TOTTA e DYLAN

Il tonno rosso

Il tonno rosso
è in pericolo d’estinzione
nel Mediterraneo.


La presenza di questa grande specie pelagica, diffusa nell'Atlantico e nell'Oceano Pacifico, è diminuita dal 1970 di oltre il 50%. Cifre preoccupanti sottolineate anche da un rapporto dell'ICCAT - International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas che denunciava fin dal 1993 un forte declino della popolazione nel periodo della deposizione ed un incremento del tasso di mortalità dovuto alla pesca.
A salvare la specie potrebbe essere l'allevamento.

La pesca al tonno è l'ultima frontiera di una caccia ancora sfruttabile dall'industria. Ma proprio a causa del sempre più crescente consumo di tonno in scatola molte specie sono eccessivamente sfruttate. La storia del tonno in scatola e del tonno rosso del Mediterraneo, quasi in estinzione a causa dei giapponesi e della “moda” del sushi, sono il paradigma per capire quanto sia stupido l'uomo nel gestire le risorse del pianeta.

Troppi interessi e le ipocrisie dei politici ruotano intorno all'industria e alla pesca industriale del tonno e alle politiche mondiali per la conservazione delle specie sull'orlo dell'estinzione. E il consumatore che, a causa della scarsa informazione in etichetta, non sempre è in grado di capire che con il proprio comportamento alimentare rischia di far sparire per sempre il pesce più importante per gli equilibri del mare.
Andando avanti così ai nostri figli lasceremo in eredità il sushi a base di riso e fagioli azuki.

Da ammirare notevolmente, e come sempre, la Sea Shepherd che si sta prodigando a questo grande problema lanciando
OPERATION BLUE RAGE.


La nave ammiraglia Steve Irwin della Sea Shepherd, comandata dal Capitano Paul Watson, il 1° maggio si è diretta verso il Mediterraneo dando inizio alla campagna 2010 per la difesa del tonno rosso. Lo scopo è quello di fermare l’attività criminale che sta conducendo all’estinzione del tonno rosso.
Il Capitano Paul Watson, fondatore e Presidente dell’organizzazione no-profit Sea Shepherd Conservation Society, è stato definito da Farley McGill Mowat, noto etologo, scrittore e ambientalista canadese, come “il più aggressivo, più determinato, più attivo e più efficace difensore della fauna selvatica”.

La questione del tonno rosso a rischio è stato discusso anche al Parlamento Europeo e il 10 febbraio ha preso una decisione storica sulla sorte del Thunnus thynnus, esprimendosi favorevolmente alla proposta del Principato di Monaco di inserire la specie nell’elenco figurante nell’allegato I della CITES - Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e faune selvatiche minacciate di estinzione).

Con questa inclusione il tonno rosso diventerebbe a tutti gli effetti una specie in via d’estinzione e quindi non commercializzabile.

Boeing 787 Dreamliner





Il primo volo di collaudo del bireattore Boeing 787 Dreamliner, in notevole ritardo, si è concluso con successo il 15 dicembre 2009, decollando alle 19,27 ore italiane dalla pista 34L dall’aeroporto di Paine Field a Everett, nello stato di Washington.





Il bireattore è uno dei progetti più avanzati nella storia dell'aviazione commerciale, un velivolo di nuova generazione con 2 tipologie di motori: General Electric GEnx o Rolls-Royce Trent 1000. Con un'autonomia di 15.000 km ed una capacità di trasporto di 300 passeggeri, è realizzato con titanio e fibra di carbonio che, sostituendo il più pesante alluminio, rende il mezzo leggero con un risparmio del 20% dei consumi di carburante. Le spese di manutenzione sono di un terzo più basse rispetto ad un aereo della stessa categoria, di medie dimensioni, e capace di coprire tratte di lunga percorrenza con una velocità di crociera di 903 km/h (Mach 0,85) fino ad una massima di 945 km/h (Mach 0,89).

Alenia Aeronautica, una società di Finmeccanica attualmente la più avanzata nel campo dell’aviazione civile, partecipa al programma Boeing 787 Dreamliner nella misura del 26% attraverso la produzione delle sezioni centrali e centro-posteriori della fusoliera e degli stabilizzatori ovvero i piani di coda orizzontali. In particolare ha progettato, sviluppato e realizzato non solo tutte le componenti strutturali dell’aereo di propria competenza, ma anche le infrastrutture e i processi necessari alla loro produzione, portando il proprio know-how nel campo dei compositi ai massimi livelli di leadership tecnologica.





Il programma Boeing 787 Dreamliner si è distinto per i suoi alti tassi di innovazione e per l’integrazione delle competenze e delle attività messe a disposizione da tutte le aziende che hanno preso parte a questo progetto.






Alenia Aeronautica, all’interno di questo team globale, ha sicuramente svolto un ruolo importante attraverso i propri centri di eccellenza di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, per la progettazione e le prove di laboratorio e per la produzione specializzata di alcuni componenti primari della struttura; il centro di Grottaglie-Monteiasi, in prvoncia di Taranto, per la lavorazione e la produzione delle sezioni di fusoliera ed il centro di Foggia per la produzione degli stabilizzatori orizzontali.

Il Dreamliner, progettato per soddisfare le esigenze delle compagnie aeree di tutto il mondo, offrirà senz’altro un migliore livello di comfort per i passeggeri e la consegna del primo 787 è prevista entro il 2010.

Nella mia vita ho già visto le giacche



nella mia vita ho già visto le giacche, i coleotteri, un inferno stravolto da un Doré, il colera, il mare, i marmi: e una piazza di Oslo, e il Grand Hotel des Palmes, le buste, i busti:

ho già visto il settemezzo, gli anagrammi, gli ettogrammi, i panettoni, i corsari, i casini, i monumenti a Mazzini, i pulcini, i bambini, Ridolini:

ho già visto i fucilati del 3 maggio (ma riprodotti appena in bianco e nero), i torturati di giugno, i massacrati di settembre, gli impiccati di marzo, di dicembre: e il sesso di mia madre e di mio padre: e il vuoto, e il vero, e il verme inerme, e le terme:

ho già visto il neutrino, il neutrone, con il fotone, con l’elettrone (in rappresentazione grafica, schematica): con il pentamerone, con l’esamerone: e il sole e il sale e il cancro, e Patty Bravo: e Venere, e la cenere: con il mascarpone (o mascherone), con il mascherone, con il mozzo cannone: e il mascarpio (lat:), a* manuscarpere:

ma adesso che ti ho visto vita mia, spegnimi gli occhi con due dita, e basta:

Dalla raccolta Cataletto
Segnalibro
- Poesie 1951-1981, Feltrinelli, Milano, 1982


Nella mattinata di martedì 18 maggio è venuto a mancare a Genova, all’età di 79 anni, Edoardo Sanguineti.
Poeta, intellettuale, professore di letteratura all’Università di Torino, Salerno e Genova, ma anche autore di teatro, critico, saggista. La sua attività è stata caratterizzata da una battaglia culturale iniziata con l’esperienza avanguardistica degli anni Sessanta, fu infatti il teorico di spicco del Gruppo ’63.

Alcuni suoi pensieri.

“La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina”.

“La poesia è considerata, nel complesso, un'attività marginale. È chiaro che la poesia, tra le forme di comunicazione che caratterizzano questo presente via via sempre più tecnologico, seppur lontana dal morire e dall'estinguersi, si trova in una condizione difficoltosa”.

Il monologo di Masaniello



Aldo Grasso (1948) giornalista e critico televisivo.




Se uno amasse davvero il Servizio pubblico dovrebbe cominciare ad astenersi dall’usare il Servizio pubblico per fatti personali, per regolare i propri conti con chi la pensa in maniera diversa, per ergersi a Sentinella Unica della Democrazia. E invece, ancora una volta, Michele Santoro ha aperto “Annozero” con un lunghissimo intervento dedicato alle sue vicende, al suo addio all’azienda. Un monologo di venti minuti contro tutti, scritto e recitato, lo sguardo allucinato rivolto alla telecamera, uno show militante, un delirio di onnipotenza che farà testo. Ci sono molti modi per dirsi addio, anche in campo professionale, alcuni più eleganti e discreti, altri meno. Santoro ha scelto il più clamoroso, usando persino espressioni che appartengono al gergo delle vecchie soubrette (“il mio pubblico”). Ha alzato il dito contro Sergio Zavoli, contro la Commissione di vigilanza, contro i vertici Rai, contro i politici del PD che non lo hanno sostenuto, contro i direttori di giornale che non gli hanno dedicato un martirologio. Nell’invettiva, si è chiesto a gran voce se deve ritenersi un giornalista scomodo per la Rai o una risorsa strategica per l’azienda.


Si è anche dato una risposta. Nella foga ha persino detto che il suo programma “dev’essere considerato la perla del Servizio pubblico”. Quello che non si è capito è se vuole veramente andarsene oppure restare: “L’accordo non è ancora stato firmato. Se voi pensate che Annozero sia un prodotto proibito, scabroso del Servizio pubblico, che non prevede quel tasso di libertà, di spregiudicatezza, di senso critico, allora lasciatemi andare via”. Poi il coup de théâtre finale: “Volete che rimanga in Rai? Chiedetemelo”. Più correttamente, avrebbe dovuto dire: rivolgetevi al mio agente Lucio Presta.

Se Santoro lascia la Rai sarà una perdita: sa fare il suo mestiere, è una voce critica, non governativa, procura profitti all’azienda.
Ma Santoro dovrebbe una buona volta smettere di credersi il Masaniello della TV, il solo tutore delle nostre coscienze e liberarsi di quella grossolanità ideologica che mette i buoni da una parte e i cattivi dall’altra.
Col passare del tempo, questo suo vizio antico si è ingigantito e i cattivi sono diventati tutti gli altri e il buono (il generale Custer assediato dagli indiani) è rimasto solo lui, ipertrofico e autocompiaciuto.

Un venditore ambulante di libertà.
Certo con il suo pubblico, i suoi adepti, le sue tricoteuses.

corriere.it - 21 maggio 2010

Jordan Romero e l'Everest




Nato a Big Bear in California 13 anni fa è il più giovane alpinista che abbia mai raggiunto la vetta più alta del mondo: l’Everest con i suoi 8.850 m, nella catena dell’Himalaya, al confine tra la Cina e il Nepal.

Il record precedente era detenuto dal nepalese Tsheri Temba Sheri, che l’ha realizzato all’età di 16 anni.



Jordan Romero è giunto sul tetto del mondo questa mattina, 22 maggio, in compagnia del padre la compagna di suo padre e tre sherpa, salendo dal versante Nord passando dal Tibet.
Il suo primo grande successo è stato la scalata del Kilimanjaro (Tanzania) 5.800 m, ad appena 9 anni, seguito poi dal McKinley (Stati Uniti) 6.194 m e dall’Aconcagua (Argentina) 6.962 m, all’età di 11 anni.

La scalata dell’Everest è iniziata lo scorso 13 maggio e l’esito positivo dell’avventura è stato favorito dalle buone condizioni climatiche. Malgrado la soddisfazione del gruppo californiano, sull’argomento non mancano le polemiche sollevate da chi si interroga sull’etica di genitori che consentono ai figli avventure tanto pericolose.

L'Everest ha due percorsi principali di ascesa: la parete Sud, alla quale si accede dal Nepal e la parete Nord, alla quale si accede dal Tibet.
La via del versante tibetano è più tecnica rispetto a quello nepalese, oltre ad essere più esposta ai venti e a costringere gli alpinisti che la affrontano a stabilire un maggiore numero di campi nella zona della morte, ovvero sopra i 7.800-8.000 m. Fu questo il percorso scelto da Edmund Hillary e Tensing Norkay nel 1953 ed a quei tempi la scelta fu costretta in quanto la frontiera tibetana era chiusa dal 1949.
Esiste però un'altra via di salita all'Everest, estremamente tecnica e difficile, che nessuno ha ancora tentato: la cosiddetta "Fantasy Ridge".
Le ascese vengono effettuate nel periodo primaverile prima dell'inizio del monsone estivo. In questo periodo si verifica anche una modifica della corrente a getto che provoca una riduzione della velocità media del vento in alta montagna. A volte vengono fatti dei tentativi di scalata nel periodo successivo al monsone estivo ma la presenza di neve rappresenta un ostacolo notevole.

Evasione fiscale




La notizia è di oggi, 19 maggio 2010.
Sono arrivati alle ore 15 circa presso l'aeroporto romano di Ciampino i militari della Guardia di finanza che portano con loro da Oltralpe la famosa lista Falciani, contenente i nominativi dei 7.000 e più correntisti italiani del gruppo bancario HSBC Holdings plc di Londra, uno dei più grandi del mondo, un elenco dove si potrebbero nascondere molti evasori fiscali.




La lista era stata sottratta dall'ex dipendente Hervé Falciani alla divisione svizzera di HSBC, che ora starebbe collaborando con le autorità francesi per decifrare i dati, da quando il documento è finito nelle mani del procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier.

A breve, quindi, l'elenco potrebbe arrivare nelle mani del procuratore di Torino Gian Carlo Caselli, che per primo aveva chiesto alla Procura di Nizza di acquisire il documento per rogatoria nei primi giorni di aprile, anche se sull'argomento da parte della magistratura torinese c'è sempre stato il massimo riserbo.

La lista comprenderebbe i nomi di circa 80.000 persone sparse in tutto il mondo, tra cui 7.000 e più italiani.
Vedremo come andrà a finire e intanto facciamoci due risate con Mauro Biani

Centre Pompidou - Metz

E' stato inaugurato martedì 11 maggio a Metz, capitale della Lorena in Francia, dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy il Centre Pompidou - Metz.


La nuova struttura è una sorta di diramazione periferica dell'omonimo Centro parigino, il Beaubourg, creato dall’architetto Renzo Piano e inaugurato nel 1977, invita il visitatore a vivere un’esperienza unica e nuova e a scoprire la creazione artistica in tutte le sue forme.
Propone delle mostre d’arte moderna e contemporanea e un programma denso e vario, con spettacoli, conferenze, proiezioni di film.
Inoltre, auditorium, ristorante, caffetteria, bookshop e giardini abbelliscono il Centre Pompidou - Metz rendendolo un luogo vitale per gli amanti dell’arte.

Il progetto è opera dell’architetto giapponese Shigeru Ban e dell’architetto francese Jean de Gastines ed è stato scelto tra gli oltre 137 progetti che hanno partecipato al concorso.
Il Centro sorge su un’area di 10.660 mq di cui sono adibiti a spazi espositivi 5.645 mq.
La copertura della struttura trae ispirazione dal tradizionale cappello cinese di bambù, con una ragnatela di assi di legno intrecciati che reggono una membrana in fibra di vetro e téflon.

La mostra inaugurale dal titolo "Chefs d'oeuvre?” (Capolavori?) ha raccolto 780 opere tra cui Picasso, Matisse, Braque, Chagall, Mirò, Brancusi, Dubuffet, Giacometti e gli smisurati manifesti di Sonia Delaunay.

Mimì

Il 12 maggio 1995 moriva a soli 47 anni Domenica Bertè in arte Mia Martini e per tutti Mimì.
Una voce indimenticabile, una donna fragile che continuiamo ad amare, una delle più grandi interpreti che la nostra musica abbia mai conosciuto.



La vogliamo ricordare con “Cu ‘mme”, canzone napoletana scritta nel 1992 da Enzo Gragnaniello.
Fu pubblicata la prima volta nel 1992 nella interpretazione di Roberto Murolo e Mia Martini, all'interno dell'album "Ottantavogliadicantare", in occasione dei festeggiamenti dell'ottantesimo compleanno del maestro Murolo.

Scinne cu 'mme nfunn' o mare 'a truva'
chell' ca nun tenimm' 'cca
vien' cu 'mme e accumincia a capì
comm'è inutile a stà a suffrì,
guarda stu' mare ca ce 'nfonn'e paure,
sta cercann' e ce ' mparà…

Ah, comm' se fa, a dà turmient' all'anema ca vo' vulà
si tu nun scinn' 'nfunn' nun 'o può sapè
no, comm' se fa, a te piglià sultanto 'o male ca ce stà
e po lassà stu core sulo, 'mmiezo 'a via…

Saglie cu 'mme e accumincia a cantà,
'nzieme e note ca l'aria da'
senza guardà tu continue a vulà,
mentre 'o vient' ce porta 'alla,
addo' ce stann' e parole 'cchiù bell'
e te piglie pe' te' 'mparà…

Ah, comm' se fa, a dà turmient' all'anema ca vo' vulà
si tu nun scinn' 'nfunn' nun 'o può sapè
no, comm' se fa, a te piglià sultanto 'o male ca ce stà
e po lassà stu core sulo, 'mmiezo 'a via.

12 maggio 2010

Ascolta Cu 'mme

Museo della mafia




Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano martedì 11 maggio, dopo le cerimonie ufficiali a Marsala per i 150 anni dell’Unità di Italia e in ricordo dello sbarco dei Mille, è giunto nella città di Salemi, in provincia di Trapani, dove assieme al sindaco Vittorio Sgarbi, nonchè critico e storico dell'arte, ha inaugurato il Museo della mafia, dedicato allo scrittore e saggista Leonardo Sciascia.



La realizzazione del Museo è stata curata da Nicolas Ballario direttore artistico e da Cesare Inzerillo per la progettazione e gli allestimenti insieme a 15 giovani del “Laboratorio creativo Città di Salemi” e Oliviero Toscani che ha creato l’immagine: una macchia di sangue a forma di Sicilia.

Il Museo della mafia, nato da un’idea di Vittorio Sgarbi, occupa undici sale del primo piano del Collegio dei Gesuiti nel centro di Salemi, eretto nel 1652, restaurato e adattato a Museo civico nel 1986.


Il percorso museale inizia con 10 stazioni, ovvero 10 cabine elettorali dentro ognuna delle quali viene trattata Cosa Nostra legata a vari elementi: dalle stragi al rapporto con la religione, dalle intimidazioni alla gestione dell'energia e dell'acqua.

E poi ancora il carcere, il ruolo della famiglia, la politica, l'nformazione, la sanità.






Poi si passa alla sala “Palermo felicissima”, dentro la quale Cesare Inzerillo ha riprodotto un vero e proprio abuso edilizio, che culmina nella mummia di un morto ammazzato dalla mafia incastonata in un pilone di cemento.

Ai lati del tunnel, da una parte le fotografie della Palermo devastata dall'edilizia selvaggia, dall'altro le immagini di quando poteva dirsi una delle città più belle del mondo.

Continuando si trova una sala allestita interamente con sculture di Inzerillo, altre mummie, cadaveri legati a le immagini di quando poteva dirsi una delle città più belle del mondo.



Nelle sale successive un labirinto conduce alla storia cronologica di Cosa Nostra attraverso la riproduzione di centinaia di prime pagine di quotidiani riportanti i più significativi eventi di mafia degli ultimi 150 anni.
Poi la sala delle pale eoliche: un manto erboso anziché un pavimento, che sembrerà continuare naturalmente attraverso le proiezioni che abbracceranno tutte le pareti, con i paesaggi devastati dall'eolico, impresa nella quale la mafia si è riciclata e continua indisturbata e silente i suoi affari.

Nelle tre sale dedicate alle mostre temporanee, un'esposizione di Patrick Ysebaert, pittore fiammingo che ha riprodotto in 80 opere le più celebri vittime della mafia, ritraendole in momenti della Sicilia di oggi che continua a vivere; e ancora la mostra di Gaspare Mutolo, tra i più importanti pentiti della storia di Cosa Nostra, che attraverso 10 opere in stile naif racconta la Sicilia vista da mafioso prima, da carcerato poi e infine da uomo libero. In una intervista riprodotta all'interno del Museo, Mutolo racconta dei quadri che dipingeva sui quali avrebbe messo la firma Luciano Liggio, la “Primula rossa” di Corleone.

Al termine del percorso, nella sala espositiva del Museo, si vedono documentari e interviste dei protagonisti della storia di Cosa Nostra.

CURIOSITA’

A Washington nel mese di maggio 2008 è stato inaugurato il “National museum of crime and punishment”, su iniziativa dell’imprenditore John Morgan che ha avuto alcune idee brillanti. Innanzitutto, ha creato un museo interattivo, dove il visitatore fa da protagonista. Poi lo ha dedicato al crimine in genere, dai pirati ai pistoleros ai mafiosi ai serial killer. Infine lo ha impostato dalla parte dei tutori della legge. Il visitatore può fare il poliziotto, il tecnico del laboratorio del CSI - Crime Scene Investigation, il giudice ma non il gangster. Può vincere uno scontro a fuoco, risolvere un giallo e assicurare un delinquente alla giustizia, ma non commettere una rapina o un omicidio nè finire su una sedia elettrica.

A Las vegas, invece, c’è il progetto per realizzare un altro Museo della Mafia e si chiamerà “Las Vegas Museum of Organized Crime and Law Enforcement”, avendo avuto anche il consenso del sindaco di Las Vegas Oscar Goodman. Sarà dedicato alle attività e alle operazioni di polizia compiute negli anni negli Stati Uniti contro il crimine organizzato e godrà di un finanziamento di 42 milioni di dollari. Il curatore Dennis Barrie assicura che sarà esposto pure l’originale muro di mattoni della Strage di San Valentino di Chicago, compiuta dagli uomini di Al Capone il 14 febbraio del 1929: i mattoni conservano ancora i segni della fucilazione nei confronti di sette uomini del boss irlandese George “Bug” Moran.

Era inevitabile che prima o poi qualcuno aprisse un Museo della mafia negli Stati Uniti d’America.

Michael Wolf

Michael Wolf è nato a Monaco di Baviera nel 1954.

Per dieci anni ha vissuto in Cina e nella sua varia produzione fotografica ha anche descritto, con intelligente ed acuta osservazione, la problematica abitativa di Hong Kong nello sviluppo in altezza dei suoi edifici abitativi.

La sua ricerca The Architecture of Density ritrae, nella modularità delle immagini, questa metropoli cinese super affollata con decine di migliaia di abitanti per chilometro quadrato.

Altra sua ricerca The Transparent City su Chicago, che come molti altri centri urbani in tutto il mondo ha subìto una trasformazione architettonica innestando un nuovo strato di sperimentazione rispetto a quello del passato.

Nei primi del 2007 il Museo di Fotografia Contemporanea, Columbia College di Chicago, in collaborazione con l'US Equities Realty artist-in-residence program, ha invitato Michael Wolf a fotografare il paesaggio urbano di Chicago. Nella produzione tra il 2008 e il 2009 si mette in evidenza un interesse particolare sulle questioni del “voyeurismo”, creando dettagli e composizioni di una vita all’interno degli edifici, deformati digitalmente, che si contrappongono geometricamente in un’ottica di una città in continua crescita contemporanea.

Le sue opere sono state esposte in Asia, Europa e Stati Uniti e sono anche incluse in collezioni private.

Foto tratte da: photomichaelwolf.com

Il volto dell’800






Cento ritratti, cento storie, cent’anni di straordinaria arte, da Canova a Modigliani.








La grande mostra che Fondazione Bano e Fondazione Antonveneta proporranno dal 2 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011 presso il Palazzo Zabarella a Padova.

Il tema del ritratto è analizzato nel senso più esteso, dall’immagine del volto, alla figura intera, di gruppo, familiare e non, in situazioni ufficiali, mondane o intime. Insomma tutto il caleidoscopio di una società nei vortici di una velocissima, potentissima trasformazione.
L’Ottocento visse cambiamenti sociali e politici impensabili che mutarono il mondo e l’uomo. E l’arte li registrò e spesso li anticipò.

Antonio Canova e Amedeo Modigliani, sono stati simbolicamente posti dai curatori della grande esposizione, a perimetrare l’indagine che essa dipana. L’uno a testimoniare il grande classicismo, il secondo l’irrompere del nuovo.

A dire quanto gli artisti di questo secolo abbiano, forse più che in ogni altro, dovuto misurarsi con l’individuazione di modalità originali nell’arte del ritratto, basti un dato: l’entrata in scena di un mezzo nuovo, concorrenziale e stimolante, la fotografia.

Ciò che la mostra rappresenta è una storia tutta italiana, senza però raccontare una vicenda autarchica, anzi. Gli artisti italiani vivono in un ambiente di scambi internazionali, influenzano e sono influenzati, avvertono e si confrontano con le novità, e anche di questo la mostra da conto.

Club della Filatelia d’Oro italiana




Dal 10 maggio 2010 sarà gratuitamente accessibile on line il sito ufficiale del Club della Filatelia d’Oro italiana.
http://www.clubfilateliaoro.it/




Nel sito saranno pubblicati gli INVITI ed i PARERI che il Club esprimerà nell’ambito della sua attività di promozione, sviluppo e tutela del collezionismo filatelico.

Oltre alle informazioni di carattere gestionale, amministrativo e legale, nel sito saranno consultabili tutti i comunicati stampa, il calendario ed i contenuti degli eventi per la promozione della filatelia organizzati dal Club o ai quali questo parteciperà.
Saranno inoltre pubblicati periodicamente articoli di carattere generale e promozionale di filatelia, storia postale e altro collezionismo.

Il sito web è strutturato con un’ampia parte accessibile a tutti; una seconda area accessibile ai Simpatizzanti ed una terza dedicata ai Soci per le attività interne e per l’istruttoria dei PARERI e degli INVITI.

Il Club della Filatelia d’Oro, pur avendo identificato come gruppo di lavoro trainante i collezionisti che hanno ottenuto una medaglia d’oro in competizioni nazionali o internazionali, avrà cura di configurare e sviluppare il sito in modo tale da rendere disponibili, idonei ed efficaci strumenti di partecipazione democratica e trasparente, di tutte le componenti del mondo filatelico.
Saranno infatti privilegiati i percorsi di partecipazione diretta, quali i sondaggi e le inchieste, nonché la possibilità di commentare l’attività svolta e le iniziative intraprese e da intraprendere, nel rispetto della massima lealtà, correttezza e trasparenza.

Comunicato stampa / cifo.eu

Questo pazzo mondo

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Una donna di 69 anni con tenacia, perseveranza, caparbietà e ostinatezza è riuscita ad ottenere la patente di guida dopo essere stata respinta per ben 959 volte agli esami.

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Un ventiseienne, ubriaco, tenta di rubare la targa ad un’auto e non si è reso conto che l’auto era una macchina della polizia, e non solo, non si è neppure reso conto che c’erano a bordo due agenti.

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Il giovane presidente Kirsan Nikolaevič Iljumžinov, eletto nel 1993, sostiene di essere stato rapito dagli extraterrestri e di governare il Paese grazie ad un campo extrasensoriale che lo proteggerebbe.

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Bambino scivola dal balcone di casa, all’ottavo piano, e fortunatamente le sue grandi e resistenti orecchie, che incastrate nella ringhiera, ne hanno trattenuto la caduta fino all’arrivo dei soccorritori.

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Il body scanner dell’aeroporto rivela le ridotte dimensioni dei genitali di un impiegato, che si era offerto come cavia per settare gli strumenti, pertanto, ha aggredito i colleghi dopo che uno di loro lo aveva canzonato.

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La polizia ha trovato un uomo incastrato nel water di un bagno pubblico di un parco giochi, sospettato di aver accoltellato un altro uomo è stato arrestato.

GIAPPONE
Una varietà di uva dagli acini color pomodoro, della grandezza di palline da ping pong, dal gusto dolce, dal peso di oltre 700 g al grappolo e al prezzo molto caro, si compra ai mercati generali partecipando all’asta e i ristoratori la offrono nei loro locali a clienti che “possono spendere”.

BRASILE
Nuova gamma di biancheria intima high-tech, creata da Lucia Lorio, con il dispositivo GPS agganciato, ovvero vere o proprie moderne cinture di castità.

PERU’
Una ragazza dopo aver dato alla luce il terzo figlio, si è vista crescere il seno in modo incredibile tanto che quando provava ad alzarsi e camminare non riusciva a causa del seno che era molto pesante, per questo è restata a letto per sei mesi fino a quando non ha subìto un intervento di chirurgia plastica.

NUOVA ZELANDA
Un giovane turista canadese in vacanza è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato morso sul pene da un “Katipo” (Latrodectus Katipo), un ragno raro in via di estinzione che vive sulle spiagge neozelandesi, il cui veleno può essere fatale. Dopo una salutare nuotata, aveva deciso di riposare al sole, quando si è svegliato, si è ritrovato con le parti intime gonfie e arrossate e con una forte tachicardia.

FEDERAZIONE RUSSA
Terribile e fatale imprudenza quella che è costata la vita ad un poliziotto di 23 anni. Decide di grattarsi il naso con la canna della pistola d'ordinanza e, probabilmente per uno starnuto, ha premuto il grilletto dell'arma. I soccorsi sono stati inutili.

@ entra al MoMA di New York




Nota come “chiocciola”, detta “a commerciale” e conosciuta in inglese come “at” è l’icona diffusa nel mondo informatico che serve a separare il nome dell'utente da quello di dominio negli indirizzi di posta elettronica, un pezzo insolito di design, sarà acquisito dal MoMA - Museum of Modern Art di New York.




E’ stato reso noto, nel mese di marzo scorso, dall’architetto Paola Antonelli, curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMA che spiega così l'importanza dell'iniziativa:
“L'arte contemporanea, l'architettura e il design possono accogliere manifestazioni inaspettate, dai codici digitali agli indirizzi internet, e gli input possono essere trasmessi solo dall'artista. Allo stesso modo, può stupire il processo attraverso il quale tali lavori non convenzionali sono selezionati ed acquisiti per la nostra collezione, così come la maniera in cui, alla fine, sono apprezzati dal pubblico. Mentre per decadi le installazioni hanno fornito i musei di interessanti sfide riguardanti acquisizione, conservazione, riproducibilità, autorevolezza, mantenimento, fabbricazione, contesto e persino domande sull'essenza stessa del lavoro artistico, di recente i curatori del MoMA hanno osato di più”.

In conclusione, secondo l’architetto Paola Antonelli:
“Si abbandona il principio che il possesso fisico di un oggetto è il requisito necessario per la sua acquisizione”.

Senza dubbio è una delle più coraggiose mosse di marketing della museografia moderna, a costo zero.

Dal punto di vista linguistico, la storia della “chiocciola” ci porta lontani, infatti, questo simbolo risale al VI o al VII secolo, quale semplificazione scritta della parola latina “ad”, cioè “a” o “verso”.
Ricompare tra i commercianti veneziani del XVI secolo ad indicare “amphora”, un contenitore in terracotta divenuto unità di misura, ancora oggi, in spagnolo la “@” viene chiamata “arroba”, termine che esprime l'unità di misura.
Inoltre, secondo alcuni studiosi di “storia postale”, lo stesso simbolo compare in alcune lettere del XVIII secolo significava “addì” e infatti si tratta graficamente di una “a” racchiusa in una “d”, ovvero “il giorno”, ed era sistemato tra la località e la data.

VACCARInews - Archivio Franco Filanci

Ma arriviamo al 1971 quando Raymond Samuel Tomlinson (1941), programmatore statunitense, nell’ambito di ARPANET, crea il primo sistema di posta elettronica e andando alla ricerca di un simbolo da utilizzare per separare il nome dell’utente dal dominio si imbatte in questo carattere “@” presente nella tastiera della macchina per scrivere manuale Lambert del 1902 (prodotta dalla Lambert Typewriter Company di New York) e nella tastiera della macchina per scrivere elettrica IBM Selectric del 1961 (prodotta dalla IBM di New York) che serviva ad abbreviare la frase commerciale "at a price of - al prezzo di".
Nel 1963 il simbolo venne incluso dall’ANSI - American National Standards Institute nel set originale dei caratteri ASCII [pron. askii] - American Standard Code for Information Interchange (Codice Standard Americano per lo Scambio di Informazioni) che divenne definitivo nel 1968.

L’inizio di una nuova era per la “chiocciola”.

In difesa delle tartarughe marine





Caretta caretta
Chelonia mydas
Dermochelys coriacea
le tre specie del Mediterraneo a rischio d'estinzione.





Lo sfruttamento del mare - la pesca indiscriminata, l'inquinamento, la distruzione di habitat peculiari - ha portato al rischio di estinzione molte forme di vita, fra cui le tartarughe marine.
Questi animali antichissimi, in virtù del loro lento ciclo vitale, delle loro abitudini errabonde, delle loro necessità riproduttive, risentono maggiormente dei danni apportati all'ambiente.

Per proteggerle, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha elaborato il PATMA - Piano d’Azione nazionale per la conservazione delle Tartarughe MArine, documento di riferimento che stabilisce delle regole per la tutela di questi animali e del loro ambiente.

Alcune regioni si sono attivate per metterlo in pratica, anche grazie alla collaborazione dei laboratori dell'IAMC - Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR dislocati sul territori odi Messina, Capo Granitola, Mazara del Vallo, Oristano, Napoli e Taranto.

Immagine: Tartaruga Caretta caretta
Notizie tratte da: Almanacco della scienza/Ambiente
Link utile: Regione Puglia - PATMA/Adesione al protocollo d’intesa

Space Age Lights


Triennale Design Museum presenta Space Age Lights - Tra gusto Pop e desiderio di avanguardia, dal 12 maggio al 5 settembre 2010, a cura del designer Gianluca Sgalippa, una selezione di oltre 60 lampade da tavolo progettate e realizzate a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, nella stagione ribattezzata dalla storiografia del design come “Space Age”.
È l’epoca dei grandi mutamenti sociali, ma anche l’epoca in cui la politica internazionale e l’immaginario collettivo erano focalizzati sulle conquiste spaziali come approdo di una modernità feconda e realmente progressista.

L’obiettivo della mostra è quello di analizzare un filone del design che ha inciso, in senso sia iconografico che comportamentale, sui modi di abitare e di organizzare il paesaggio domestico. In particolare, l’esperienza dei viaggi spaziali extraterrestri ha esercitato forti suggestioni sulla generazione successiva del design, esemplificate principalmente dai lavori avveniristici di area giapponese e dai prodotti elettronici.

Le lampade esposte provengono da collezioni internazionali e spaziano da modelli di larga diffusione, anonimi e di basso costo, fino a pezzi realizzati da grandi autori, come Joe Colombo, Vico Magistretti, Gino Sarfatti, Giotto Stoppino.

Catalogo Electa

L’incazzato storico



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Durante la trasmissione televisiva “Ballarò” condotta da Giovanni Floris, andata in onda martedì 4 maggio avente come tema “I nodi della maggioranza”, si stava discutendo del governo del Paese tra divisioni interne, inchieste, testimonianze e smentite su una “casa davanti al Colosseo” acquistata dal Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola.

Argomento questo di normale discussione, quando ad un certo punto Massimo D'Alema, uno degli ospiti della trasmissione, comincia a fare il moralista su Claudio Scajola mentre il giornalista e condirettore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, suo interlocutore, gli ricorda pacatamente e di tutta battuta, lo storico scandalo di “Affittopoli” [1] in cui D’Alema fu coinvolto e pertanto non era il caso di fare il moralista sulle case degli altri.

Massimo D’Alema esplode in diretta. Mai aveva urlato in quel modo.

Insulta pubblicamente il giornalista dicendogli:
“Vada a farsi fottere, lei è un bugiardo e un mascalzone”.

E durante l’acceso battibecco continua ad offendere:
“Io capisco che la pagano per venire qui a fare il difensore d’ufficio del governo”
“Io capisco che è sul libro paga di Berlusconi e della famiglia Berlusconi”
“Le daranno un premio per questo numero. Le manderanno qualche signorina”
“Però, capisco che lei deve guadagnarsi il pane, ma questo modo è vergognoso”
“Ma io non la faccio più parlare, è finita la sua serata”
“Lei è un bugiardo. Lei è un provocatore”

Una caduta di stile senza precedenti
.

E meno male che D'Alema era partito pacato rassicurando il pubblico, in apertura di trasmissione, affermando: ”Non siamo qui a celebrare processi”.
Anche se poi, annunciando in pubblico in modo solenne eventi funesti, aveva avvertito:
“Dobbiamo stare attenti perché la politica ha subìto un collasso agli inizi degli anni ’90, perché era diventata un intreccio con gli affari e qui si ravvedono gli stessi sintomi”.

Questa è una storia che fa fatto infuriare Massimo D’Alema. Tanti ormai avevano già dimenticato o non conoscevano affatto l’argomento perché tanto tempo è passato. Adesso la storia della “casa di Via Musolino a Trastevere” la conoscono tutti, grazie soltanto a lui.

Insulti davanti a milioni di telespettatori.

La sua condotta ha compromesso la dignità professionale.

LA REAZIONE

“La scarsa considerazione - ma è un eufemismo - per il lavoro e il ruolo dei giornalisti è ormai pensiero dominante nella nostra classe politica. Il turpiloquio e le offese davanti alle telecamere di Ballarò dell'on. Massimo D'Alema - giornalista anch'egli - nei confronti del condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, è purtroppo sintomo di un disprezzo che va al di là dei colori politici. Se a questo si aggiunge la fine della cronaca giudiziaria decretata con il voto di ieri della Commissione Giustizia del Senato, si ha un quadro del baratro in cui sta precipitando l'informazione in Italia. E poi ci chiediamo perché nelle valutazioni internazionali sulla libertà di stampa l'Italia sia al 49esimo posto, appena prima del Benin”.
(Tutti uniti contro i giornalisti - 07.05.2010 - odg.it)

LA NOSTRA CONCLUSIONE

C’era una volta una bella e giovane volpe che cadde disgraziatamente in una tagliola. Riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola.
Si sa che la bellezza delle volpi è appunto nella coda, e pertanto si vergognava di farsi vedere in giro con la coda mozzata.
Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia.
Tutti mantennero il segreto tranne un “galletto” che rivelò la confidenza a qualcuno fino a quando la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali per dispetto accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia.
La volpe, per paura di bruciarsi la coda, da quel momento evitò di avvicinarsi alle stie.

[1] Lo scandalo colpì la scena italiana nella seconda metà del 1995 e il primo a parlarne fu Il Giornale, nell’estate del 1995.
Il problema nacque quando, alla fuga di tale notizia, corrispose un coinvolgimento generale di parlamentari, senatori e politici locali, oltre 30 inquilini privilegiati appartenenti ad entrambi gli schieramenti.
Il meccanismo è così semplice che anche nel 2007 L’Espresso ha denunciato il continuare di tali pratiche, anche a carico di personaggi ritenuti eticamente validi, ma pur sempre costretti ad essere politici e come tali privilegiati.
Lo scandalo del 1995 coinvolse, tra i tanti, D’Alema, Veltroni, Casini, Mastella, Tatarella e De Mita, rei di aver abitato in case quasi lussuose dalle metrature astronomiche pagandole prezzi irrisori.
Le cifre diffuse ai tempi da quotidiani come Repubblica o Il Giornale si attestano su circa Euro 600-800 per valori affittuari superiori agli Euro 2000. Il segreto, l’uso incondizionato dell’equo canone, riservato in realtà a famiglie in difficoltà per l’affitto delle case popolari.
Lo scandalo del 2007, di minor portata, riguarda invece l’acquisto vero e proprio di abitazioni di lusso. Il settimanale L’Espresso dedicò una copertina e un’edizione intera al riproporsi del fatto, dimostrando che in realtà nessuno ha mai smesso di utilizzare equo canone e acquisti agevolati riservati ai cittadini per i propri affari immobiliari. Anche in questo caso nomi importanti da Marini a Cossiga, poi ancora Mastella, e Violante, Bonanni e Casini.
In entrambi i casi nessun indagato e nessuna inchiesta conclusa. Forse ci illudiamo che con gli stipendi elevati, e i rimborsi spese, e i regali, un politico italiano possa almeno conservare i principi Repubblicani dell’etica e della giustizia. Ma nessuno dei citati ha mai ammesso nulla, e ha mai rinnegato niente. Tutto normale nel paese della Casta.

X-37B Orbital Test Vehicle

Il 22 aprile scorso è stato lanciato dal J. F. Kennedy Space Center - Complesso di lancio 41, a bordo di un lanciatore Atlas V - versione 501 della United Launch Alliance, il veicolo spaziale riutilizzabile senza pilota (Spazioplano) X-37B OTV, gestito dalla U. S. Air Force, e posizionato in orbita bassa, dove eseguirà numerosi test che riguardano navigazione e controllo, protezione termica, avionica, sistemi elettromeccanici, prima di atterrare in modo automatico sulla pista di Vandenberg Air Force Base, quando il comando a terra ne ordinerà il rientro.

Atalas V - versione 501

L’X-37B OTV è un prototipo avente la lunghezza di 8,90 m, il peso al decollo di 4,90 t, l’apertura alare di 4.50 m, progettato per il lancio verticale e la permanenza prolungata, fino a 9 mesi, in orbita bassa dove potrà effettuare esperimenti di nuove tecnologie per l’aeronautica ogni volta che questa ne senta l’esigenza. Fungerà anche da laboratorio spaziale per lo sviluppo a basso rischio di tecnologie da inserire nei futuri satelliti della Difesa statunitense.

Carenatura del carico utile

E’ il primo veicolo riutilizzabile, dopo lo Space Shuttle della NASA, con la possibilità di riportare a terra gli esperimenti compiuti nello spazio per le successive analisi, e subire ispezioni tecniche post missione.
Inoltre impiega tecnologie sviluppate grazie ai programmi precedenti: X-37, iniziato nel 1999 e concluso nel 2004, e X-40.

Il team industriale comprende la Boeing - United Launch Alliance (joint venture fra Boeing e Lockheed Martin), e Astrotech.

La missione è coincisa con il primo lancio di un Atlas V - versione 501, che non richiede motori a propellente solido data la leggerezza del carico. Inoltre all'ogiva del lanciatore è stata apportata una nuova carenatura avente il diametro di 5m.

Una volta provata la capacità di essere velocemente rimesso in orbita e la sua efficacia in termini di contributi tecnologici e costi, l’X-37B Orbital Test Vehicle potrà passare in futuro ad uno stabile impiego operativo.

Notizie e immagini tratte da: nasa.gov

Pensionato offresi

Sono un pensionato e come tutti i pensionati giovani sono ancora in grado di lavorare. Ho una faccia anonima, sono molto discreto, una notevole conoscenza della pubblica amministrazione ed ho pensato di mettere un annuncio per un posto di lavoro.

Mi offro come “corriere di tangenti e somme in nero per politici corrotti”. So che quel che conta in questo mestiere è la discrezione, io sarò muto come un pesce; ho un’automobile come tante, anche il colore è anonimo, è grigio-topo; se minaccia pioggia esco con un impermeabile grigio e l’ombrello sotto il braccio; se devo andare in centro uso i mezzi pubblici; sono abituato alle file, non protesto mai.

Per non dare nell’occhio, invece della borsa, userei la busta di plastica, quella del supermercato. Ce ne ho sempre tante nella tasca della giacca. Non uso il cellulare, ma non per paura di intercettazioni, ma perché non so usarlo, e poi ho le dita troppo grosse per comporre quei numeri così piccoli.

Insomma sarei perfetto nel mio ruolo, e mi accontento anche di poco; in fondo sono un povero pensionato e lo faccio per arrotondare la pensione e per i miei figli. Proprio come voi che in fondo lo fate per arrotondare lo stipendio e per i vostri figli che ne hanno bisogno.

Giuseppe

3 maggio 2010

Fonte: ilmessaggero.it / Commenti e posta

Caro Giuseppe,

anch’io sono un pensionato e disponibile ad offrirmi come “corriere” però ho la barba ed i capelli lunghi, ma non c’è nessun problema perché sembro un “anonimo clochard”. Inoltre proporrei a questo punto, se ci fossero altre adesioni con i nostri principali obiettivi, di associarci per potenziare eventualmente l’attività, ed ho pensato già all’acronimo ed il relativo logo:

ASCOTA
ASs
ociazione COrrieri TAngenti

...possibilmente “no profit”… tanto che ce ne frega.

Ti saluto.

Ninni

ninniandmary.blogspot.com