dell’ISRO - Indian Space Research Organisation
sonda spaziale lanciata il 22 ottobre 2008 per studi scientifici in orbita polare lunare e per lo studio diretto della superficie per mezzo del MIP - Moon Impact Probe che si è posato sul suolo lunare il 14 novembre 2008;
Deep Impact missione della NASA
sonda spaziale lanciata il 12 gennaio 2005 verso la cometa Tempel 1 per studiarne la composizione all’interno per mezzo dello Smart Impactor che ha impattato la cometa il 4 luglio 2005;
Cassini missione della NASA-ESA-ASI
sonda spaziale lanciata il 15 ottobre 1997 per lo studio del sistema di Saturno;
hanno fornito dati che hanno consentito a studiosi statunitensi di confermare la presenza, in diversi punti della superficie lunare, di composti volatili basati sul legame tra idrogeno e ossigeno che è caratteristico della molecola d’acqua.
In realtà, i dati non consentono di determinare con certezza in quale misura si tratti di acqua (la cui molecola è formata da 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno) e in quale di ossidrile (un composto formato da 1 atomo di idrogeno e 1 di ossigeno), ma questo basta comunque a cambiare profondamente le nostre teorie sulla Luna, a lungo considerato un corpo celeste completamente secco e inospitale, con importanti implicazioni per eventuali colonie umane sul nostro satellite naturale.
Le sopracitate tre ricerche indipendenti hanno fornito i dati raccolti dagli spettrometri di bordo, strumenti in grado di scomporre la radiazione riflessa dalla superficie lunare, e in questo modo individuare gli elementi caratteristici di ogni molecola, dato che ogni struttura chimica assorbe la luce in modo caratteristico.
Solo la missione Chandrayaan-1 è stata effettivamente dedicata alla Luna, le altre due hanno compiuto su di essa dei fly-by per sfruttarne l’effetto gravitazionale lungo il loro viaggio.
Sulla Luna non ci sono certo laghi o fiumi ma la sua superficie presenta tracce significative di ossidrile, acqua o entrambi, intrappolata nei minerali. Questi composti sono stati rilevati non nei freddi crateri delle regioni polari dove i ricercatori hanno sempre ritenuto più probabile la presenza di ghiaccio d’acqua e dove, non a caso, andrà ad impattare il 9 ottobre c.a. la sonda della NASA LCROSS - Lunar CRater Observation and Sensing Satellite, esattamente nel cratere Cabeus A, avente il diametro di km 48, in prossimità del Polo Sud, ma al contrario, anche se la sua concentrazione aumenta avvicinandosi ai Poli, l’acqua sembra essere presente anche a latitudini molto più basse, raggiunte dalla luce solare.
Il Prof. Enrico Flamini, responsabile dell’Unità di Osservazione dell’Universo dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana, spiega che i dati pubblicati su Science ''indicano che c'e' una quantità di acqua relativamente alta diffusa su tutta la superficie e intrappolata in minerali idrati''.
Il dato interessante, secondo il Prof. Enrico Flamini, è che si tratta ''di una quantità più alta di quella che si potrebbe ipotizzare se l'acqua fosse stata portata sulla Luna dall'impatto di comete. Potrebbe insomma, essere acqua già presente nel momento in cui si e' formata la Luna''.
Questa scoperta è destinata a cambiare profondamente il modo in cui guardiamo al nostro satellite naturale ed avere importanti conseguenze per la pianificazione di future missioni. Da tempo, molti ricercatori suggeriscono che una presenza d’acqua sulla Luna potrebbe facilitare la costruzione di insediamenti umani sulla Luna. Non tanto o non solo perché l’acqua trovata lì potrebbe servire alle esigenze quotidiane degli astronauti (si pensi all’idratazione dei cibi liofilizzati), evitando di trasportare a bordo della missione grandi quantitativi d’acqua dalla Terra, ma soprattutto perché idrogeno e ossigeno potrebbero fornire il combustibile necessario a ripartire dalla Luna verso la Terra oppure verso altre destinazioni.
Orografia del cratere Cabeus A nei pressi del Polo Sud della LunaQuesta scoperta è destinata a cambiare profondamente il modo in cui guardiamo al nostro satellite naturale ed avere importanti conseguenze per la pianificazione di future missioni. Da tempo, molti ricercatori suggeriscono che una presenza d’acqua sulla Luna potrebbe facilitare la costruzione di insediamenti umani sulla Luna. Non tanto o non solo perché l’acqua trovata lì potrebbe servire alle esigenze quotidiane degli astronauti (si pensi all’idratazione dei cibi liofilizzati), evitando di trasportare a bordo della missione grandi quantitativi d’acqua dalla Terra, ma soprattutto perché idrogeno e ossigeno potrebbero fornire il combustibile necessario a ripartire dalla Luna verso la Terra oppure verso altre destinazioni.
Concentrazione di ghiaccio (blu) ed acqua (viola) al Polo Sud della Luna
Mappa del Polo Sud della Luna utilizzando il telescopio Tortugas Observatory 24"
Immagini tratte da: nasa.gov
Link utile: Maurizio Leotta