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Caricato è un’apoteosi di linee.
Linee che sconvolgono il mondo delle città.
Linee che restituiscono dignità alle città.
Linee che si esprimono in valori e concetti al di là della materializzazione, della speculazione.
Caricato è anche apoteosi di colore.
Colore uniforme, plateale forse, ma senza dissonanze e stimoli alla follia.
Colore che svilisce la retorica, il dubbio ragionato sulle infrequenze.
Tutto è lapalissiano.
Come l’oggi, momento di una ricerca per una analisi non effimera, non strumentale, non coartata.
Angelo Lippo - 20.08.19 72
(Dalla recensione TRE TEMPI PER CARICATO - Mostra personale 3/13.11.1972)
Caricato che compone collage mediante l’intelligentissima fusione e disposizione di cartoni colorati, superfici libere e garbatamente geometriche , appare pittore pur senza dipingere, per la sua capacità di ricavare colore per quella sua autonoma intuizione di spremerlo anche dai materiali vili.
E la sua inventiva mai si arresta, perché infinite sono le proiezioni che sa ricavarne, come infinite sono le linee combinabili dei suoi squarci lucenti, quasi a voler ridurre nei pochi tratti lineari delle sue disposizioni meditate tutto il groviglio dei nostri problemi e degli emblemi dell’attuale civiltà tecnologica.
Ma anche in un’altra direzione Caricato ha manovrato la rigidità simmetrica delle sue linee minuziose e sottili, interessandosi al problema urbanistico, del resto così connaturato alla sua professione, riuscendo anche da questo arido terreno a carpire il senso collaterale della sua ricerca, quello del colore. Per cui ci offre ardite composizioni architettoniche, condite a volontà da una attenta grafica e minuziosamente sottile, nei cui spazi salvi, emerge dalla profondità, ottenuta da un sapiente distanziatore, quel colore integro e pulito, che serve a conferire luce ed armonia alla composizione.
In questo senso Caricato è un artista nuovo, il cui maggiore pregio è quello di essere riuscito a convivere tra l’avanguardia e la pittura, indicandoci una strada che certamente sarà percorsa per intera negli anni a venire.
Giovanni Amodio - 06.11.1972
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