TOTTA e DYLAN

Arte povera 2011







 Da settembre 2011 fino a marzo 2012 l'interessante mostra-evento Arte povera 2011 a cura dello storico dell'arte Germano Celant, che si svolgerà contemporaneamente in diverse e importanti istituzioni museali e culturali italiane, nelle città di Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino.
L’iniziativa, che ha come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, presenta su scala nazionale e internazionale gli sviluppi storici e contemporanei di questa ricerca distribuendo le varie fasi e i singoli momenti linguistici in differenti spazi:
MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli (Torino)
MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e contemporanea di Roma
Triennale di Milano.
 
Michele Pistoletto - Mappamondo, 1966/1968

Insieme ai singoli responsabili museali Beatrice Merz per il Castello di Rivoli, Maria Vittoria Marini Clarelli per la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, Eduardo Cicelyn per il MADRE, Gianfranco Maraniello per il MAMbo, Anna Mattirolo per il MAXXI Arte e Davide Rampello per la Triennale, il curatore Germano Celant ha concepito un progetto di mostra che, mettendo insieme un alto numero di opere storiche e recenti, si proponga come un viaggio nel tempo dal 1967 a oggi e, negli spazi, attraverso diverse situazioni architettoniche e ambientali, tra gli avvenimenti che hanno avuto come protagonisti gli artisti dell’Arte povera.


Movimento artistico sviluppatosi in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta.
Il movimento nasce con l'intento di "impoverire" la rete di segni di cui si serve la cultura quotidiana al fine di mettere pienamente in luce gli archetipi su cui si regge. Di qui l'impiego nelle opere d'arte di materiali "poveri" quali terra, ferro, legno e stracci.
Altre caratteristiche, che accomunarono il movimento alle contemporanee esperienze concettuali, Pop Art, minimal e Land Art, furono il rilievo artistico dato al momento della concezione e realizzazione dell'opera, l'attenzione verso gli oggetti d'uso, le performances attraverso cui coinvolgere gli spettatori e gli interventi sul paesaggio, nel suo pieno rispetto).
Principali figure del movimento furono Michelangelo Pistoletto, Iannis Kounellis, Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Giulio Paolini, Mario Merz, Luciano Fabro e Gilberto Zorio.
Teorico del gruppo fu il critico Germano Celant.

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