Il Ministero dello Sviluppo Economica, su
proposta dell’ASITAF - Associazione Italiana di Astrofilatelia, emetterà entro quest’anno
un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicato al 50° anniversario del lancio
del primo satellite scientifico italiano SAN MARCO-A.
Con questo lancio l'Italia divenne la quarta
nazione dopo Unione Sovietica, Stati Uniti e Canada ad avere un proprio
satellite nello spazio e la terza ad aver effettuato un lancio orbitale, con
attrezzatura statunitense.
Il satellite SAN MARCO-A (denominato anche SAN MARCO-1) venne lanciato il 15 dicembre 1964 dalla base della NASA
di Wallops Island, in Virginia, da
una squadra italiana con un razzo SCOUT-X4 e
venne posto in orbita con un perigeo di 198 km ed un apogeo di 856 km.
Il SAN MARCO divenne così il primo satellite ad essere
interamente costruito e lanciato da una nazione dell'Europa occidentale.
Per celebrare le imprese spaziali italiane fu emesso il
28 maggio 1975 un francobollo del valore di Lire 70, avente una tiratura di 15
milioni di esemplari, stampato in rotocalco nel formato di mm 30x40
dall’Istituto Poligrafico dello Stato con dentellatura a pettine 13¼x14, senza filigrana e in fogli da 50 esemplari
L'interesse
dell'Italia nelle scienze aerospaziali si delineò già a partire
dagli anni ’50. Nel 1956, due anni dopo l'istituzione della prima cattedra
di ingegneria aerospaziale a Roma, il Segretario Generale dell'Aeronautica
Militare conferì al prof. Luigi Broglio
(1911-2001) l'incarico di sviluppare nuovi studi sui razzi per aprire appunto
la strada alle attività aerospaziali italiane.
Il 31
agosto 1961, il governo italiano approvò ufficiosamente un programma spaziale
triennale, in seguito conosciuto come Progetto
San Marco, presentato da Luigi
Broglio, in qualità di presidente del CRS - Commissione per le Ricerche
Spaziali, e da Giovanni Polvani
(1892-1970), presidente del CNR- Consiglio Nazionalec delle Ricerche. L'approvazione
ufficiale del Governo italiano, avutasi nell'ottobre del 1961, permise a Luigi Broglio
di negoziare con la NASA un accordo per definire i rispettivi contributi.
Ideatore e padre del progetto rimaneva comunque Luigi Broglio, al quale è da
attribuire la responsabilità del coinvolgimento nel programma del CNR e
dell’Aeronautica Militare Italiana, per la quale a quel tempo era in
servizio come colonnello.