TOTTA e DYLAN

Acqua sulla Luna

Foto di Maurizio Leotta - 02.02.2007

C'è acqua sulla Luna, pochissima ma c’è.
La scoperta smentisce l'idea finora diffusa che il suolo lunare sia arido e desolato, alimentando il sogno mai sopito di poter installare una base fissa con astronauti. Per la prima volta gli scienziati sono convinti di averne davvero le prove e le pubblicano su Science.


Le seguenti tre missioni spaziali:

Chandrayaan-1 missione dell’ISRO - Indian Space Research Organisation
sonda spaziale lanciata il 22 ottobre 2008 per studi scientifici in orbita polare lunare e per lo studio diretto della superficie per mezzo del MIP - Moon Impact Probe che si è posato sul suolo lunare il 14 novembre 2008;
Deep Impact missione della NASA
sonda spaziale lanciata il 12 gennaio 2005 verso la cometa Tempel 1 per studiarne la composizione all’interno per mezzo dello Smart Impactor che ha impattato la cometa il 4 luglio 2005;
Cassini missione della NASA-ESA-ASI
sonda spaziale lanciata il 15 ottobre 1997 per lo studio del sistema di Saturno;

hanno fornito dati che hanno consentito a studiosi statunitensi di confermare la presenza, in diversi punti della superficie lunare, di composti volatili basati sul legame tra idrogeno e ossigeno che è caratteristico della molecola d’acqua.
In realtà, i dati non consentono di determinare con certezza in quale misura si tratti di acqua (la cui molecola è formata da 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno) e in quale di ossidrile (un composto formato da 1 atomo di idrogeno e 1 di ossigeno), ma questo basta comunque a cambiare profondamente le nostre teorie sulla Luna, a lungo considerato un corpo celeste completamente secco e inospitale, con importanti implicazioni per eventuali colonie umane sul nostro satellite naturale.

Le sopracitate tre ricerche indipendenti hanno fornito i dati raccolti dagli spettrometri di bordo, strumenti in grado di scomporre la radiazione riflessa dalla superficie lunare, e in questo modo individuare gli elementi caratteristici di ogni molecola, dato che ogni struttura chimica assorbe la luce in modo caratteristico.
Solo la missione Chandrayaan-1 è stata effettivamente dedicata alla Luna, le altre due hanno compiuto su di essa dei fly-by per sfruttarne l’effetto gravitazionale lungo il loro viaggio.

Sulla Luna non ci sono certo laghi o fiumi ma la sua superficie presenta tracce significative di ossidrile, acqua o entrambi, intrappolata nei minerali. Questi composti sono stati rilevati non nei freddi crateri delle regioni polari dove i ricercatori hanno sempre ritenuto più probabile la presenza di ghiaccio d’acqua e dove, non a caso, andrà ad impattare il 9 ottobre c.a. la sonda della NASA LCROSS - Lunar CRater Observation and Sensing Satellite, esattamente nel cratere Cabeus A, avente il diametro di km 48, in prossimità del Polo Sud, ma al contrario, anche se la sua concentrazione aumenta avvicinandosi ai Poli, l’acqua sembra essere presente anche a latitudini molto più basse, raggiunte dalla luce solare.

Il Prof. Enrico Flamini, responsabile dell’Unità di Osservazione dell’Universo dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana, spiega che i dati pubblicati su Science ''indicano che c'e' una quantità di acqua relativamente alta diffusa su tutta la superficie e intrappolata in minerali idrati''.
Il dato interessante, secondo il Prof. Enrico Flamini, è che si tratta ''di una quantità più alta di quella che si potrebbe ipotizzare se l'acqua fosse stata portata sulla Luna dall'impatto di comete. Potrebbe insomma, essere acqua già presente nel momento in cui si e' formata la Luna''.

Questa scoperta è destinata a cambiare profondamente il modo in cui guardiamo al nostro satellite naturale ed avere importanti conseguenze per la pianificazione di future missioni. Da tempo, molti ricercatori suggeriscono che una presenza d’acqua sulla Luna potrebbe facilitare la costruzione di insediamenti umani sulla Luna. Non tanto o non solo perché l’acqua trovata lì potrebbe servire alle esigenze quotidiane degli astronauti (si pensi all’idratazione dei cibi liofilizzati), evitando di trasportare a bordo della missione grandi quantitativi d’acqua dalla Terra, ma soprattutto perché idrogeno e ossigeno potrebbero fornire il combustibile necessario a ripartire dalla Luna verso la Terra oppure verso altre destinazioni.

Orografia del cratere Cabeus A nei pressi del Polo Sud della Luna

Concentrazione di ghiaccio (blu) ed acqua (viola) al Polo Sud della Luna

Mappa del Polo Sud della Luna utilizzando il telescopio Tortugas Observatory 24"

Immagini tratte da: nasa.gov
Link utile: Maurizio Leotta

Posta Italiana

Il giudizio critico di molti collezionisti, sulla nuova serie ordinaria emessa il 7 luglio 2009, coincide con quello della stampa specializzata.

“Occasione persa”.
Questo è il titolo in copertina e ripreso nell’editoriale di “cronaca filatelica” n. 364 - settembre 2009.

“Non era difficile migliorarsi dal punto di vista grafico - afferma Danilo Bogoni nel suo articolo - ciò nonostante si è fatto un bel passo avanti rispetto all’odiato Prioritario. Di sicuro l’immagine della busta che lascia una scia tricolore porta con sé una ventata di freschezza, ma se fosse passata in Commissione sarebbe stata bloccata, ancor di più per la scritta “Poste Italiane”.
In ogni caso, è sulla lotta alle falsificazioni che si sono concentrati gli sforzi di Poste Italiane e del Ministero, che per la sicurezza hanno messo a punto misure grafiche quali la stampa calcografica a più colori e la microscrittura. Non si tratta, però, di una novità assoluta: è già stata usata di recente da Royal Mail per la stampa della nuova definitiva con l’aggiunta di tacche laterali antiriciclaggio”.

Ma anche il mensile “IL COLLEZIONISTA” n. 9 - settembre 2009, dalla nota “Il graffio del grafico”, della rubrica “Cronaca delle novità” a cura di C. Hertel, si evince un giudizio negativo:

“Il parto della montagna. Anni di lavoro, tecniche d’avanguardia, un incisore dei migliori, microscrittura ritenuta degna di un decreto, inchiostri di sicurezza metallizzati, codici identificativi: e alla fine sbuca il solito topolino disegnato con simbologie anni Trenta e grafica anni Cinquanta. Da far sbudellar dal ridere con le sue ambiguità.
La lettera vola via nel senso che va veloce o che sparisce finendo chissà dove?
E lascia una scia tricolore per farsi notare dalla famose Frecce visto che a Poste italiane non le bada più nessuno?
Soprattutto, proprio nell’Anno europeo della Creatività e dell’innovazione dovevano tirar fuori questa banalità che più ordinaria non si può?
Ma forse no: se è vero che l’arte deve rispecchiare il suo tempo, vien da pensare che questa puerile allegriuccia antiquata e provinciale è perfetta per l’Italia di oggi”.


E’ la pura verità. Condivido.


OBIRETTIVO SICUREZZA PER LA NUOVA ORDINARIA

Le tecniche per rendere più difficile la vita ai falsari secondo il testo diffuso dal dicastero allo Sviluppo economico e attribuito al ministro Claudio Scajola.

"I francobolli ordinari, grazie alla loro capillare diffusione ed utilizzazione, sono quelli che ci accompagnano nella nostra quotidianità". È quanto il dicastero allo Sviluppo economico presenta come discorso del ministro Claudio Scajola, a proposito della nuova emissione “Posta italiana”.

"Le serie ordinarie di uso corrente, o definitive - per usare un termine mutuato dal lessico del collezionismo filatelico - sono composte da francobolli emessi in tiratura illimitata, destinati ad essere distribuiti ed utilizzati per un lungo periodo di tempo". Non vi è abitazione dove, almeno una volta, non sia entrata una lettera o una cartolina affrancata con un francobollo di questo tipo.
Le ordinarie "sono dunque destinate a durare negli anni e ad entrare nell'immaginario collettivo, assurgendo spesso a simboli stessi della Nazione. Basti pensare ai francobolli raffiguranti i castelli d'Italia…".

L'ultima definitiva che, con il suo caratteristico colore oro, ha accompagnato il lancio del servizio prioritario risale al 1999. "In dieci anni - prosegue il documento - il settore postale in Italia ha subìto notevoli cambiamenti, tesi sempre a migliorare il servizio, sicché anche per i francobolli ordinari si è reso necessario un restyling che li rendesse allo stesso tempo più accattivanti dal punto di vista grafico e dotati di maggiori elementi di sicurezza".

L'esigenza di cambiare "è stata manifestata da diverso tempo dagli operatori del settore e da molti collezionisti italiani. Sono certo che la nuova serie ordinaria incontrerà il favore degli appassionati di francobolli, che nel nostro Paese sono oltre un milione e mezzo, riuniti in circa quattrocento circoli e società filateliche".

Tali francobolli "si caratterizzano per l'uso di sofisticate tecniche di stampa, che ne rendono estremamente difficile la falsificazione. L'uso della calcografia a più colori - tecnica di stampa tra le più pregiate - conferisce ai disegni una straordinaria nitidezza… Ulteriore elemento di sicurezza, reso possibile dall'estrema precisione dell'incisione calcografica, è la tecnica della microscrittura, utilizzata per la stampa della parte superiore del francobollo. La banda colorata che affianca il logo di Poste, che ad occhio nudo appare essere un unico elemento grafico, ad un'osservazione più attenta risulta essere composta dalla scritta senza fine «Poste italiane», ripetuta su otto righe sovrapposte".

"L'accorgimento - continua il testo attribuito al ministro - che più di ogni altro contribuisce a rendere questi francobolli unici ed estremamente difficili da riprodurre è l'uso di un particolare inchiostro di sicurezza. Si tratta di un inchiostro concentrato metallizzato simile a quello utilizzato per la stampa delle banconote dai tagli più elevati, che esposto alla luce cambia colorazione a seconda dell'inclinazione del francobollo".

Intanto, tra i collezionisti c'è già chi ha trovato le prime curiosità. Non solo l'ormai immancabile prevendita, avvenuta nonostante le tassative disposizioni contrarie. Circolano esemplari con le tinte parzialmente modificate, come è il caso della scia rossa presente sul 60 centesimi e soprattutto dei solchi verde e rosso dell'1,50 euro, come da segnalazioni. (VACCARInews - 08.07.2009)

Web Stargate

Considerato che il sito dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana nell’insieme, oltre ad avere una buona veste grafica e un buon grado di funzionalità, è strutturato in modo tale che si possono attingere notizie di rilevante importanza riguardante l’esplorazione spaziale nei seguenti temi:

1. Esplorare lo spazio - Lo studio del Sistema solare e dello spazio profondo
2. Osservare la Terra - I satelliti per il monitoraggio del pianeta
3. Abitare lo spazio - Il volo umano e la colonizzazione dello spazio
4. Accesso allo spazio - L’ASI e il trasporto spaziale
5. Telecomunicazioni e navigazione - Una rete di satelliti al servizio dell'uomo

nell’area PRESS ROOM si evidenzia una sezione Web Stargate una guida completa all’informazione sullo spazio in rete, culturalmente avanzata, dove si trova una directory completa e costantemente aggiornata alle più importanti risorse informative sul settore aerospaziale presenti su web ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

ISTITUZIONI ITALIANE, COMUNITARIE E INTERNAZIONALI
AGENZIE SPAZIALI
CENTRI ED ENTI DI RICERCA
INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE
RIVISTE SCIENTIFICHE
INDUSTRIA AEROSPAZIALE
BLOG


Buona navigazione.

ISS vista dallo Space Shuttle Endeavour il 19.08.2007 - Missione STS-118 (08-21.08.2007)
(Foto NASA)

Arte in… cantiere

Il concorso “Arte in… cantiere” che è stato promosso dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia in sinergia con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, finalizzato alla promozione dell’arte contemporanea trasformando i tubi innocenti dei cantieri di restauro in pareti museali e la città in un percorso espositivo all’aperto, il 29 giugno scorso ha raggiunto pienamente il suo obiettivo selezionando 12 artisti su 62 partecipanti.

Infatti da settembre 12 location storiche attualmente in restauro cambieranno facciata, il loro impalcato sarà mimetizzato da rappresentazioni artistiche su superfici di m 3,00x6,00 dei 12 artisti vincitori del concorso:

Iginio Iurilli - Miki Carone - Giuseppe Sylos Labini
Paolo Lunanuova - Emilio Farina - Paolo Pietrucci
e “per la quota rosa”:

Maria Antonietta Bagliato - Elena Rossella Lana - Iolanda Spagno
Valentina Giovinazzo - Angela Lomele - Lea Caputo.


“Le impalcature dei cantieri di restauro - come recita la finalità del concorso - a torto considerati di importanza minore rispetto al progetto di opere edilizie, concorrono ad articolare lo spazio urbano, e spesso si connotano, in positivo o in negativo, come l’espressione più immediata e appariscente dell’immagine di una città. Portare l'arte contemporanea a coprire i ponteggi vuole essere una risposta delle istituzioni a chi critica il grigiore dei cantieri e, nel contempo, una riflessione sulla qualità che la pubblicità potrebbe raggiungere.
L' iniziativa di apporre opere d'arte sui cantieri di restauro vuole segnare una svolta estetica nelle gestione dei lavori nelle città. Si prefigge, inoltre, di costituire attività sperimentale per la costituzione di un modello operativo, anche per le commissionarie della pubblicità, cantieri che diventano musei all' aperto.
Con questa iniziativa l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia vogliono, inoltre, offrire una nuova opportunità espressiva ad artisti affermati o emergenti, che andranno a misurarsi con un “soggetto” di grande rilievo storico e monumentale”.


Miki Carone - Assalto al cielo, 2009

E’ la prima volta che in Italia si organizza un Concorso di tale rilevanza, estensione e significato.
La realizzazione delle opere sarà a carico della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Puglia con i fondi resi disponibili dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia.