TOTTA e DYLAN

02 - Il francobollo che piace

Il francobollo ordinario della serie tematica “Made in Italy” dedicato ad Adnkrono0s, nel 50° anniversario della fondazione dell’agenzia giornalistica, ha suscitato la curiosità e l’interesse degli esperti del settore filatelico.
Infatti la grafica, curata dal bozzettista Luca Vangelli, attraverso una raffinata rappresentazione realizzata con la scritta Adnkronos, in diversi caratteri e prospettive, simboleggia il flusso di notizie che si rincorrono e intersecano senza soluzione di continuità.


Il francobollo piace a Giulio Filippo Bolaffi, amministratore delegato del gruppo Bolaffi. “Benché non fosse facile tradurre in forma grafica l’attività dell’Adnkronos - dice a IGN, testata on-line del Gruppo Adnkronos - il risultato è un francobollo dall’appeal moderno, che ben rappresenta il flusso continuo di notizie che da oltre 50 anni sono diffuse da questa storica agenzia di stampa”.

Danilo Bogoni, presidente dell’USFI - Unione Stampa Filatelica Italiana, osserva: ''Una volta tanto l'Adnkronos fa parlare di sé invece di dare notizie. L'emissione del francobollo è importante perché ci ricorda quello che c'è dietro a un'agenzia di stampa, tutte le persone che lavorano intorno al flusso continuo delle notizie''. La grafica, secondo Bogoni, è ''innovativa'' e ''sintetica''. ''Voi trasmettete parole - sottolinea - era un concetto difficile da rendere”.

Per Paolo Deambrosi, Direttore del Catalogo Unificato, è ''giusto riconoscere l'importante funzione dell'Adnkronos per l'informazione perché fa parte della storia d'Italia''. ''Sono contento - aggiunge - che sia stato dedicato un francobollo all'agenzia''. La grafica, secondo Deambrosi, è ''elementare''. ''A me personalmente può piacere - osserva - ma potrebbe non essere chiara a tutti''. ''Bisognava trovare un sistema per spiegare meglio ma non è facile”, conclude.

A dare un parere economico è Sebastiano Cilio, Presidente della Borsa filatelica nazionale. ''Purtroppo oggi i francobolli non hanno un grande futuro filatelico - afferma - perché sono poco collezionati al momento. Stiamo cercando tutti di fare un po' di propaganda presso i giovani, ma i giovani hanno tutt'altro da fare. Il francobollo interessa molto poco. Filatelicamente al momento - sottolinea - non c'è futuro per nessuno”.

Il senatore del Nuovo Centrodestra Carlo Giovanardi, collezionista, appassionato ed esperto, presidente del gruppo parlamentare “Amici della filatelia”, commenta così l'emissione del francobollo: ''Come filatelico, tutte le iniziative che diano risalto a momenti significativi della vita sociale, politica e culturale del nostro Paese mi sembrano assolutamente lodevoli”.

"I francobolli, così come le agenzie di stampa - afferma Marisa Giannini, responsabile della funzione Filatelia di Poste Italiane - sono lo specchio della società. Come le agenzie di stampa diffondono le notizie, così le Poste, attraverso i francobolli, fanno circolare messaggi e idee. Dal 4 dicembre questa ideale unione tra il settore postale e quello dell'informazione è celebrata attraverso i due milioni e mezzo di francobolli che lo Stato italiano ha inteso dedicare ad Adnkronos per celebrarne il cinquantesimo anniversario di attività''

Notizie tratte da: adnkronos.com/IGN - Roma, 10 dicembre 2013

01 - Il francobollo che non si trova

Mi fa piacere pubblicare una giusta lamentela di un filatelista che il primo del mese ha inviato una e-mail alla rivista on-line, di cultura filatelica e storico postale, “il postalista”.
Problema questo che affligge oggi tutti i filatelisti. Il sottoscritto, ad esempio, non può ancora reperire, alla data odierna, un francobollo della serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”, costituita da cinque valori, emessa il 30 novembre scorso.

Buonasera.
Mi rivolgo a voi perché vi facciate promotori di una protesta contro Poste Italiane "filatelia" che specialmente quest'anno é arrivata al top del disservizio e della confusione. Emissioni commemorative a non finire... per fatti e personaggi che forse non sono poi cosi importanti. Inoltre queste emissioni sono introvabili per gli umili collezionisti che vagano di città in città, da un ufficio filatelico ad un altro alla ricerca delle "figurine" che mancano e che si riescono a reperire dopo un mese dall'emissione...
Un ufficio ha un esemplare di una serie, ma mancano gli altri, il Natale laico si trova, ma manca quello religioso e così via... Mi meraviglia che fra tutta questa improvvisazione e confusione nessuna associazione o venditore professionale manifesti la sua protesta. Spero che voi possiate fare qualcosa.

Grazie. Saluti.
Enrico Rettori


A tutta risposta la redazione de “il postalista” pubblica un recente comunicato di Piero Macrelli, Presidente del FSFI - Federazione fra le Società Filateliche Italiane, inviato ai giornalisti filatelici, agli amici, ai Presidenti delle Società Federate e ai titolari di incarichi federali, su argomenti sollevati all’inaugurazione di “ROMAFIL 2013”.

Cari amici,
il mio intervento all’inaugurazione di ROMAFIL sta dando risultati: mi è arrivata ora la lettera che conferma la disponibilità di Poste ad organizzare ITALIA 2015, e devo ringraziare il Presidente Ialongo, l’A.D. Sarmi e la Dottoressa Giannini che ha sempre sostenuto la nostra proposta.
La conferma è arrivata molto tardi (la stavo chiedendo dal 2010, subito dopo ITALIA 2009) e i tempi sono strettissimi, per cui vedremo, anche con FIP e FEPA, cosa e come si potrà fare; se riusciremo ad organizzarla metteremo il massimo impegno, come già è avvenuto per la precedente internazionale.
Nell’incontro con il Responsabile del Mercato Privati di Poste ing. Marchese, molto cordiale e costruttivo, mi è stato detto che gli sportelli filatelici diventeranno 500 e il numero degli specialisti di Filatelia salirà a 72 dagli attuali 52, con l’obiettivo di arrivare a 132, uno per Filiale, quanto prima possibile.
Altra risposta positiva riguarda il secondo annullo ad iniziativa, che ho chiesto per i Circoli che organizzano la Giornata della Filatelia.
Infine, la cosa più importante, ho avuto ampie assicurazioni che quanto possibile sarà fatto affinché i francobolli siano disponibili in tutti gli uffici postali.
Naturalmente non mi aspetto che tutto avvenga con la massima velocità, ma se le intenzioni sono queste, i risultati non potranno mancare.
Intanto, in uno spirito di cordiale e costruttiva collaborazione con Filatelia e Mercato Privati di Poste, siete invitati a segnalarmi le situazioni, sportelli filatelici e uffici postali, non soddisfacenti.

Cordiali saluti.
Piero Macrelli

Taglio tirature filateliche 2012

RIVISTE LE TIRATURE 2012

I francobolli già stampati bastavano: da qui la scelta di non completare i quantitativi autorizzati.
Il provvedimento riguarda nove emissioni.

I quantitativi già prodotti e immessi nella rete “sono sufficienti a garantire la distribuzione sull’intero territorio nazionale senza determinare situazioni di criticità nel mercato filatelico”. Così ha sostenuto Poste italiane, concordando con l’Istituto poligrafico e zecca dello stato “l’intendimento di non procedere al completamento della stampa”.

In base al contratto di programma, ossia al documento che regola i rapporti tra l’operatore ed il ministero dello Sviluppo Economico, spetta alla società guidata da Massimo Sarmi, tra l’altro, sottoporre al dicastero “le proprie motivate proposte circa la data di emissione, la tiratura ed il valore nominale di ciascun francobollo o intero postale, sulla base delle esigenze inerenti all’espletamento del servizio postale nonché al mercato filatelico. Il ministero adotta al riguardo le determinazioni di competenza”.

Ecco, dunque, l’atto con cui il Ministero dello Sviluppo Economico autorizza i tagli, rinunciando - per nove titoli del 2012 - a far completare le tirature. Con significative ridimensionamenti.

Lista alla mano, le decurtazioni interessano le serie:

150° anniversario Lira italiana -  emissione 23 marzo,
dal quantitativo previsto pari a 2.000.000 di foglietti si è scesi a 974.000
 150° anniversario delle Poste Italiane - emissione 5 maggio,
da 2.700.000 per ciascun francobollo  a  401.250;
Battaglia di Ponte Milvio - emissione 13 settembre,
da 1.500.000 a 493.500;
 “Parchi, giardini ed orti botanici d’Italia” - emissione 28 settembre,
da 2.800.000 per ciascun francobollo a 1.071.000 per l’Orto Botanico di Roma e a 1.190.000 per l’Orto Botanico di Catania;
Concilio Ecumenico Vaticano II - emissione 11 ottobre,
da 4.004.000 a 1.358.000;
 “Il Santo Natale”, soggetto religioso - emissione 12 ottobre,
da 4.004.000 a 1.596.000;
 “Made in Italy”, Arte della ceramica - emissione 14 ottobre,
da 2.500.000 per soggetto a 1.295.000;
Osservatori Astronomici - emissione 22 ottobre,
da 2.520.000 per tipo a 1.316.000 per l’Osservatorio Astronomico di Brera e a 1.260.000 per l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte; “Le istituzioni”, Brigata paracadutisti “Folgore” - emissione 23 ottobre,
da 4.050.000 a 1.856.250.


LA SPIEGAZIONE

Il deciso taglio alle tirature dovuto al cambio tariffario introdotto a Capodanno. Lo dice la responsabile per la funzione filatelia di Poste Italiane, Marisa Giannini.

Poste italiane dà la spiegazione per i tagli alle tirature dei francobolli 2012, tagli stabiliti da un decreto.

A precisare il motivo ai lettori è direttamente la responsabile alla funzione filatelia della società presieduta da Giovanni Ialongo: Marisa Giannini. “La decisione di chiedere una rideterminazione delle tirature relative ad alcuni francobolli del 2012 - dice - è da legare esclusivamente alla manovra tariffaria entrata in vigore” l’1 gennaio 2013. Quando i 60 centesimi non sarebbero risultati più utili, essendo il porto interno cresciuto a 70 centesimi.
Nel recente passato non risultano atti simili; conferma? “A quanto ci risulta, si tratta di una situazione nuova”.
Ci saranno conseguenze sui quantitativi delle prossime emissioni? “No”.
Si pensava che una singola serie fosse prodotta tutta in una volta. E invece così non è: stampando in più momenti, non c’è il rischio di arrivare a versioni un po’ diverse l’una dall’altra? “Poste non entra nel merito della stampa. Gli esemplari che ci vengono consegnati debbono essere conformi alle caratteristiche tecniche” fissate dai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze.

Notizie tratte da VACCARInews

L’enigma Escher

Il 19 ottobre si è inaugurata, presso il Palazzo Magnani di Reggio Emilia, la mostra dello straordinario incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972), uno dei miti del ‘900 nel panorama della produzione grafica contemporanea. 
La mostra resterà aperta fino al 23 febbraio 2014.

“Enigma Escher / Paradossi grafici tra arte e geometria”

consiste in un’ampia esposizione antologica, con un ciclo di conferenze, curata da un comitato scientifico coordinato da Piergiorgio Odifreddi, logico matematico di fama internazionale.

“Con le mie stampe – scrisse Escher – cerco di testimoniare che viviamo in un mondo bello e ordinato e non in un caos senza forma come sembra talvolta”.

Up and Down, 1947 - Litografia

Ciò che abbiamo imparato su Marte

Il 6 agosto scorso il rover Curiosity ha festeggiato un anno di permanenza sul suolo marziano. Dodici mesi nei quali, grazie a un progetto da oltre 2,5 miliardi di dollari e 10 sofisticati strumenti di bordo, si sono fatte scoperte che hanno entusiasmato anche i più scettici. 
Un esempio? Su Marte c'erano fiumi e acqua. E, probabilmente, vita.


1. Atterraggio rivoluzionario
Il primo obiettivo Curiosity l'ha raggiunto toccando con successo la superficie marziana. Per la prima volta un modulo dotato di gru ha calato il rover tramite lunghi cavi, per poi andarsi a schiantare a debita distanza. Gli scienziati della Nasa sostengono che sarà questo il futuro degli atterraggi sul pianeta rosso.
2. Analisi marziane
Per la prima volta nella storia, un rover ha trapanato una roccia (la John Klein), fino a una profondità di 6,4 cm, per estrarne un campione da analizzare.
3. Tracce di vita?
L'analisi della roccia John Klein ha rivelato la presenza di ossigeno, fosforo, carbonio, azoto e zolfo. In quel sito, quindi, miliardi di anni fa c'era un ambiente acquoso, ospitale per la vita.
4. Radiazioni no problem
Le radiazioni su Marte sono a livelli comparabili a quelle presenti nell'International space station, quindi poco pericolose per l'uomo.
5. Segni dell'acqua
Curiosity ha trovato tracce di un antico fiume, sotto forma di rocce erose dalla corrente. L'acqua arrivava circa al ginocchio.
6. Social spaziale
La missione del rover è stata la prima a trasformare la ricerca spaziale in fenomeno social: il twitter di Curiosity ha oltre 1,3 milioni di follower. Oltre 49 mila le foto scattate e pubblicate sul web.
7. Spazi ridotti
La precisione dell'atterraggio su Marte è passata da un'area di 20x150 chilometri dei precedenti rover Spirit e Opportunity, a 7x20 di Curiosity. Ad appena otto anni di distanza tra le missioni.
8. Ricchezze minerali
Tra i metalli rilevati dal rover c'è il nichel, utilizzato per alimentare la strumentazione proprio di Curiosity. Scoperta che potrebbe risolvere il problema dell'energia per le prossime missioni.
9. Primi passi umani
Per vedere astronauti su Marte si dovrà attendere almeno fino al 2030, anno per cui, secondo i programmi della Nasa, è prevista una missione umana sul pianeta.
10. Sguardo al futuro
Il successo della missione ha dato una spinta decisa alla prossima, pianificata per il 2020. Questa volta, dicono alla NASA, si dovrà rispondere in modo inequivocabile al quesito: c’è stata o no vita su Marte?


Riccardo Meggiato - Panorama / Scenari Frontiere - 07.08.2013

Arte nei bagni pubblici


Ieri, 8 settembre 2013, si è conclusa la mostra allestita all’interno dei bagni pubblici del Castello Episcopio di Grottaglie, spazio dentro e intorno al quale è nata l’idea di due giovani artisti di talento, il ceramista Giorgio Di Palma ed il fotografo Dario Miale.

Reportage fotografico in bianco e nero e oggetti in ceramica, ispirati anche alla cura e la pulizia del corpo, hanno raccontato l'uomo all'interno dei bagni pubblici. Tra arte e ironia, Di Palma e Miale, hanno offerto a tutti la possibilità di ''mettere piede nel sudicio degli altri, anche a chi piuttosto di entrare preferisce farsela sotto'', descrivendo il luogo in maniera più dettagliata, nel loro mini manifesto: “la «piscialora», termine dialettale grottagliese, luogo di passaggio, lo specchio istantaneo dell’anima, il rifugio appagante di bisogni fisiologici, un luogo dimenticato ma che fa parte della vita quotidiana di turisti e residenti''.


Giorgio Di Palma (1981) è nato a Grottaglie in provincia di Taranto. Non vanta un percorso formativo in istituti d’arte ed accademie. E’ laureato in Archeologia e la sua unica esperienza lavorativa al di fuori dell’arte lo ha visto come tecnico informatico a Budapest. Mentre di giorno risolveva i problemi degli altri, di notte dipingeva. Disegnava e colorava Lucky, il suo cane, insieme a lui buffi e melanconici personaggi inventati. Poi un giorno ha deciso di tornare a casa. Dal 2010 lavora con la ceramica, come suo padre da quarant’anni e come tantissimi grottagliesi da secoli. La fa a modo suo: trascurando la tecnica e facendo in modo che le sue opere non abbiano alcuna funzione.  Fa “ceramiche di cui non c’era bisogno”. In un’epoca di eccessi e sprechi il suo scopo è quello di realizzare manufatti caduti in disuso già dalla nascita, inutilizzabili ma impossibili da lasciarsi dietro. Saranno loro a sopravviverci perché di ceramica, quindi immortali. Gli errori, i difetti e le imperfezioni sono il loro valore aggiunto, il suo vanto, la sua unica firma.
Dario Miale (1985) ha ereditato la passione per la fotografia da suo padre, fotografo professionista che ha immortalato principalmente Grottaglie e le sue storie: storie di vita quotidiana, storie di feste rionali, storie di persone.  Il processo creativo si sviluppa sulla base degli scatti che il fotografo riesce a fare nell’arco della giornata, il risultato che qualifica la  buona riuscita di una sessione di lavoro è nel contenuto delle istantanee, nella loro capacità di raccontare «una storia contemporanea». La matrice unitaria però resta sempre il reportage: l’indagine delle realtà socio-culturali che lo circondano e dalle quali trae spunto per operare una rappresentazione del mondo circostante spesso cruda, forte e nel contempo profondamente reale. Dopo il diploma conseguito presso (l’allora) Istituto d’Arte di Grottaglie, Dario inizia a collaborare con lo studio grafico con il quale lavora tutt’ora “Usopposto” e per il quale si occupa di fotografia a 360°. Il terreno di sperimentazione artistica di Dario è la fotografia, uno strumento che produce singolari soluzioni artistiche che si esprimono attraverso l’uso del bianco e del nero, una tecnica che valorizza i ritratti e le immagini di repertorio. Ecco la peculiarità, il dono della fotografia di Dario: immortalare le storie e gli stati d’animo.

Punti di riferimento austriaci

Nuova serie ordinaria dell’Austria, intitolata “Punti di riferimento austriaci”, composta da 3 valori di € 0,62 - 2 valori di € 0,90 - 2 valori di € 1,45, sarà emessa in data 12 settembre 2013 nel formato di 32,5x40 mm e 40x32,5 mm.
La serie è stata ideata da Teresa Hausgnost, una studentessa della Werbe akademie di Vienna, prestigioso istituto di formazione per la progettazione grafica. Frutto anche di un confronto tra gli studenti e poi di una selezione effettuata da esperti nel commercio, nella filatelia e nell’arte.


I valori propongono il “Tettuccio d’oro” di Innsbruck, la “Torre di Martino” a Bregenz, la “Bergkirche” di Eisenstadt, la “Landhaus” di Sankt Polten, la “Fontana del Drago” di Klagenfurt, la “Chiesa sulla Pöstlingberg” di Linz e la “Fortezza di Salisburgo”.

La sua moderna interpretazione combina messaggi tradizionali e moderni e in aggiunta mostra la bellezza degli edifici e dei monumenti in un articolato ed essenziale linguaggio grafico. 

Caffettiera Moka Express

L’«Omino con i baffi» era lui, Alfonso Bialetti (1888-1970), uno di quei geni del Made in Italy che hanno illuminato il nostro paese per anni e che oggi ha un nome e una fama mondiali. Era il 1933 quando Bialetti, imprenditore e inventore, nella sua officina per la produzione di semilavorati in alluminio, la «Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia», di Crusinallo, frazione del comune di Omegna, nel laboriosissimo Piemonte, tra il tavolo da disegno e il tornio, inventa un apparecchio rivoluzionario per preparare il caffè. Questo oggetto piccolo, pratico, geniale, che permette di fare un caffè buonissimo in casa sui fornelli, viene battezzato con il nome di «Moka Express». Il nome della macchinetta, che ha il piacevolissimo effetto collaterale di riempire la cucina di profumati vapori, deriva dalla città yemenita di Mokha, nel centro di una delle più rinomate zone di produzione di caffè pregiato, in particolare della qualità «arabica».

 

La Moka compie proprio in questi giorni ottant’anni e «spegne le sue candeline» con una grande mostra in quel Piemonte dove è nata. Il Forum di Omegna ha allestito la mostra «Caffè 33», inaugurata in questi giorni e che rimarrà aperta fino al 26 ottobre. In esposizione storiche macchinette per preparare il caffè e, in programma, una ricca serie di manifestazioni ed eventi. La Moka è rimasta pressoché invariata dall’idea originale di Alfonso Bialetti: aveva, allora come oggi, una struttura in lega di alluminio con due maniglie in bachelite: quella del corpo della macchinetta e quella del coperchio, ed era composta da tre parti: il bollitore o caldaia, il filtro dosatore e il raccoglitore per il caffè. Come previsto dal brevetto originale del sistema «Moka», la forma è ottagonale e aiuta ad impugnarla meglio. Ancora oggi è tutta prodotta in Italia.
In compenso non si contano più i modelli e le imitazioni: sempre con pianta a forma di poligono regolare, ma con un diverso numero di lati, o a forma cilindrica che si trovano in commercio e che ogni giorno vengono usati nelle case degli italiani per gustare il sapore di un buon caffè. Gli «imitatori» l’anno «riprodotta» in pratica con ogni possibile materiale: tutti i tipi di metallo, ceramica...
Le dimensioni variano a seconda dalle esigenze: c’è quella da una sola tazzina, della quale parla malissimo Massimo Troisi nel film «Scusate il ritardo», dell’83. Sì perché la Moka, piemontese di nascita è partenopea di adozione, e alla fine, ha spodestato anche la classica «Napoletana». A Troisi non piace la Moka «monotazza» perché è simbolo di solitudine, di scarsa attitudine alla comunicazione e alla compagnia. Per questo la macchinetta c’è anche in versione due, tre, quattro, fino a diciotto tazzine.
A partire dal 1950 il problema delle imitazioni cominciò a diventare un assillo. Anche perché, diciamolo, nelle «copie» era ripresa l’idea e la forma, ma, spesso, non la qualità. Per distinguere la Moka originale dalle altre il figlio di Alfonso, Renato, ebbe un’altra idea geniale: fece marchiare tutti i prodotti con la celeberrima figura dell’ «Omino con i baffi», creato dalla matita di Paul Campani.


Le raccomandazioni dell’Omino hanno accompagnato per anni diverse generazioni di italiani: «Attenzione! - diceva nei famosi spot - Sembra facile fare un buon caffè, ma ci vuole esperienza, cura e la vera Moka Express...».
Oggi la Moka è un «pezzo» di cultura italiana che tanti mettono in valigia e si portano dietro anche quando sono in viaggio. Un’abitudine che ormai non è più solo italiana.


Antonio Angeli - IL TEMPO / Omnibus - 20.08.2013

Intervista a Walter Siti

«Resistere non serve a niente», titolo del suo ultimo romanzo è un affermazione o un interrogativo o cosa?
«Il mio titolo è (come spesso accade per i titoli) il riassunto e il nocciolo del mondo che viene raccontato nel romanzo: un mondo in cui la finanza appare come un Potere astratto e sovranazionale indiscutibile, un gigantesco gioco d'azzardo la cui unica legge è il massimo profitto; una legge che si pretende scientifica e risulta inattaccabile sia dai singoli che dalle istituzioni governative. Come riflesso di questa legge nella psicologia dei personaggi, anche il desiderio sessuale assume la forma di un'ossessione del possesso, contro la quale non ci sono buoni sentimenti che tengano».
Perché scrive?
«Scrivo perché solo scrivendo ho l'illusione di comprendere il senso della mia vita; qualche rara e fortunata volta, anche un po' del senso della vita collettiva».
Scrivere è ?
«Scrivere è faticoso e benedetto da Dio».
La scrittura è?
«La scrittura è un modo per far salire in superficie ciò che è rimosso o represso, sia dal singolo che dalla società. Per ottenere questo è necessario che la scrittura sia (anche) divertente, perché solo così si abbassa il livello delle nostre censure. La scrittura funziona quando sorprende chi la scrive».
Scrivere può salvare il mondo?
«Niente può salvare il mondo, né d'altra parte il mondo chiede di essere salvato. Da che cosa, poi? Il mondo ha il suo destino cosmico e se ne frega degli uomini. La scrittura può migliorare (un poco, nel senso di renderli più consapevoli della loro miseria) gli uomini».



Al Premio Strega per vincere o partecipare?
«Per vincere, sennò perché partecipare?»
La letteratura è territorio di libertà.
«No, quando si scrive si dipende da un sacco di cose: dal proprio inconscio, dall'inconscio dei tempi, dal contesto socio-politico, dall'eventuale talento su cui non abbiamo giurisdizione. Spesso si è al servizio di qualcuno o qualcosa che scrive in noi, come già sapeva Dante e sapevano i classici».
La scrittura un mestiere o una passione?
«È una passione, anzi una mania che ha bisogno di diventare mestiere per comunicarsi ai lettori».
Da sempre e per sempre?
«La mania della scrittura può avere delle fasi temporali, o stagionali. Guai agli scrittori che non sanno prenderne atto».
Pensare è un lusso?
«In parte sì. Chi è troppo occupato a risolvere gli elementari problemi della vita pratica, alimentari o di difesa, è costretto a pensare più in particolare che in generale. Il pensiero generale qualche volta si rende ridicolo, ma più spesso illumina il pensiero particolare».
L’Italia è un paese di scrittori?
«L'Italia è un Paese estroverso, dalla metafora esuberante. È più un Paese di gesticolatori che di scrittori».
La buona televisione è?
«La buona televisione è quella che non annoia, che sa alternare informazione e divertimento e che non ha paura di essere un elettrodomestico. Quella che ogni tanto riesce a non preoccuparsi dell'auditel».
Scrivere serve a capire più se stessi o più gli altri?
«Non lo so. Più se stessi, suppongo, perché in genere (e finora) è un mestiere solitario».
Un suo difetto.
«Sono troppo sensibile alle lusinghe, e questo spesso mi rende vile nei rapporti pubblici».
Un suo pregio.
«Non mi stanco mai di analizzare le cose».
Cosa non sopporta?
«Non sopporto i libri che trattano la lingua come se fosse uno straccio inanimato: mi sento come di fronte a degli energumeni che torturano un cane, vorrei fermarli e non posso, devo chiudere il libro perché sto troppo male».
È un solitario?
«Fondamentalmente sì, non mi piace uscire la sera e non ho molti amici; ma trovo terribile sapere (qualche volta mi è capitato) che non c'è nessuno che mi vuol bene; o meglio: che per nessuna persona al mondo io sono la persona più importante».
È un altruista?
«Direi proprio di no, l'altruismo è una soglia che faccio fatica ad attraversare».
Un rimpianto e un rimorso.
«Rimpiango di non aver studiato le lingue quand'ero ragazzo, di non essermi fidato prima della mia voglia di scrivere "in proprio". Ho il rimorso di essere stato stronzo con qualcuno che non lo meritava».
Il potere logora o affascina?
«Se logora non lo so, non l'ho mai avuto. Però affascina, certo».
Se tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto.
«Assolutamente no, cambierei un sacco di cose. Ma forse salverei gran parte di quelle che a chi guarda dall'esterno possono sembrare le mie debolezze».

Gigi Marzullo - IL TEMPO / Omnibus - 04.08.2013


«Resistere non serve a niente» di Walter Siti, Rizzoli Editore, ha vinto il Premio Strega 2013.

Spazioplano Skylon


Nella corsa privata allo spazio l’ESA - Agenzia Spaziale Europea ed il Governo Britannico hanno concesso alla compagnia aerospaziale REL - Reaction Engines Limited un finanziamento per un programma multimilionario e innovativo che riguarda lo sviluppo di un motore a razzo di nome SABRE - Synergistic Air-Breathing Rocket Engine con alimentazione ad aria. Questo costituirà il sistema propulsivo dello spazioplano Skylon, un progetto di veicolo a singolo stadio e riutilizzabile, che promette di decollare come un aereo, posizionare un payload in orbita terrestre e tornare a casa atterrando nella stessa pista.

SABRE è nel progetto un motore "ibrido", nel senso che potrà comportarsi sia come un jet alimentato ad aria, sia come un razzo nel vuoto spaziale. Ed è proprio questa caratteristica a dargli un potenziale vantaggio competitivo rispetto agli altri progetti di "spazioplani", secondo quanto affermato da Mark Hempsell, direttore Future Programs della Reaction Engines limited.

L'obiettivo molto ambizioso dei progettisti di Skylon non è tanto concorrere nei voli suborbitali, quanto sostituirsi addirittura agli attuali lanciatori orbitali.

Da considerare che i primi progetti risalgono alla metà degli anni '90 per un lanciatore in grado di portare in orbita bassa circa 12 tonnellate di massa oppure 60 passeggeri.
Ora la tecnologia è disponibile e secondo la Reaction Engines Limited potrebbe diventare una realtà in meno di dieci anni, con un costo di vari miliardi di Euro.

Notizie e immagine tratte da: newsspazio.blogspot.it

Morte dell'affrancatura filatelica!

Pubblico la nota importante inviatami dal CIFO - Associazione dei Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari, a firma di Franco Moscadelli - Perito Filatelico e delle Tecniche di Stampa.

Oggi, 26 giugno 2013, era l’ultimo giorno utile per gli operatori economici interessati a manifestare il proprio interesse per la “Procedura negoziata per l’affidamento dei servizi postali per la corrispondenza” che il comune di Fucecchio (Fi) in convenzione con il comune di Castelfiorentino (Fi), (procedura ai sensi dell’art. 45 Legge regionale n. 38 del 13 luglio 2007) affiderà all’operatore che acquisirà tale procedura in economia.

Naturalmente l’operatore che “vincerà” tale affidamento non userà i francobolli per l’affrancatura, ma gli annulli meccanici se non quelli stampati direttamente sulle buste.

Tale diffusione della suddetta “procedura”, che sta prendendo piede nei comuni italiani e che presumibilmente gestirà quasi tutta la corrispondenza privata e quella delle ditte commerciali e di servizio, annullerà quasi totalmente l’uso dei francobolli per le affrancature postali, con la conseguenza di non trovare più francobolli ordinari o commemorativi usati che diventeranno delle “chimere filateliche” per i collezionisti italiani ed esteri, arrivando al punto di ritenere quasi superflue le future emissioni.

Faccio appello a tutti, dal legislatore al semplice cittadino, che quanto sopra non accada e si trovi, con il buon senso del padre di famiglia, un compromesso che leghi cultura e lavoro, possibilmente equo per tutti. 

Franco Moscadelli 

Profilo, aspettative e comportamenti del collezionista filatelico

Pubblichiamo quanto diramato dal CFO - Club della filatelia d'oro italiana.


Comunicato stampa

         PROFILO, ASPETTATIVE E COMPORTAMENTI DEL COLLEZIONISTA FILATELICO

      Indagine statistica tra i soci ordinari e sostenitori del Club della filatelia d'oro italiana.

Per una migliore conoscenza delle dinamiche attuali del mondo del collezionismo filatelico italiano, relativamente alle sue componenti principali, il Club della filatelia d'oro italiana ha condotto una ricerca statistica tra i propri soci, ritenendo questo campione alquanto indicativo, in virtù del fatto che si tratta di collezionisti molto attivi nei diversi settori indagati.
I dati squisitamente numerici sono verosimilmente approssimati in positivo per “sovrastima” (numero di collezioni, intenzione di iniziare nuove collezioni etc.), poiché il campione utilizzato è relativo ad un gruppo di collezionisti pre identificato, molto dinamico e motivato. Infatti si tratta di collezionisti inseriti da tempo nel settore della Filatelia associativa ed espositiva, nonché facenti parte di diverse Associazioni internazionali e nazionali, sia di carattere generale che specialistico. Per gli stessi motivi, i dati “di opinione e di percezione”, risultano molto interessanti per le valutazioni che gli attori del mondo filatelico vorranno trarre da questo lavoro.

Il fine di questa indagine è quello di fornire a tutti i protagonisti del mondo filatelico italiano, alcuni parametri oggettivi che possano essere utili per orientare future azioni positive per la promozione e lo sviluppo della filatelia in Italia.
Le informazioni sono state raccolte in forma anonima sulla base di un questionario predisposto dal Club dopo un attento studio degli "obiettivi sensibili",  ovvero delle attività tipiche del collezionista e degli strumenti da questo più utilizzati per lo sviluppo delle collezioni e comunque per le sue attività di acquisizione, ricerca e studio.
Di seguito pubblichiamo tutti i dati in forma aggregata:

Profilo e comportamenti del collezionista

Collezionista da:                                         
2 anni                                            1%
5 anni                                            1% 
10 anni                                          6%
più di 10 anni                                92%

Collezioni organiche possedute:
1                                                   9%
2 - 3                                            29%
4 - 5                                            19%
più di 5                                        43%

Iniziata nuova collezione:                             
nel 2013 (intenzione)                     35%
nel 2012                                       43%       

Venduta/e collezione/i:
nel 2013 (intenzione)                     12%
nel 2012                                       10%

Acquisti:                                                     

nel 2013 più del 2012 (intenzione)16%
nel 2012 più del 2011                44%

Percezione del mercato:
in crescita nel 2013                    13%
in crescita nel 2012                    15%

Canali di acquisto utilizzati

Più importante canale utilizzato:                   
Aste                                         35%
Internet                                   33%
Commercianti                            22% 
Altro                                        10%

Secondo canale utilizzato:
Commercianti                            43%
Internet                                   26%
Aste                                         24%
Altro                                           7%

Terzo canale utilizzato:
Altro                                        40%
Commercianti                            31%
Aste                                         17%
Internet                                   12%

Valutazione utilità dei convegni:                    
Molto utili                                 56%
Utili                                         40%
Poco utili                                    4%

Valutazione utilità dei mercatini:
Molto utili                                 31%
Utili                                         57%
Poco utili                                  12%

Valutazione dei cataloghi

Contenuto tecnico                                       
Attendibile                                62%
Non attendibile                         26%
Fuorviante                                12%

Valutazioni commerciali
Attendibile                                6%
Non attendibile                         44%
Fuorviante                                50%

Valutazione sulla attività degli enti filatelici per lo sviluppo della filatelia

A.F.I.P.:                                                     
Molto utile                                  9%
Utile                                        48%
Inutile                                      43%

Poste Italiane:
Molto utile                                  5% 
Utile                                        57%
Inutile                                      38%

Borsa filatelica:                                           
Molto utile                                  -
Utile                                        54%
Inutile                                      46%  

Periti filatelici:
Molto utili                                 19%
Utili                                         50%
Inutili                                       31%

Editori filatelici:                                          
Molto utili                                 44%
Utili                                         43%
Inutili                                       13%

Siti web filatelici:
Molto utili                                 47%
Utili                                         47%
Inutili                                         6%

F.S.F.I.:                                                     
Molto utile                                46%
Utile                                        47%
Inutile                                        7%

Associazioni nazionali filateliche:
Molto utile                                54%
Utile                                        43%
Inutile                                        3%

Circoli filatelici:                                          
Molto utili                                 46%
Utili                                         48%
Inutili                                         6%

Valutazione sulle esposizioni a concorso

Nazionali                                                    
Importanti                                81%
Poco importanti                         18%
Irrilevanti                                   1%

Campionato Cadetti
Importante                               84%
Poco importante                        13%
Irrilevante                                  3%

Virtuali su web
Importanti                                74%
Poco importanti                        20%
Irrilevanti                                   6%

La chiarezza del quadro delineato consente alcune considerazioni generali.

Il dato sulla età collezionistica, conferma quanto già osservato da tempo, ovvero che il ricambio generazionale è carente se non addirittura inconsistente: impressionante che ben il 98% collezioni da più di  10 anni e che solo il 2% collezioni da 2 o 5 anni.

Incoraggiante invece che il 62% dei collezionisti possieda 4 o più collezioni, che il 43% abbia iniziato una nuova collezione nel 2012 e che il 35% abbia intenzione di iniziarne una nuova nel 2013.

Il dato in merito alle vendite delle proprie collezioni, basso (10%) nel 2012 e quello altrettanto basso (12%) delle intenzioni di vendita nel 2013, dimostra che i nostri iscritti e in generale i filatelisti, essendo questo un campione significativo, non sono sfiduciati e che non sono  intenzionati a smettere di  collezionare a breve; possiamo supporre che le vendite sporadiche siano motivate da una parte  dalla necessità di reperire fondi per le nuove collezioni e dall’altra  dalla paura che il mercato non possa assicurare in futuro un eventuale congruo realizzo in termini monetari, vista la perdurante crisi economica.

La crisi si riflette anche sugli acquisti che sono, o si stimano, in calo rispetto al 2012 per la maggior parte degli intervistati, di conseguenza  solo il 13% ritiene il mercato in crescita nell’anno corrente rispetto al  2012.

Estremamente interessante il dato sui canali di acquisto utilizzati, che evidenzia come le aste sono ormai il primo canale per il 35% dei collezionisti e che internet lo è diventato per il 33%. Solo il 22% dichiara di avere i commercianti come primo canale di  acquisto e questo dato dimostra che la categoria soffre più di altre a causa della maggior indipendenza ed emancipazione degli acquirenti e del venir meno della qualifica di canale privilegiato ed esclusivo che contraddistingueva il rapporto commerciante/collezionista nel passato.
I commercianti rimangono comunque in prima posizione come secondo canale di rifornimento; come terzo canale, ben il 40% ha risposto “altro”: verosimilmente identificando  cosi gli acquisti in fiere o mercatini ovvero acquisizioni occasionali o scambi tra  collezionisti.
A questo proposito sia i convegni che i mercatini sono considerati utili o molto utili da circa il 90% dei partecipanti al sondaggio, mentre anche se ancora più del 60% giudica attendibili i cataloghi dal punto di vista tecnico, il 94% li giudica inattendibili se non fuorvianti dal punto di vista delle loro valutazioni commerciali. Risulta evidente che lo scarto molto elevato tra prezzo di catalogo e valore reale di mercato, viene percepito negativamente dai collezionisti.
Il dato rispecchia una opinione del  Club già espressa più volte in passato anche con circostanziati e documentati Pareri e Inviti, che finora non hanno prodotto quella profonda rimodulazione delle quotazioni auspicata. Alla luce di questa ulteriore conferma, è ancor più auspicabile una rapida e significativa inversione di tendenza nelle prossime edizioni.

Per quanto concerne la valutazione sulle attività degli Enti filatelici per lo sviluppo della filatelia, risultano negativi i giudizi sull'A.F.I.P., Poste italiane e Borsa filatelica, segno inequivocabile che da questi Soggetti i collezionisti si attendono uno sforzo maggiore e più incisive iniziative a sostegno della filatelia che vadano oltre gli interessi di parte.
Tra luci ed ombre l'attività dei Periti filatelici, mentre incontrano il giudizio positivo della stragrande maggioranza dei collezionisti, gli Editori filatelici, i siti web, le Associazioni nazionali filateliche, i Circoli filatelici e la Federazione fra le Società Filateliche Italiane. Evidentemente questi soggetti e la loro attività, vengono percepiti come parte attiva e positiva dei processi e sembrano costituire il nerbo della filatelia "sociale", organizzata ed operativa.
Interessante la percezione molto positiva dell'editoria filatelica italiana che vede ampiamente riconosciuta la sua elevata professionalità.
Per finire, un dato che è invece più specifico dei nostri Associati: come era logico attendersi dagli iscritti di un Club composto nella quasi totalità da collezionisti espositori, più dell’80% ha considerato importanti le esposizioni a concorso sia nazionali che del campionato cadetti, con qualche dissenso (26%) per quelle virtuali sul web.

Il Club si augura che questi dati possano essere di ausilio a tutti per migliorare la propria attività e per sostenere la filatelia ed il collezionismo in questo momento congiunturale particolarmente difficile.

Peveragno, 11 giugno 2013