TOTTA e DYLAN

Darwin e gli errori filatelici




Riguardante il francobollo commemorativo di Charles Darwin, nel bicentenario della nascita, emesso il 12.02.2009, riporto di seguito un articolo pubblicato su Pikaia - il portale dell’evoluzione il 24.01.2009, al momento della notizia dell’emissione diramata dall’ANSA, dal titolo:

“ll francobollo per festeggiare il bicentenario darwiniano contesta... il modello di evoluzione proposto da Darwin”.



Nel francobollo compare una rappresentazione del processo evolutivo che sconfessa non solo l’attuale rappresentazione dell’evoluzione umana, ma addirittura lo schema evolutivo che Charles Darwin stesso aveva disegnato nel 1838 in un suo taccuino, accompagnato dalla prudente frase “I think”.

Lo schema purtroppo è ben noto, è facile da trovare anche in internet, ed è spesso utilizzato di solito da chi, ignorando i tentativi di evoluzione falliti e le linee evolutive scomparse, cerca di far passare l’idea, non coerente con i dati dimostrati dalla ricerca scientifica, che l’evoluzione, e in particolare l’evoluzione umana abbia seguito un percorso prestabilito per arrivare ad un obiettivo prestabilito.
Speriamo che il Prof. Ernesto Capanna (ordinario di Anatomia Comparata - Università La Sapienza) nel bollettino illustrativo chiarisca le pericolose conseguenze della diffusione nei neuroni degli italiani di questo modello errato del processo evolutivo.

Qui di seguito il modello di evoluzione proposto da Darwin, ben diverso dalla “marcia del progresso” rappresentato nel francobollo.

Pertanto, possiamo controllare come siano diversi gli schemi che rappresentano oggi correttamente il percorso che ha portato alla nostra specie; sono evidenti i percorsi evolutivi che non hanno avuto successo e la presenza a volte contemporanea di diverse specie. NON si è trattato, né per l’uomo né per altre specie animali e vegetali, di un processo lineare come quello raffigurato nel francobollo. Incredibile.

Il 10.07.2008 il Prof. Marcello Sala contestava questa rappresentazione errata dei percorsi evolutivi in un articolo su Pikaia - il portale dell’evoluzione dal titolo “Documentazione di un salto evolutivo?”.

Sembra però che perfino nella patria di Darwin, in Gran Bretagna, gli esperti di francobolli (in questo caso si tratta di privati) non sospettino di come sia errata la “marcia verso il progresso” nella rappresentazione della cartolina commemorativa del bicentenario creata da una ditta privata. A differenza rispetto agli esperti italiani almeno hanno rappresentato (per chi lo sa notare) un brachiatore e non un quadrupede come primo elemento della “marcia”.
I francobolli inglesi, emessi il 12.02.2009 anche in foglietto, invece preferiscono non dare indicazioni che potrebbero essere errate.

Notizie tratte da:
Pikaia - il portale dell’evoluzione / 24.01.2009
L'Anti-evoluzionismo in Italia, il blog del Prof. Daniele Formenti

Vittorio Marchis e l’arte







CHIUSO
sembra una bobina di scarto di qualche ditta di pulizia

SROTOLATO
racconta in 125 metri la storia di 150 anni di scienza, tecnica e cultura non solo torinesi.






Questo è il ROTOLONE ideato e dipinto da Vittorio Marchis, docente di storia dell'industria al Politecnico di Torino, responsabile del MAP - MuseoArchivioPolitecnico, nonché sperimentatore di tecniche e materiali artistici.

“Ho usato - spiega Marchis - un materiale come il feltro poliestere (filtri industriali) che è difficilmente deperibile e assorbe bene il colore. L'idea del rotolo mi è venuta pensando ai papiri dell'antico Egitto e anche ai nomadi del deserto che arrotolano i loro tappeti per portare con sé brandelli di storia e di memoria”.
E in questo caso la storia e la memoria sono quelle di una Torino capitale della scienza e della tecnica dall'Unità ad oggi. “Credo che l'arte - aggiunge Marchis - sia una provocazione più efficace di molti manuali per far conoscere la storia”.

Così armato di acquarelli, colori acrilici, stencil e molta pazienza (“ho impiegato quasi un anno” confessa) ha realizzato una sorta di sterminato graffito alla Basquiat. Attraverso nomi, frasi, disegni, formule chimiche e matematiche (ma anche canzoni: “se pensi alle onde elettromagnetiche citare Onda su onda di Paolo Conte è quasi inevitabile”) riaffiorano così personaggi, luoghi e momenti più o meno famosi.

“Lo sa - dice indicando una macchia di colore dove c'è scritto Lingotto - che questo nome è quello della famiglia di Moncalieri, proprietaria dei terreni dove fu costruito lo stabilimento Fiat”. Ci sono Ascanio Sobrero, che scoprì la nitroglicerina e Alessandro Cruto, che prima di Edison ebbe l'idea del filamento di grafite per le lampadine. Altrove galleggiano disegni che rimandano al finanziere Riccardo Gualino e l'architetto Carlo Mollino.

La lunga cavalcata è volutamente in ordine non cronologico. “Per due motivi - spiega ancora Marchis - perché in fondo tutte queste storie sono nostre contemporanee e poi perché puoi leggere il "rotolone" in qualsiasi punto, senza dovere sapere per forza quello che c'è prima e quello che viene dopo”.

Quale collocazione per un lavoro che si inserirebbe perfettamente nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia? “Credo che il luogo ideale per esporlo sarebbero le OGR - Officine Grandi Riparazioni, lì si farà una mostra sul Fare gli italiani e i personaggi, le scoperte e gli oggetti che racconta il mio rotolone di sicuro hanno contribuito a farli e poi quell'edificio è proprio una pezzo della storia del lavoro e dell'industria della nostra città”.

In attesa che gli organizzatori di Torino 150 lo scoprano, il Rotolone è in via Cavalli 22, tra i reperti di quel futuro museo del Politecnico che non si sa se e quando vedrà la luce. “A Torino - chiude con una nota polemica Marchis - è più facile convincere i politici a finanziare un museo se sei un collezionista privato che compra un computer a un'asta, piuttosto che se sei un'istituzione con storiche collezioni di tecnologia in attesa di essere valorizzate”.

Notizie e immagini tratte da:
LASTAMPA.it MULTIMEDIA / Rocco Moliterni

Mario Monicelli

Regista e sceneggiatore tra i più importanti esponenti della “commedia all’italiana”, ci ha lasciato il 29 novembre 2010 all’età di 95 anni.

In Piazza Madonna dei Monti, il quartiere dove ha vissuto per tanti anni, è stato accolto tra il rintocco delle campane della chiesa e le note dell'inno partigiano per eccellenza “Bella ciao” e del celebre brano della colonna sonora di “L'armata Brancaleone” suonate dalla banda della Mensa del Pigneto.
Poi per l’ultimo saluto alla Casa del Cinema, dove è stata allestita la camera ardente nella sala proiezioni. A rendergli omaggio fra tantissimi anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Se n’è andato con un’ultima manifestazione forte della sua personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare. E’ stato un grande del cinema non solo italiano e un uomo meraviglioso. Vivevamo nello stesso quartiere e lo incontravo spesso”.
Mario Monicelli è nato il 15 maggio del 1915 a Viareggio, figlio del critico teatrale e giornalista Tommaso, dopo la laurea in storia e filosofia a Pisa esordisce nel cinema nel 1934 con il cortometraggio girato in 16 mm “Cuore rivelatore”, firmato insieme a Cesare Civita ed Alberto Mondadori, tratto da un racconto di Edgar Allan Poe. Tratta la storia della lucida follia di un giovane che arriva ad uccidere con accortezza il vecchio con il quale convive. Ma il cuore... sembra ancora di sentirlo pulsare, e diviene per il giovane uno stillicidio incessante, un battito che gli rintrona nel cervello e che sarà rivelatore dei suoi crimini...

In questa occasione voglio ricordare Pino Settanni, fotografo di talento, che anche lui ci ha lasciato il 31 agosto 2010, nato a Grottaglie (Taranto) il 21 marzo 1949. Era molto legato al regista Mario Monicelli, che proprio a Taranto fu testimonial di una sua mostra tenuta al Castello Aragonese dal 21 al 30 dicembre 2007, dal titolo “Lo specchio dell’anima / Cento ritratti di Pino Settanni”, nella cornice della prima edizione “Nati a Taranto”. Per l'evento fu pubblicata una cartolina con una sua opera, il ritratto di Mario Monicelli.

Il rosso e il nero.

Il primo colore percepito nei primi giorni di vita e il colore limite assoluto oltre il quale non c’è più nulla.

Laura Mangiavacchi

Dal 4 dicembre 2010 al 31 gennaio 2001 mostra personale di Laura Mangiavacchi (1975) presso il Museo Civico di Montepulciano, dal titolo “Tasselli - esperienze da ricomporre, perché mai il progetto è incompiuto”. Nell’ambito esporrà lavori di filatelia, pittura, comunicazione e grafica.

Circa la filatelia:
la realizzazione di una serie di 4 francobolli per la Posta Svizzera, emessa il 4 settembre 2008, dedicata ai “Francobolli speciali - La Svizzera vista dagli artisti stranieri”, valori da 0,85 - 1,00 - 1,30 - 1,80 franchi;


la realizzazione di un francobollo commemorativo per la Città del Vaticano, emesso il 4 novembre 2009 dedicato a Louis Braille nel bicentenario della nascita, valore da 0,65 euro.

Lamentele sulla filatelia italiana



Il poliedrico e sensibile artista, nonché giornalista, Guido Ceronetti ci fa una gradita e gratuita zummata sulla filatelia italiana, quella che è oggi, pubblicata recentemente sul "Corriere della Sera" intitolata “Mille francobolli in cerca di lettera”.

Bisogna dargli ragione.


Incontenibile filatelia di Utente mi ispira un generoso applauso ai grafici sconosciuti delle Poste italiane. Le emissioni in francobolli della casa madre di tutti noi ultimi scriventi di lettere che appongono in alto a destra invece di uno squallido timbro, sulle buste della corrispondenza privata, un rettangolino illustrato di Stato, sono le migliori del mondo! La vera filatelia è filantropia. Sono certo che un bel francobollo rallegrerà il destinatario, e ancor più certo se si tratta di una destinataria; ma stiamo attenti a non buttar via il mirabile prodotto, con persone insensibili, buone forse, ma incapaci di apprezzare il dono, siatene avari! Non stagnante filatelia di collezionista (peggio se trafficante), quasi sempre inane accumulatore senza amore per la vaghezza umbratile del simbolino postale - ma vivo amore del prossimo perché col messaggio, e parte del messaggio contenuto nella busta sigillata, possa incontrare fin dalla figurina incollata la nostra solidarietà, la nostra voglia di procurargli - duro mestiere - gioia. Tra le ultime splendide emissioni, ci sono musicisti come Puccini e Rota: eviterei di spedirli a chi non ama musica; a chi non ama la letteratura dal nobile senso civile, non spedirei l'effigie di Leonardo Sciascia. Riserverei a consumatori raffinati l'incantevole serie del made in Italy. Le commemorazioni filateliche sportive mi lasciano freddino, e così i monumenti cittadini. Il mio becco d’ aquila piomba dritto là dove c'è più creatività, ciò da cui emana una raggio ancora dell' aura luminosa dell'effigiato. E qui, tasto di duolo... Ci sono più emissioni che utenti di francobollo: per le Poste l'affare sarebbe magro senza il mercato filatelico - acerrimo, senile, maschile - che prospera nei quartieri popolari, testimoniato da pazienti, lunghe, esasperanti code agli sportelli centrali; e costoro sono benemeriti, perché facendo guadagnare la Posta assicurano ai cultori di corrispondenza verace la sopravvivenza. E-mail dilagante, fax e messaggistica in obbrobriosi gerghi di cellulari, hanno mutato in difesa di Termopili l'adorabile scambio da luogo a luogo, da confessione a confessione, da intimità di pensiero ad altra, che ha costituito una delle più straordinarie forme della comunicazione umana. Mille, duemila, miriadi di francobolli in cerca di UNA lettera! Vale la pena di constatarlo per rattristarsene. Un segno bruttissimo: agli uffici postali di provincia da tempo non arrivano più le emissioni nobili. A volte non trovi neppure le ignobili, le volgari, le comuni... Nell'usarle, in mancanza di meglio, sono cosciente di affidarmi al peccato necessitato. Tuttavia, questa privazione dì bellezza difficile, rafforza il ripudio della facilità, dà agli effimeri, che dappertutto ne cercano tracce, più ala. Avere un amico che lavori alle Poste ben fornite di città, può essere provvidenziale. Non collezionate. Consumate francobolli vivi. Osservazione di filosofia politica: ho notato che quando uno Stato nazionale è in deriva politica, sociale, economica, in mano a forze distruttive, emette infallibilmente francobolli magnifici. Dunque l'Italia è in forte regresso, e questo nella sua sorprendente grafica filatelica lo puoi leggere chiaramente. Emissioni come Sos... Ma la connessione è misteriosa. Mi duole l'Italia, ma mi rivolto contro i suoi mali inviando lettere bene affrancate. Spargo al vento delle Termopili o sulla linea di un indifendibile Piave luci notturne di francobollo patrio. Tanto i barbari feroci hanno ormai stravinto.
(Guido Ceronetti / CORRIERE DELLA SERA - 23.11.2010)

Nonostante tutto questo (che è stato letto), l’anno scorso le tirature dei francobolli commemorativi sono passate da 3,5 milioni a 4 milioni di esemplari.
La responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini ha affermato: “Abbiamo semplicemente adeguato la tiratura al fabbisogno del territorio. I francobolli, come è noto, devono essere distribuiti a tutti i 14.000 uffici postali, da quelli principali delle grandi città a quelli dei più piccoli comuni montani; senza contare la capillare rete dei rivenditori, costituita da circa 50.000 tabaccai, che pure deve essere fornita delle carte valori celebrative, commemorative e tematiche”.
Inoltre, ha ribadito che per il “grande evento” ovvero per il “Festival Internazionale di Filatelia - Italia 2009”, l’aumento della tiratura è stata importante per soddisfare più facilmente la disponibilità sia per i collezionisti sia per i clienti del servizio postale.
E intanto Poste Italiane S.p.A. è pronta alla liberalizzazione attesa per il 1° gennaio 2011 e che vedrà debuttare la Banca del Mezzogiorno, come ha affermato l’ amministratore delegato, Massimo Sarmi.

Vedremo.

Concept & PC

Il futuro ci serberà dei Personal Computer dalle dimensioni ridotte, dalle forme inverosimili e dalla semplice praticità grazie alle varie sperimentazioni nel campo del design.

E-BALL PC

Del designer macedone Apostol Tnokovski ha il dimetro soltanto di circa cm 15 ed è fornito di tutti gli elementi indispensabili per un normale computer, integranti della struttura ed utilizzati in modo del tutto originale.
La sfera resta in equilibrio grazie a 2 sostegni, dopo averlo acceso si estrae il mouse e sul piano di lavoro viene proiettata una tastiera grazie ad un laser.
Il monitor strutturalmente non esiste perché le immagini vengono proiettate su una parete con la possibilità di una normale messa a fuoco. Ma se non ci sono superfici verticali è sufficiente utilizzare un foglio di carta su un supporto del PC, grazie alla intelligente predisposizione.

ROLLTOP



Della tedesca Orkin Design è di piccole dimensioni e consiste in un cilindro per soddisfare l’esigenza della mobilità e dalla tendenza del portare oggi tutto a tracolla. Tecnologicamente si srotola per diventare un semplice e simpatico notebook.
Con un monitor ovvero uno schermo flessibile da 17 pollici e display OLED - Organic Light Emitting Diode, lo stesso schermo si trasforma in tastiera touch, in schermo gigante oppure in un tablet da 13 pollici con penna incorporata. Inoltre nel cilindro è sistemato il caricabatterie, la webcam, 2 porte USB e gli altoparlanti.
E’ un concept molto interessante e si spera che sarà presto in produzione.

Vedi il video.



MITRA





Del designer indiano Yogesh anche questo è di ridotte dimensioni e dalla particolare forma cilindrica. L’idea di fondo è quella di permettere, grazie alla possibilità di alimentarlo con la luce solare, di arrivare con facilità nelle zone rurali dell’India.
Il monitor con un piccolo schermo LCD è parte integrante della struttura in maniera tale che richiudendosi crea il cilindro.
Un’altra funzionalità è quella di trasformarlo in proiettore per mezzo di un LED proiector integrato e il relativo supporto per posizionarlo. Con connettività Wi-Fi e la batteria integrata è un mini PC pratico dal punto di vista energetico, infatti i pannelli solari, che sono parte integrante della struttura, nel caso che non entrassero in funzione per la luce insufficiente, è sempre possibile ricaricarlo

“Mitra” in hindi significa “amico” e il progettista pensa che sarebbe molto utile come aiuto nella vita pratica, ad esempio come assistenza medica online degli abitanti delle fattorie e dei villaggi rurali indiani.





POCKET YOGA NETBOOK




Dell’azienda cinese Lenovo, leader nella grande produzione di PC all’avanguardia, un attraente mini portatile tascabile con la custodia rivestita in pelle.
Dalle poche informazioni tecniche si evince che è dotato di un display touchscreen ultra-wide forse da 8 pollici e l’interessante possibilità di far traslare il display sulla tastiera trasformando di fatto l'unità in un tablet. Inoltre il cinturino di chiusura ha la funzione di mouse una volta sganciato.
Il Pocket Yoga è un concept Lenovo che risale al 2007, ma adesso sembra che si trasformi in produzione.

I volti dell’Africa



L’inaugurazione de “I volti dell’Africa - Progetto internazionale di Arte Postale e Digitale” ha avuto luogo il 28 agosto, presso Villa Maria a Quiliano (Savona), ed è rimasta aperta al pubblico fino alla fine di settembre.
Sfogliando il catalogo della mostra, che ho ricevuto in questi giorni, emerge l’attento interesse che hanno avuto gli artisti che operano nel campo della Mail Art partecipando al progetto “I volti dell’Africa” per sostenere il progetto di cooperazione sanitaria internazionale “Mama ti ngo” (“Donna incinta” in lingua sangho), consistente - grazie all'Associazione Onlus “Savona nel cuore dell'Africa” - in azioni di supporto alla maternità in Repubblica Centrafricana.

“I volti dell’Africa - Progetto internazionale di Arte Postale e Digitale”, è stata una iniziativa artistica organizzata dal SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale di Quiliano, in collaborazione con l’Ufficio Cooperazione della Provincia di Savona. Di questo abbiamo già parlato in un post precedentemente pubblicato.

Il catalogo, come dicevo, curato da Cristina Sosio e da Renato Cerisola raccoglie, oltre alle varie recensioni, tutte le immagini delle opere degli artisti che hanno partecipato all’importante progetto.

I lavori di Mail Art sono pervenuti da:
Albania, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Corea del Sud, Croazia, Cuba, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Italia, Macedonia, Messico, Norvegia, Olanda, Perù, Polonia, Portogallo, repubblica Ceca, Russia, Serbia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Uruguay, Usa.

L’opera da me presentata - recto e verso - cm 18 x 12


I lavori di Digital Art sono pervenuti da:
Australia, Benin, Bielorussia, Brasile, Cuba, Finlandia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Olanda, Russia, Spagna, Ungheria, Uruguay, Venezuela.

I lavori di Video Art sono pervenuti soltanto dall’Italia.

Quindi una partecipazione mondiale di ben 315 artisti per un totale di 341 opere.

“La mostra di Quiliano promuove un’operazione di alto contenuto umanitario - come afferma Cecilia Chilosi, storica dell’arte, nella sua efficace presentazione - che ben si coniuga con lo spirito della Mail Art, ciò nonostante, mi piace immaginare che proprio attraverso l’arte postale si possa compiere un’operazione inversa in cui l’Africa sia il mittente e noi il destinatario, fatta non per l’Africa, ma con l’Africa, in cui gli ultimi a potere scegliere il messaggio da comunicare perché lo sguardo dell’Africa non sia ancora una volta il nostro, ma il suo stesso sguardo”.

Le opere potranno essere fruite ancora in una mostra itinerante, con iniziative collaterali di vario genere, presso i seguenti luoghi:
- Comune di Altare mese di novembre 2010;
- Sala Mostre della Provincia di Savona mese di dicembre 2010;
- Comune di Vado Ligure mese di gennaio 2011;
- Comune di Spotorno mese di marzo 2011;
- Comune di Noli mese di maggio 2011;
- Comune di Bergeggi mese di giugno 2011.

Ninni Caricato - 18.10.2010

Impresecheresistono


Domenica 3 ottobre 2010 su RAI 3 è andato in onda il programma PRESADIRETTA di Riccardo Iacona dal titolo “Senza fabbriche”.L’argomento trattato è stato quello relativo alla crisi.

Ma siamo veramente usciti dalla crisi, come ha dichiarato di recente il Presidente del Consiglio, o siamo in leggera ripresa?

PRESADIRETTA, mandando in giro i suoi inviati, ha scoperto che soltanto nella provincia di Reggio Emilia il 25% della manodopera è in difficoltà sul posto di lavoro, 60 mila persone vivono con la metà dello stipendio perché sono in cassa integrazione o nelle liste di disoccupazione.


Ma tra i vari servizi in argomento quello che ha suscitato interesse è stato quello riguardante l’intervista di Domenico Jannacone a Laura Costato, imprenditrice, insieme al fratello, di una società produttrice di viteria a Cinisiello Balsamo. Una piccola azienda eccellente che sta lottando per non scomparire sul mercato italiano, si pensi che la loro produzione è passata da 20 milioni di pezzi a 5 milioni in un anno, con una riduzione di produttività del 75%. Non solo, per evitare i licenziamenti dei dipendenti si sono assunti l’onere di non percepire da due anni alcun compenso, attingendo pertanto ai loro risparmi per poter vivere.
L’ho definita azienda eccellente perché soltanto 3 o 4 aziende producono viteria standard e speciale in Italia e la Costato Srl sin dal 1957 è stata protagonista nel settore specifico brevettando anche invenzioni industriali.

Vista la situazione Laura Costato ha deciso di delocalizzare la produzione in Svizzera dopo essere stata contattata dall’Ente economico per lo sviluppo svizzero, nella figura di un italiano Lorenzo Bessone della GGBa - Greater Geneva Berne area, che promuove presso le imprese italiane gli incentivi fiscali e finanziari offerti dai Cantoni della Svizzera Occidentale nel trasferimento in loco di PMI - Piccole Medie Imprese, con l’obiettivo unico di costituire attività e posti di lavoro.
Le condizioni sono eccezionali. Alcuni esempi tra le tante convenienze per una impresa che si trasferisce.

Tutte le autorizzazioni sono gratuite ed è garantita la piena collaborazione dell’Ente economico per lo sviluppo svizzero: la varia documentazione per il trasferimento dell’azienda e delle persone è a cura degli svizzeri, infatti in ogni distretto produttivo saranno aperti uffici cantonali per seguire le aziende emigrate.

Esenzione fiscale per 5 anni per le imprese con meno di 10 lavoratori dipendenti, per 8 anni con 10/20 lavoratori dipendenti, per 10 anni con più di 20 lavoratori dipendenti (soltanto da retribuire alla Confederazione Svizzera un’aliquota inferiore all’8%).

I contributi sociali sono circa il 18% dello stipendio lordo.

I terreni su cui edificare i relativi capannoni, vengono venduti o dati in comodato d’uso per 60 o 90 anni e in quest’ultimo caso alla modica cifra annuale di
2 Franchi/mq.
Esempio: un lotto di 4.000 mq = 6.000,00 Euro l’anno / 500 Euro mensile, considerando 1 Franco Svizzero = 0.7504 Euro. Incredibile ma vero, molto più conveniente rispetto all’Italia.

IMPRESECHERESISTONO, un gruppo spontaneo nazionale di PMI, di cui proprio Laura Costato è la delegata della Lombardia, si sta prodigando in maniera intelligente e compatta per incentivare l’iniziativa affinché si valichi il confine.
Il loro sito è seguito da numerosissimi imprenditori da tutta Italia per chiedere varie informazioni, manifestando anche solidarietà, oggi più di ieri dopo aver seguito la trasmissione televisiva PRESADIRETTA, questo significa che la crisi persiste ancora… e intanto ci sono le magliette.

Discovery STS-133



Sta proseguendo la preparazione dell’ultimo lancio dello Space Shuttle Discovery - missione STS-133 - che decollerà il 1° novembre 2010 verso la ISS - International Space Station. L’ulltimo rollout l’ha effettuato il 20 settembre scorso ed ora l’orbiter è pronto sulla piattaforma di lancio, Launch Pad 39A, del Kennedy Space Center in Florida.





Il viaggio dal VAB - Vehicle Assembly Building (edificio di assemblaggio dei veicoli Space Shuttle) al Launch Pad è iniziato alle 7,23 pm - corrispondenti alle 1,23 del 21 settembre, in Italia - della durata di circa 6 ore.




Storicamente lo Space Shuttle Discovery è stata la terza navetta americana del programma a diventare operativa e il suo primo volo risale infatti al 30 Agosto 1984 - missione STS-41D ed è interessante ricordare che è stato proprio il Discovery a mettere in orbita il Telescopio Spaziale Hubble.

Questa 35^ missione è interessante per i seguenti motivi.

Verrà portato sulla ISS il PMM - Permanent Multipurpose Module, uno dei tre Moduli logistici MPLM - Multi Purpose Logistics Module di fabbricazione italiana, utilizzati in questi anni per il trasporto di materiale da e verso la Stazione Spaziale a bordo dello Space Shuttle. Il modulo che è diventato PMM è il famoso modulo “Leonardo" che è stato opportunamente modificato dalla Thales Alenia Space - joint venture tra Thales (67%) e Finmeccanica (33%) - per abilitarlo a lunghe permanenze nello spazio.




Oltre ad altri componenti di ricambio per la Stazione, lo Space Shuttle Discovery porterà nel complesso orbitale anche il primo robot antropomorfo spaziale R2 - Robonaut 2. Vedi ns. post in SPAZIO.





La designazione NASA per R2 è humanoid astronaut helper, inizialmente verrà testato nell'ambiente a microgravità per poi essere utilizzato come aiuto agli astronauti impegnati all'esterno della Stazione durante l’attività extraveicolare EVA - Extra Vehicilar Activity. Intanto anche R2 è stato preparato alla partenza inserendolo in uno speciale contenitore ed approntato con molta cura.

L'equipaggio è composto da:
Steven Lindsey - comandante
Eric Boe - pilota
Alvin Drew - Specialista di Missione 1
Tim Kopra - Specialista di Missione 2
Michael Barratt - Specialista di Missione 3
Nicole Stott - Specialista di Missione 4

Notizie e immagini tratte da: nasa.gov

Lamborghini Sesto Elemento

Dal 2 ottobre al 17 ottobre 2010 a Parigi il Motor Show 2010, grande salone dell’automobile.
Parteciperanno oltre 60 case costruttrici e sarà anche allestita una sezione particolare dedicata alle auto ecologiche. L’obiettivo principale del salone parigino sarà quello di sensibilizzare il pubblico verso un riferimento dedicato all’auto del futuro.

Infatti la Lamborghini Sesto Elemento farà un sensazionale show, nonostante il clima economico alquanto difficile, con un design in funzione delle esigenze aerodinamiche e di prestazioni assolute. Ogni superficie o forma ha un preciso compito strutturale e dinamico. La compattezza funzionale viene tradotta da Lamborghini in una essenzialità tecnologica, che si manifesta attraverso la riduzione e l'integrazione dei componenti, i quali son stati progettati per poter espletare il maggior numero di funzioni nello stesso tempo.

Un concept avente appena 999 kg di peso, un motore V10 5,2 litri da 570 Cv di potenza tanto da ottenere un rapporto peso/potenza di appena 1,75 kg/Cv. In termini puramente “rettilinei” ciò significa che l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in soli 2,5 secondi e che la punta massima velocistica è ben superiore a 300 hm/h.
Però dal punto di vista dinamico (handling, tenuta in curva, frenata) il Sesto Elemento raggiunge livelli di eccellenza che potrebbero far gridare al miracolo.

La Lamborghini Sesto Elemento è il risultato della sfida nella sperimentazione delle materie plastiche rinforzate in fibra di carbonio CFRP - Carbon Fiber-Reinforced Polymer, con una tecnologia messa a punto dalla Lamborghini nei suoi due centri di ricerca, l’ACRC - Advanced Composites Research Center di Sant’Agata Bolognese e l’ACSL - Advanced Composite Structure Laboratory di Seattle, dove coopera con l'Università di Washington e la Boeing Company. Il progetto ha beneficiato anche della competenza della Audi che controlla il 100% della Lamborghini.

Non a caso il carbonio è il sesto elemento chimico della tavola periodica degli elementi.

Meravigliosa... e sarà anche meraviglioso il costo...

Le rimesse degli immigrati

Ogni anno esce dalla nostra bella Italia un “tesoretto” che è rappresentato dalle rimesse degli immigrati.

Nel 2009 gli stranieri che vivono in Italia hanno inviato alle famiglie di origine oltre 6,7 miliardi di euro.

Forse il 50% in più se si considerano le somme esportate non tramite i canali ufficiali quali sono le banche, le poste e le agenzie autorizzate.

La cifra ufficiale, comunque, è superiore al 5,8% a quella registrata nel 2008 ed equivale allo 0,44% del Prodotto Interno Lordo nazionale.

Calcolando che sono circa 4 milioni gli stranieri gli stranieri residenti in Italia emerge che la rimessa media del 2009 è stata di 1.375,00 euro, valore inferiore a quello dei due anni precedenti per effetto della crisi economica.

Le regioni che evidenziano il flusso più consistente di risparmio degli stranieri verso l’estero sono:
LAZIO con circa 2 miliardi di euro, pari al 27,7% del totale nazione;
LOMBARDIA con 1,3 miliardi di euro;
TOSCANA con 934 milioni di euro.

Quanto alle destinazioni la principale è la Cina che riceve un terzo delle rimesse italiane, che per il 50% finiscono in Asia; seguono nell’ordine la Romania, le Filippine e il Marocco.

Valentina Marzo

Giovane fotografa di Taranto, semplice e ricca di talento.
Il percorso artistico di Valentina Marzo si è addentrato, con ostinazione cocciuta, in uno degli spazi, oggi, alquanto inflazionato: la fotografia d’autore.
In questo luogo dove l’immagine si sta manifestando, con un processo esplodente, in espressioni che appartengono molto ai principianti, l’artista operoso deve caratterizzarsi con la funzione critica che stenta a seguire tutto ciò che accade, divenendo essa stessa elemento di confusione e di esaurimento intellettuale.
Questa premessa è soltanto una mia opinione nel contesto.

Questa estate, andando per gallerie, ho ammirato la sua recente produzione.

Valentina Marzo, leggendola in “Contrasti”, esalta una corretta e logica geometria architettonica ed un logico cromatismo - sfondo, ombre, equilibrio - mettendo in evidenza la sua sincerità produttiva non intrigante nell’uso forzato di mezzi tecnologici.

In “Aria nuova” il decentramento oggettuale, che è spesso la forza del fotografo freelance, trionfa la testimonianza della tecnologia, elemento proiettante della capacità e dell’intelligenza umana. Ed ecco che Valentina Marzo immortala, quasi con allegoria, quella fredda razionalità dell’uomo che usa ed abusa del paesaggio naturale, adattandolo alle sue molteplici necessità, trasformandolo.

Auguro a Valentina un buon viaggio nel mondo dell’arte.

Ninni Caricato - 23.09.2010

L’ingiuriometro

D'ora in avanti occorre fare attenzione al modo di reagire di fronte a un torto ricevuto. O meglio sarà necessario valutare fino a che punto ci si può spingere con l'uso di parole offensive. Gli “ermellini” fanno rilevare che oggi si usa con troppa facilità il “vaffa” e consigliano quindi di reagire in modo più pacato.
Insomma se proprio dovete reagire ad un torto ricevuto, anziché mandare “a quel paese” qualcuno, ditegli semplicemente “non infastidirmi”.
I supremi giudici prendono spunto da un caso di ingiuria e ne fanno occasione per stilare un vero e proprio “ingiuriometro”: un misuratore dell'ingiuria.
In certe situazioni, spiega la Corte - Sentenza n. 30956/2010 - è difficile “eliminare i toni accesi e le espressioni pesanti”, specie se ci si trova in un “contesto di polemica” come accade in politica, ma dato il dilagare sempre più massivo delle ingiurie “ai fini di accertare se sia leso il bene protetto dall'art. 594 c.p. occorre fare riferimento ad un criterio di media convenzionale”.

In altri termini per stabilire se un “vaffa” è da considerarsi offensivo occorre fare riferimento “alla personalità dell'offeso e dell'offensore e al contesto nel quale la frase ingiuriosa è stata pronunciata”.
Secondo la Corte vi può essere tolleranza se il turpiloquio avviene in un contesto “ioci causa” (per scherzo) o tra soggetti in posizione di parità, insomma “in situazioni che non richiedono manifestazione di specifico rispetto”.

Notizie tratte da: STUDIO CATALDI / Portale di informazione giuridica

Non solo carta… e novità filateliche

Il 28 giugno 2010 è stato emesso da Poste italiane un francobollo, della serie tematica “Made in Italy”, dedicato alla Federacciai nel centenario dell’inaugurazione del primo stabilimento siderurgico italiano, a ciclo continuo completo, a Bagnoli (Napoli).



CARATTERISTICA PARTICOLARE




Per la realizzazione della vignetta è stato utilizzato un inchiostro speciale che consente al francobollo di essere attratto dai magneti.



Il francobollo, del valore di € 3,30, è stato stampato in litografia e serigrafia a due colori (uno offset e uno serigrafico) dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. su carta fluorescente, non filigranata, con una tiratura di 1.500.000 esemplari.

Il bozzetto a cura del Centro Filatelico dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. riproduce, oltre al logo di Federacciai con l’omonina scritta, in un gioco di geometrie e chiaroscuri la materializzazione di un blocco di acciaio.

Vedi altri ns. post sull'argomento in "Filatelia".

Vedi filmato

Fotografare il silenzio

Filippo Crea, fotografo esperto, collabora attivamente con diverse Istituzioni Culturali italiane e francesi, inoltre si occupa di critica fotografica per numerose testate giornalistiche.
La Libreria Mursia di Milano ha ospitato l'anno scorso, precisamente dal 17 al 27 marzo 2009, una sua mostra personale dal titolo “Il silenzio”.

“Il silenzio di Filippo Crea” - come ha recensito Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera - “è una porta che si apre sul vuoto. Ma davanti a noi non c’è un baratro, una voragine; ogni immagine, anche la più lontana, è un frammento di vita che rimanda a un sogno, a un ricordo, a una paura. Nella faticosa ricerca di un tempo più umano affiora la tristezza consapevole di quel che è andato perduto”.

Durante l’inaugurazione della mostra Lorenza Sala, responsabile della comunicazione della Casa Editrice Mursia ha chiesto a Filippo Crea: “Perché “il silenzio” come tema?”.
“Io credo che il far fotograf
ia - ha risposto Filippo Crea - necessiti di un continuo aggior¬namento culturale e stilistico. Ho voluto sfidare me stesso su un qualcosa di non facile. E’ tutt’altro che facile, infatti, fotografare il silenzio. Il silenzio non si sente, il silenzio non si vede. Ed io ho voluto provare a raccontare questa cosa impalpabile, delicata, personale”.

Tra le sue opere:

“Garfagnana”











"Un silenzio semplice, immediato. Estate, primo pomeriggio. La donna in nero coi capelli bianchi ha le mani raccolte a difesa del “suo” silenzio, le due seggiole vuote non le fanno compagnia, ma aspettano che qualcuno venga a rompere il vuoto di questo palcoscenico pulito, strutturato su poche ed essenziali presenze sceniche”.

Il francobollo intelligente

I primi francobolli al mondo ad interagire con la tecnologia del riconoscimento di immagini riguardano la serie di 6 valori, emessa dalla Royal Mail il 19 agosto 2010, dedicata alla Great British Railways.

E’ sufficiente avvicinare una smartphone iPhone o Android al francobollo, dopo aver installato l’applicazione Junaio, per far comparire audio e video di approfondimento circa la vignetta inquadrata.
L’applicazione Junaio, scaricabile gratuitamente da App Store se possediamo un iPhone o dall’Android Market se invece abbiamo uno smartphone con sistema operativo Android.

Nel caso della serie Great British Railways si vede un breve filmato dell'attore Bernard Cribbins mentre legge il poema “The night mail” del poeta Wystan Hugh Auden, composizione che nel 1936 ha dato il nome ad un film documentario famoso sul servizio postale da Londra alla Scozia.

Come modalità ed obiettivi, anche se gli aspetti tecnici sono differenti, il sistema ricorda il Bee Tagg introdotto dalla Posta Svizzera con l’emissione di un francobollo il 31 ottobre 2007.

Vedi ns. post: “Dal francobollo ad internet” in “Filatelia”.

Op Art e filatelia

La Posta elvetica il 3 settembre 2010 ha emesso una serie di 3 fantastici francobolli dedicati al movimento artistico Op Art. Op è l’abbreviazione di Optical.
Youri Messen-Jaschin (1941) è l’artista svizzero, di origine lettone, che ha realizzato i 3 soggetti:
Red Ball da 0,85 franchi - Blue Black Red da 1,00 franchi - Red Circle Blue da 1,40 franchi.

L’Optical Art è un movimento di arte astratta sviluppatosi negli anni Sessanta, infatti il termine Op art apparve per la prima volta sul Time Magazine, nel mese di ottobre del 1964, e il MoMA - The Museum of Modern Art di New York ospita la prima grande esposizione sull'Optical Art nel 1965 dal titolo "The Responsive Eye".
Il movimento esplora i limiti della visione umana. L'artista gioca con l'osservatore creando immagini geometriche che sembrano vibrare e pulsare, quindi produrre illusioni di profondità e di movimento.
L'opera d'arte in sé è statica, ma forme e colore suscitano un'illusione ottica di movimento. Le due tecniche principali utilizzate per raggiungere questo effetto sono: le prospettive illusorie e la tensione cromatica.
La Op Art ha fatto la sua comparsa negli Stati Uniti e si è diffusa in Europa, comprende artisti moti di diverse nazionalità, tra cui il venezuelano Jesús-Rafael Soto, l’istreliano Yaacov Agam, l’ungherese Victor Vasarely, l’inglese Bridget Riley, il francese Daniel Buren.

Busta Postale

Oggi 1° settembre 2010 è stata emessa la busta postale preaffrancata del valore di € 0,60.
Realizzata con carta bianca uso mano da 100 g/mq nel formato di cm 16,2x11,4 e reca l’impronta del francobollo di Posta Italiana da € 0,60.

Nel 1915, all'ingresso dell'Italia alla Grande Guerra , fu prodotta una speciale busta postale del valore di c. 10, a tariffa agevolata destinata alle famiglie dei militari al fronte.

Nel 1972 venne esaminata la proposta per due buste postali dei valori di L. 25 e L. 50 ma non andò in porto e il Museo storico delle Poste e delle Telecomunicazioni conserva delle prove con il valore da L. 50, della serie ordinaria “Siracusana”, in due formati con e senza finestra.

Il 29 novembre 2001 fu emessa la francobusta da L. 5.000 lire/€ 2,58 dedicata all'Industria serica italiana.

Bufale in TV

I CERCHI NEL GRANO
ATLANTIDE
I TEMPLARI
LE SCIE CHIMICHE
I SEGRETI DELLE PIRAMIDI
IL POPOLO DEI MAYA MAYA
LE PROFEZIE DI NOSTRADAMUS
IL MOSTRO DI LOCH NESS
GLI UFO
IL FALSO SBARCO SULLA LUNA
LE ASTRONAVI PREISTORICHE
IL DISCO VOLANTE CADUTO A ROSWELL
I TESCHI DI CRISTALLO
LA FINE DEL MONDO NEL 2012
ecc.

Questi sono i misteriosi argomenti trattati dalla TV pubblica e privata e spacciati come ipotesi scientifiche.
Ma non sono altro che bufale, burle o credenze popolari!

Nasce però ora su Internet il più grande gruppo online, libero e indipendente, contro il fenomeno dilagante in TV di trasmissioni che vivono sulla credulità popolare:

cattiva Scienza in TV
divertiamoci insieme a “smascherare” quello che i media ci spacciano per “scienza” o “per mistero”.

in collaborazione con l’UAI - Unione Astrofili Italiani.

Con “Accendiamo il cervello” si può partecipare ai giochi che verranno proposti ogni mese segnalando le varie trasmissioni in TV e descrivendo gli errori e le bufale scientifiche che sentiamo e vediamo vincendo i bellissimi premi che verranno messi in palio a partire dal mese di settembre 2010.


A proposito dei cerchi nel grano (crop circles) vedi:
CICAP - Speciale crop circles
CICAP - Domande frequenti sui crop circles
Francesco Grassi’s Blog

La notte della Luna




L’appuntamento è per il prossimo 18 settembre 2010, alle ore 21.

L’evento è organizzato dall'INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica e dalla NASA, con il supporto dell’UAI - Unione Astrofili Italiani.





Si tratta del primo evento pubblico mondiale dedicato alla comunità di appassionati delle osservazioni astronomiche ma anche alle famiglie, ai bambini e a tutti coloro che desiderano poter ammirare il nostro bellissimo satellite con occhi diversi: i telescopi!

“Moon Watch Party”, così lo chiamano gli americani che per primi hanno lanciato l’iniziativa promossa appunto dal NASA Lunar Science Institute con la collaborazione del Lunar Planetary Institute e del Lunar Reconiassance Orbiter.

L’evento principale, in Italia, sarà a Roma. Nella spettacolare cornice della Capitale, grazie ai telescopi messi a disposizione dalla UAI, si potranno vedere i Mari e Crateri lunari e porre domande agli esperti.
Ma iniziative si svolgeranno in tutta Italia grazie al supporto dell’Unione Astrofili Italiana. L’UAI, infatti, inviterà le associazioni affiliate ad organizzare nello stesso periodo serate pubbliche dedicate all’osservazione della Luna al telescopio.


Si apre così una settimana che vede Roma capitale mondiale della planetologia!
Dal 19 al 24 settembre si svolgerà nella capitale il Congresso scientifico internazionale, EPSC 2010 - European Planetary Science Congress 2010, che riunirà i più grandi astronomi del mondo dediti allo studio del nostro sistema solare e alla ricerca di altri pianeti orbitanti attorno a stelle diverse dal nostro Sole. Durante il congresso si svolgeranno delle conferenze pubbliche serali, presso l’Università di Roma di San Pietro in Vincoli.

Fernando Zanetti









Fernando Zanetti è nato nel 1949 ed è un fotografo professionista, titolare dello studio PHOS a Villafranca di Verona, opera nel settore della fotografia pubblicitaria, commerciale e per l’editoria.

Navigando in lastampa.it scopro il lavoro di Fernando Zanetti, “concept”, in una fotogallery.

La sua ricerca, nel vasto ambito della creatività, confluisce niente meno in semplici oggetti didattici… semplici solidi geometrici in legno…

Nel comporre gli “oggetti” con una figura, talvolta nel dettaglio, riesce a formulare “concetti” per una limpida comunicazione, semplice nel suo contesto.

Stravolge lo sill-life e stravolge la staticità dell’immagine.

Il suo lavoro così si concretizza.

Foto tratte da: photographerspro.eu

Il diario di Graphic Design Worlds












A Diary of an Exhibition
Il diario di Graphic Design Worlds
giugno 2010 - gennaio 2011


Triennale Design Museum presenta A Diary of an Exhibition, il blog di Graphic Design Worlds, una grande mostra dedicata al graphic design internazionale contemporaneo che aprirà alla Triennale di Milano nel gennaio 2011.

Triennale Design Museum porta avanti in questo modo un percorso di ricerca, analisi, promozione e valorizzazione del design contemporaneo, iniziato con The New Italian Design (che nel 2007 proponendo una ricognizione del nuovo design italiano aveva selezionato 22 progettisti nell’ambito del graphic design), allargando adesso il proprio sguardo al panorama internazionale della grafica e ai suoi rapporti, scambi e influenze con quello italiano.

Curata da Giorgio Camuffo, la mostra offrirà una lettura originale dei molteplici e variegati mondi del graphic design.

Attraverso il lavoro, le storie, le visioni di graphic designer creativi internazionali e di giovani designer italiani, Graphic Design Worlds presenterà al grande pubblico la ricchezza di un fenomeno in transizione, sempre più intrecciato con diverse discipline e settori.

Online da giugno a dicembre 2010, A Diary of an Exhibition è il diario di bordo della mostra.

Interviste, immagini, video, testi offriranno uno sguardo unico del dietro le quinte, accompagnando il making of di questo evento.

Il blog diventerà inoltre uno strumento vivo e attivo per alimentare e arricchire il dibattito sulla grafica contemporanea.

Qualcosa si muove nel mondo filatelico



Pubblico volentieri l’interessante COMUNICATO STAMPA
diramato il 1° luglio 2010
dal CFO - Club della Filatelia d’Oro Italiana.




A conclusione delle procedure previste dallo Statuto, che hanno comportato l’elaborazione progressiva collettiva, e quindi la totale e qualificata condivisione del testo e dei contenuti, da parte dei 103 Soci iscritti, sentito il parere dei Soci simpatizzanti, il Club della Filatelia d’Oro Italiana è pervenuto all’emissione del primo PARERE e del relativo INVITO che si allegano al presente comunicato e che sono altresì visibili nel sito sociale www.clubfilateliaoro.it.

Il parere e l’invito affrontano uno dei temi economici e strutturali di maggior rilievo ed interesse della filatelia, ovvero il rapporto tra collezionismo filatelico ed investimento.

Il Club ha inteso contribuire, esprimendosi nel merito della problematica ed emettendo uno specifico invito, all’evoluzione verso modelli comportamentali di maggiore chiarezza e trasparenza nella pubblicità, nella comunicazione e nelle operazioni commerciali collegate al collezionismo filatelico.

Si è ritenuto necessario, a tutela del collezionismo e dei collezionisti, chiarire un aspetto equivoco e fuorviante che tanti danni ha procurato alla filatelia, intesa come fenomeno sociale e culturale, che mal si presta, relativamente ai collezionisti, ad atteggiamenti speculativi, spesso incentivati da una errata prospettazione della filatelia e del collezionismo quale “investimento” nel senso puramente “economico finanziario” del termine, che in questo ambito può riguardare solo la politica commerciale degli operatori professionali.

Il Club si augura che i destinatari di questo primo invito lo accolgano con lo stesso spirito costruttivo e di servizio con il quale è stato emanato, nell’interesse generale di tutte le componenti del mondo filatelico e con l’obiettivo comune di proiettare la filatelia in un futuro di sviluppo, che ne assicuri e perpetui nel tempo la preziosa funzione culturale e sociale, la cui crescita è altresì sicura garanzia di prosperità delle Aziende e delle altre componenti editoriali e commerciali.

CFO - Club della Filatelia d’Oro Italiana

Allegati:
PARERE / INVITO

Vivere (felici) senza soldi

L'interessante fenomeno riguarda Peter Owen Jones, un prete anglicano, quando ha deciso di seguire l’esempio di San Francesco d’Assisi e mettersi in cammino con un saio, un bastone e uno zainetto, la BBC ha deciso di seguirlo dedicandogli un programma dal titolo “How to live a simple life” (“Come vivere una vita semplice”).
Ed è stato subito un successo. I telespettatori hanno seguito con grande curiosità le avventure di questo uomo di fede che per 6 mesi ha vissuto in assoluta povertà chiedendo aiuto per mangiare e dormire.

Alla fine del suo viaggio ha detto:

“Mostrare apertamente le proprie vulnerabilità è stata la cosa più difficile. Ma è stata anche la più importante. Rinunciando a tutte le mie difese sono riuscito a instaurare un contatto profondo con la gente. Ho ricevuto tante porte sbattute in faccia ma quando queste si sono aperte la sensazione è stata impareggiabile”.

Il reverendo Peter Owen Jones ha dormito sulle panchine, ma anche in roulotte e capanne offerte dalle persone in cambio di qualche aiuto o qualche preghiera. Ha mangiato quello che ha trovato nei rifiuti o nei cassonetti dei supermercati ma anche nei campi o alla tavola di persone generose che lo hanno accolto. Ha pregato ininterrottamente e cercato di stabilire un contatto con i suoi simili.

«Sono convinto di aver infastidito diverse persone ma anche di aver toccato il cuore di altre e questo è quello che conta».

Il modello di vita adottato da Peter Owen Jones è fondato particolarmente sulla ricerca spirituale ma ha similitudini con quello scelto da chi, per diverse ragioni, decide di condurre una vita lontano dal consumismo.
Negli ultimi anni si è infatti rafforzato nel Regno Unito un movimento che vuole recuperare dagli scarti del sistema quello che basta per vivere.

I seguaci si fanno chiamare freegan (free+vegan [1]), odiano lo spreco, contestano lo scambio economico e tentano di soddisfare i bisogni fondamentali dell’uomo in modo sociale, non commerciale.

Si nutrono con quello che viene gettato via, li si vede a notte fonda rovistare nei cassonetti dei supermercati in cerca di cibo scaduto da poco, vivono cercando di rispettare l’ambiente e consumando il meno possibile. Non sono necessariamente poveri di nascita ma lo sono per scelta, hanno un alto senso civico, credono nei valori sociali della condivisione, sono preoccupati per lo stato dell’ambiente e determinati a fare il possibile per salvare il Pianeta. E stanno crescendo di numero e di fama. A loro sono stati dedicati libri, programmi e dibattiti. Sono chiamati regolarmente a dare il loro parere in tv e alla radio su questioni ambientali e di sostentamento.
E se fino a qualche anno fa erano guardati con ironia e a volte anche con disgusto, oggi sono considerati da molti un modello da seguire.

“Ogni anno - ci dice un portavoce del "Waste Resources Action programme", un’associazione che lavora a contatto con le attività commerciali e i consumatori per tagliare gli sprechi, - i britannici gettano nella spazzatura 6.7 milioni di tonnellate di cibo. La metà di questo è perfettamente mangiabile”.

Lo sa bene Paul, uno libero professionista di 43 anni, freegan da dieci, ma che da una vita, confessa, non lascia passare un cassonetto senza dare un’occhiata.

“Ho sempre odiato gli sprechi e da quando ho deciso di tagliare drasticamente le spese la mia vita è diventata molto più semplice, sana e meno stressante.
Mangio quello che trovo nei cassonetti, mi vesto con quello che viene scartato dai negozi di carità, uso il sito "Freecycle"
(un network di persone che riciclano beni su internet) per tutto il resto, dal divano alla lavastoviglie fino alla bicicletta”.

“A vivere in questo modo - conferma Bob - non si soffre affatto. Per farvi solo un esempio due sere fa nei cassonetti di un supermercato abbiamo trovato 75 bottiglie di birra e 100 polli congelati. Abbiamo dovuto cercare un congelatore per non farli andare a male”.

C’è invece chi, seguendo l’esempio di Peter Owen Jones, ha deciso di andare oltre al cosiddetto "freeganism", e ha scelto di ridurre al minimo i beni materiali e rinunciare completamente al denaro.
Si tratta di Marc Boyle, un ex pubblicitario che oggi, grazie al suo stile di vita, è diventato una celebrità. Negli ultimi diciotto mesi ha vissuto senza toccare un soldo, ha fondato la "Freeconomy Community", un’associazione di persone che segue i suoi stessi principi, e ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “The Moneyless Man” (“L’uomo senza soldi”) che sta andando a ruba.
I media lo hanno seguito da subito, usando toni di ammirazione, ritraendolo in una roulotte abbandonata e ristrutturata con materiali riciclati, nei campi alla ricerca di erbe e bulbi, nel fiume a lavarsi, nell’orto a piantare insalata. Marc Boyle viene visto che dà consigli su come usare le ortiche, su come fare un dentifricio con le erbe, su come riscaldarsi in inverno usano la legna del bosco. Ma anche che spiega i motivi che lo hanno portato a fare questa scelta.
“Avevo tutto ma non ero felice, - racconta - avevo tanta gente intorno ma non mi sentivo vicino a nessuno. Mi chiedono spesso come faccio a sopravvivere ma vi assicuro che sono molto più sano oggi di quando vivevo in una casa, avevo un lavoro fisso e mangiavo cibo di supermercato tutti i giorni”.

Notizie tratte da: avvenire.it / Elisabetta Del Soldato

[1] Il termine veganismo indica una dieta e uno stile di vita che esclude l'uso di prodotti di origine animale come cibo e per qualsiasi altro scopo. Gli aderenti - detti vegani o, con prestito dalla lingua inglese, vegan - rifiutano quindi non solo di nutrirsi di carne e pesce, come i vegetariani, ma anche di latte, latticini, uova e derivati, miele, nonché di acquistare e usare prodotti di qualsiasi genere la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto di animali.
La parola vegan fu coniata nel 1944 da Elsie Shrigley e Donald Watson, fondatori della Vegan Society. Shrigley e Watson dichiararono di essere insoddisfatti dell'uso comune della parola "vegetariano" per riferirsi a diete che includevano latte, uova e derivati, e coniarono la nuova denominazione prendendo le prime e ultime lettere del termine inglese vegetarian, con l'indicazione che il veganismo era “l'inizio e la fine del vegetarianesimo".
La Vegan Society fornisce la seguente definizione di veganismo:
“La parola "veganismo" denota una filosofia e un modo di vita che si propone di escludere - nella misura in cui questo è praticamente possibile - tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali perpetrate per produrre cibo, indumenti o per qualsiasi altro scopo; e per estensione, promuove lo sviluppo e l'uso di alternative non-animali, per il bene dell'uomo, degli animali e dell'ambiente. Da un punto di vista dietetico indica la pratica di evitare qualsiasi prodotto derivato, in tutto o in parte, dagli animali”.