TOTTA e DYLAN

Hasta siempre, Comandante

Addio al Comandante Fidel Alejandro Castro Ruz, ex presidente del Consiglio di Stato e del governo della Repubblica di Cuba.
Quando a Cuba è da poco passata la mezzanotte, Raul Castro, fratello di Fidel, trattenendo a stento le lacrime, annuncia in TV:
"Caro popolo di Cuba, é con profondo dolore che compaio per informare il nostro popolo, gli amici della Nostra America e del mondo, che oggi 25 novembre del 2016, alle 10.29, ore della notte, é deceduto il comandante in capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz. Hasta la victoria siempre". 


Fidel Castro, eroe per la sinistra nel mondo e dittatore sanguinario per i nemici, e' stato protagonista di una piccola isola caraibica per quasi sessant'anni, sulla scia della sua tenace battaglia contro la maggior potenza del mondo, gli Stati Uniti. Per i cubani, Castro è stato il “Comandante”, oppure semplicemente Fidel. Ha sempre avuto una salute di ferro fino all'improvvisa e grave emorragia all'intestino avuta al rientro di un viaggio dall'Argentina poco prima di compiere 80 anni. Malato, dopo aver delegato il potere al fratello Raul - prima in modo provvisorio il 31 luglio 2006, poi definitivamente nel febbraio 2008 - ha così cominciato il conto alla rovescia verso la fine di una vita leggendaria.
L'era di Fidel si scioglie lentamente, in mezzo a una nuova Cuba ogni volta più “raulista”, tra una serie di riforme economiche e la mano ferma del potere sul fronte politico: di sicuro una transizione, la cui portata è però difficile da capire. Fidel assiste da lontano al “disgelo”, ogni tanto scrive qualcosa ribadendo concetti quali la “sovranità nazionale” e il “no all'impero”.
Ma in sostanza a dettare il ritmo dei cambiamenti ormai è Raul. “Ucciso” più volte dalle reti sociali, e con lunghi periodi di assenza dal pubblico, i limiti al suo mandato Fidel li aveva fissati nel 2003, dirigendosi ai cubani: "Rimarrò con voi, se lo volete, finché avrò la consapevolezza di potere essere utile, se prima non lo decide la stessa natura. Né un minuto prima né un secondo dopo". 

Se i media a L'Avana si impegnano a difendere la rivoluzione che Fidel Castro ha costruito insieme ai poveri della sua terra, per le strade di Little Havana a Miami si registrano invece scene di gioia e molti sono gli slogan che si levano contro "il dittatore".
Il corpo di Fidel, l'uomo che ha segnato la storia di Cuba per quasi sessant'anni diventando un'icona della politica della sinistra radicale nel mondo intero, viene cremato.

Cuba proclama 9 giorni di lutto nazionale.

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