L'Italia è entrata nel novero dei Paesi civili ed è n grado di annunciare per tempo gli aumenti tariffari.
Certo, si è ancora distanti da quanto fatto, ad esempio, in Francia e in Germania, che informano con mesi di anticipo. Però, almeno questa volta, a dipendenti e clientela è stata evitata la sorpresa dell'ultimo momento. Quando, cioè, i giochi ormai sono stati fatti. Il listino è entrato in vigore dal 1° gennaio 2013, recependo le richieste che Poste Italiane aveva presentato all'AGCOM - Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni prima delle vacanze estive.
Tabelle alla mano, le tariffe interne relative alla posta ordinaria e raccomandata sono state incrementate per i diversi scaglioni di peso. In particolare, il porto base, ossia la lettera contenuta nei 20 grammi, passa da € 0,60 ad € 0,70 (importo inalterato dal 20 maggio 2006, quando le categorie ordinaria e prioritaria vennero unificate), mentre la raccomandata di uguale peso sale da € 3,30 ad € 3,60.
Anche i rapporti ordinari con l'estero sono stati rivisti. Considerando sempre la quota minima per invii fino a 20 grammi, si lievita da € 0,75 ad € 0,85 con le spedizioni verso l'Europa ed il Mediterraneo, da € 1,60 ad € 2,00 per l'Africa, l'America e l'Asia, da € 2,00 ad € 2,50 per l'Oceania.
Il quadro delle modifiche è più ampio; tocca infatti voci come avvisi di ricevimento, atti giudiziari e la corrispondenza, ordinaria e raccomandata, online.
Naturalmente, la decisione implica un aumento nei nominali per i francobolli commemorativi che usciranno nei prossimi mesi: l'elenco diffuso il 18 dicembre, insomma, dovrà essere ripensato.
Nessun commento:
Posta un commento