Domani 17 marzo, dalle ore 11 alle ore 13 presso la Triennale di Milano in Viale Alemagna 6, performance di Shodō a cura del maestro Nagayama Norio e dell'Associazione culturale di calligrafia estremo orientale YUEMO - il piacere dell’inchiostro.
Gli studenti calligrafi della YUEMO daranno dimostrazione dei loro esercizi di calligrafia sotto la guida del maestro Nagayama che eseguirà una performance.
L’Associazione intende rappresentare un punto di incontro di cultura, arti e tradizioni Orientali, a vari livelli di conoscenza con Associazioni, Enti, scuole e professionisti che mettono al servizio le proprie conoscenze e arti proponendo servizi, corsi e prodotti nel rispetto degli aspetti culturali e tradizionali consentendo agli appassionati e a coloro che si avvicinano a questa cultura la prima volta di attingere nuove informazioni ed esperienze sia nelle arti praticate che in ambiti ancora poco esplorati.
In particolare l’associazione propone la conoscenza e lo studio della calligrafia della sigillografia e della pittura tradizionali. Shufa, Seoya, Shodo dalla Cina al Giappone attraverso la Corea, l’arte della scrittura ha denominazioni diverse per designare, di fatto, una stessa realtà.
Sho = scrittura dō = via
La traduzione in “calligrafia” rende poco l’idea di quella che effettivamente è questa pratica. Nella tradizione, scrivere consiste nell'appropriarsi e nel perfezionare un gesto che lascia una traccia. Come qualsiasi pratica che richieda un’iniziazione, la calligrafia non consiste solo in un arduo apprendimento individuale ma anche nella condivisione di piacere e emozioni. Per esemplificare il tipo di percorso potremmo paragonarla alla musica o alla pratica di un arte marziale.
La calligrafia orientale sviluppa la percezione di momenti, di movimenti che il calligrafo anima nella sua arte. Avvicinarsi, tramite materiali diversi e poco conosciuti in occidente, alla tecnica millenaria della scrittura è un impegno coinvolgente, perché al calligrafo l'arte chiede un impegno totale del corpo, dello spirito e della sensibilità, esigendo un’abilità acquisita da lunga e paziente pratica. Tutto ciò per svolgere in un momento, naturale e spontaneo, senza ritocchi, il piacere del gesto di tracciare con l’ inchiostro un segno sulla carta di riso senza la preoccupazione occidentale della rappresentazione. Partendo dalla corretta postura, si apprendono la preparazione dell'inchiostro, l'uso del pennello.
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