Nella recensione del 1994, riguardante la mia produzione artistica, ho scritto:
Non allontanandomi dall’area della ricerca grafico-visiva, e nell’interesse costante del rapporto individuo-spazio-ambiente, ho tentato di decodificare le realtà paesaggistiche naturali e rurali anche se in modo alquanto “informale”, per puntualizzare sensazioni e considerazioni…
…percorsi strappati / strati / colori…
Il materiale usato, la carta, nella varietà tipologica, nell’abbinamento cromatico, nella scelta della forma, nella gestualità degli strappi, mi ha immerso in quella realtà del paesaggio osservando e riflettendo su come l’uomo, con il suo prodotto, si sforza di adattare lo spazio ambientale alle sue mutevoli e molteplici necessità, trasformandolo.
Nell’uso e nell’abuso del paesaggio naturale deve esistere una intelligente gestione civile da parte dell’uomo (variabile nel tempo e nello spazio) per poter parlare di spazio organizzato e pertanto di paesaggio culturale…
(Vedi Produzione artistica 1984/1994)
Quindi, nel ricordare, non nascondo che Franco Fontana è stato uno dei fotografi che mi ha suscitato un forte interesse grafico nel colore che ha decodificato come mezzo espressivo e non soltanto documentario, mediante un’inedita analisi, a volte provocatoria, del paesaggio naturale e di quello strutturato, nella ricerca di nuovi segni, strutture, superfici cromatiche corrispondenti alla sua fantasia creativa.
Condivido in pieno ciò che afferma Vittorio Sgarbi nel suo saggio Inediti Appunti di viaggio - Franco fontana prima di tutto fotografo:
“…Sono fotografie coltissime, sottili, raffinate, che segnano il trionfo degli equilibri precisi e solidi, con un’architettura di pura geometria, che sono il risultato della costante, arguta attività di ricerca e creazione di Franco Fontana che, esente da ogni mitologizzazione tecnica del mezzo, si afferma attraverso il colorismo fino a creare il suo stile artistico e comunicazionale, stile che trionfa nelle sempre più richieste mostre, nei workshop, nei libri come nei calendari e nei cataloghi, nelle campagne pubblicitarie…”.
Non allontanandomi dall’area della ricerca grafico-visiva, e nell’interesse costante del rapporto individuo-spazio-ambiente, ho tentato di decodificare le realtà paesaggistiche naturali e rurali anche se in modo alquanto “informale”, per puntualizzare sensazioni e considerazioni…
…percorsi strappati / strati / colori…
Il materiale usato, la carta, nella varietà tipologica, nell’abbinamento cromatico, nella scelta della forma, nella gestualità degli strappi, mi ha immerso in quella realtà del paesaggio osservando e riflettendo su come l’uomo, con il suo prodotto, si sforza di adattare lo spazio ambientale alle sue mutevoli e molteplici necessità, trasformandolo.
Nell’uso e nell’abuso del paesaggio naturale deve esistere una intelligente gestione civile da parte dell’uomo (variabile nel tempo e nello spazio) per poter parlare di spazio organizzato e pertanto di paesaggio culturale…
(Vedi Produzione artistica 1984/1994)
Quindi, nel ricordare, non nascondo che Franco Fontana è stato uno dei fotografi che mi ha suscitato un forte interesse grafico nel colore che ha decodificato come mezzo espressivo e non soltanto documentario, mediante un’inedita analisi, a volte provocatoria, del paesaggio naturale e di quello strutturato, nella ricerca di nuovi segni, strutture, superfici cromatiche corrispondenti alla sua fantasia creativa.
Condivido in pieno ciò che afferma Vittorio Sgarbi nel suo saggio Inediti Appunti di viaggio - Franco fontana prima di tutto fotografo:
“…Sono fotografie coltissime, sottili, raffinate, che segnano il trionfo degli equilibri precisi e solidi, con un’architettura di pura geometria, che sono il risultato della costante, arguta attività di ricerca e creazione di Franco Fontana che, esente da ogni mitologizzazione tecnica del mezzo, si afferma attraverso il colorismo fino a creare il suo stile artistico e comunicazionale, stile che trionfa nelle sempre più richieste mostre, nei workshop, nei libri come nei calendari e nei cataloghi, nelle campagne pubblicitarie…”.
Franco Fontana è nato a Modena nel 1933.
Ha cominciato a dedicarsi alla fotografia amatoriale nei primi anni Sessanta. La sua prima mostra personale è stata allestita a Modena nel 1968, presso la Galleria della Sala di Cultura. Agli inizi degli anni Settanta era già un affermato "maestro del colore".
L’uso personale del colore, unito all’originale interpretazione del paesaggio, lo ha portato alla notorietà internazionale.
Ha pubblicato oltre 40 libri con editori italiani, francesi, tedeschi, svizzeri, spagnoli, americani, giapponesi ed ha esposto in musei pubblici e gallerie private di tutto il mondo, oltre 400 sono le mostre personali e di gruppo che ha finora tenuto. Le sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private ed ha ottenuto importanti riconoscimenti e premi in Italia e all'estero.
Ha collaborato e collabora con riviste e quotidiani ed ha firmato importanti campagne pubblicitarie.
Ha tenuto workshop e conferenze all'estero e in numerose città italiane ed ha collaborato con Le Centre national d’art et de culture Georges Pompidou (Beaubourg), con i Ministeri della Cultura di Francia e del Giappone.
E' direttore artistico del Toscana FotoFestival.
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