TOTTA e DYLAN

Basilea & Arte

Basilea rappresenta un record da Guiness dei primati, almeno per chi è appassionato d’arte, design  e cibo raffinato. In soli 37 km quadrati al confine con la Francia e la Germania  nella Valle Alta del Reno, sono concentrate  oltre 40 istituzioni tra musei e fondazioni di  arte moderna e contemporanea progettate  dai più importanti architetti al mondo: Frank  Gehry, Renzo Piano, Mario Botta e Herzog & De Meuron per citarne alcuni. La regione, che  è considerata a tutti gi effetti un’isola felice  per il buon gusto, concentra 70 ristoranti citati  nella Guide Michelin. Uno su tutti è “Le Cheval  Blanc” a Basilea, premiato da tre stelle.

La città è attraversata dal Reno, e ha un ritmo  cadenzato dall’alternarsi di opere antiche e  moderne. Buona parte del merito lo si deve  al passaggio di Celti e Romani, che hanno lasciato le basi per un importante centro dell’umanesimo. A memoria del glorioso passato sono rimasti il municipio, costruito nel 1504, la Cattedrale romanico-gotica e un Centro Storico curato in “Swiss style”, ancora intatto.

La città svizzera negli anni ha puntato prima sull’arte contemporanea e oggi sul design approfittando anche delle buone relazioni con le cittadine vicine tutte attraversate dal Reno. È il caso del Vitra Design Museum a Weil am Rhein, progettato da Gehry a due passi da Basel, che a giugno si arricchisce della sezione Campus Vitra su disegno di Herzog & De Meuron, si tratta di una serie di edifici d’autore con la stazione dei Pompieri di Zaha Hadid. Il Vitra espone una selezione permanente di oltre 400 pezzi di design realizzati dal 1800 a oggi. La fama di città d’arte di Basilea ha invogliato il Kunstmuseum, l’edificio che custodisce una delle più importanti e antiche collezione d’arte pubblica in Svizzera, ad ingrandirsi con una nuova sezione che ospita fino al 18 settembre la mostra ”Sculpture on the Move 1946–2016”, con gli ultimi lavori di Costantin Brancusi e Alberto Giacometti passando per Donald Judd, Carl Andre, Richard Serra, Bruce Naumann per arrivare alle sculture più recenti di Matthew Barney e Damien Hirst.

Un’altra eccellenza museale è la Beyeler Foundation che espone la collezione permanente di Ernst Beyeler con opere incredibili di Francis Bacon, Van Gogh, Monet e molti altri in un edificio di vetro realizzato nel 1997 da Renzo Piano. Fino al 4 settembre è aperta la mostra con le opere di Alexander Calder a confronto con il duo svizzero Fischli & Weiss.


I protagonisti del mondo dell’arte si danno appuntamento ogni anno ad Art Basel, la più importante fi­era internazionale, la 47ª edizione è stata realizzata dal 16 al 19 giugno. Il livello dei 286 espositori provenienti da 33 paesi, è stato sorprendente. Si sono incrociati Larry Gagosian, il gallerista di Jeff Koons, l’artista vivente più pagato, la Marian Goodman Gallery di Parigi e New York, e i Continua di San Gimignano, i galleristi italiani che recentemente hanno aperto una succursale niente meno che all’Havana. La ­fiera negli anni si è rigenerata con sedi distaccate a Miami, così da catalizzare l’attenzione del mercato sudamericano, e recentemente a Hong Kong, centro di scambio preferito dal mondo asiatico. La parola d’ordine è qualità ed è anche il parametro che giusti­fica le cifre a sei zeri investite ogni anno in sculture, installazioni, dipinti, fotografi­e, video e disegni. Per chi ha un budget contenuto la ­fiera si è dotata della sezione “Edition”con 16 specialisti che espongono stampe e lavori in edizione limitata. Il potere di Art Basel però è rinchiuso nelle mura di Unlimited, l’unico padiglione al mondo capace di contenere opere realmente over size. Più che un padiglione sembra l’hangar di un aeroporto. Quest’anno il curatore è Gianni Jetzer, esperto del Horshorn Museum and Sculpture Garden di Washington DC. Saranno esposte 68 opere di altrettante artistar, da Ai Wei Wei icona politica contro il regime di Pechino a pietre miliari come Paul McCarthy, Frank Stella, Sol LeWeitt, Joseph Kosuth, Tracy Emin.
Basel come è defi­nita la fiera tra gli addetti ai lavori, ha anche una sezione intellettuale, “Feature””dedicata unicamente ai progetti curatoriali, tra i 32 artisti esposti ci sarà “Da inventare sul posto”, storica performance del 1972 di Jannis Kounellis, protagonista del movimento dell’arte povera. Un violinista e una ballerina si esibiranno sulle note de “La Pulcinella” e come sfondo ci sarà un’opera astratta dell’artista.

Tratto da: LA CASANA n.1 - 2016, periodico della Banca Carige SpA - di Roberta Olcese

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