TOTTA e DYLAN

Produzione artistca 1966/1972


hanno scritto...

I motivi primari delle opere di Ninni Caricato, nelle varianti a tinte omogenee dei piani attraversati da elementi plastici modulati, aderiscono perfettamente all’utilizzazione del materiale con cui compone le sue superfici il polistirolo espanso, che con la sua porosità materia, gli consente una progettazione costruttivistica, non aliena da una esplicita intenzionalità figurativa.

La scissione della superficie, abilmente corrosa, in due colori basilari, il bianco ed il nero, con il cadenzato inserimento di elementi geometrici, conferiscono alla visione una dimensione evocativa, in cui l’assoluto silenzio cosmico, si avverte in tutto il suo senso infinito e misterioso.

Nel violento contrasto delle due tinte opposte egli tenta di captare la luce e lo spazio, attraverso l’intersecazione di linee rette, che tendono a ridurre lo spazio stesso tattilmente reale.

Il problema è di percepire una volontà estetica nel contesto spaziale, di uno spazio però ridotto a livello umano, che sia la risultante di una fantasiosa realtà inventata dall’artista.

Il diaframma della spiritualità riproposta nella coscienza del simbolo, esprime attraverso le immagini la tensione razionale, che è la chiave di interpretazione delle sue superfici ricostruite a spazi monocromi, in cui il tratto improvviso o meditato, appare come una idea in libertà, circoscritta sul piano.

Cataldo D’Andria - 20.03.1971
(Mostra collettiva Antonio Biella - Ninni Caricato - Massimo Perrini 18/27.03.1971)

Nessun commento: