Dalla base aerea francese di Istres, in Provenza, il 1° dicembre scorso ha volato il primo Neuron, un caccia tutto europeo, ovvero un Ucav - Unmanned Combat Aerial Vehicle, veicolo da combattimento senza pilota e invisibile.
Realizzato da sei nazioni: Francia, Italia, Svezia, Spagna, Svizzera e Grecia, sotto la guida della francese Dassault celebre per i suoi caccia Mirage.
Per l’Italia c’è l'Alenia Aermacchi, del gruppo Finmeccanica, che con il 22% del progetto ha realizzato esclusivamente alcune componenti ad alta tecnologia, ma soprattutto il sistema di armamento autonomo Smart Integrated Weapon Bay avente la caratteristica di rilevare l’obiettivo, riconoscerlo e chiedere al comando di terra l’autorizzazione per l’uso dell’armamento.
Il Neuron, con apertura alare di m 12,50, non è ancora un vero caccia, è un “dimostratore tecnologico” e porterà senz’altro dei vantaggi operativi di un vero aereo da caccia senza pilota, nel prossimo futuro. Un caccia del genere potrà volare senza qualunque altro apparato, piccolo o grande, semplice o sofisticato, che sia legato alla presenza umana a bordo. Da questo deriverà un grande risparmio di peso, di spazio, di complicazioni tecniche e di denaro. Verrà meno anche la necessità di addestrare i piloti militari per molti anni e a costi astronomici. Inoltre, usando dei caccia completamente automatizzati, non si rischieranno più vite umane in azioni aeree e non ci sarà più da temere che i piloti abbattuti cadano in mano nemica, questa è una eventualità che in certi contesti preoccupa persino più della morte.
In Europa non ci sono piani industriali ben definiti per la costruzione di un’altra tipologia di caccia dopo quelli che volano oggi. Su questo fronte ci sono in corso studi negli Stati Uniti, Russia, Cina, ma non in Europa. Oggi i grandi caccia pilotati costano troppo e per il futuro quelli senza pilota rappresenterebbero senz'altro una sfida importante.