TOTTA e DYLAN

La UIL denuncia il “caro-casta”

La politica costa ogni anno oltre 23 miliardi di euro, pari a 757 euro per ogni cittadino.
Questa cifra enorme è causata in larga parte da un sistema sovrabbondante che "si può e si deve" ridurre per almeno 7 miliardi senza nuocere alle istituzioni democratiche, "ma nessun indicazione" va in questa direzione e, anzi, con la legge di stabilità in discussione in Parlamento, nel 2014 potrebbe anche aumentare ulteriormente.



A lanciare l’allarme è stato il sindacato della UIL che ha presentato un rapporto choc secondo cui in Italia ci sono più di 1,1 milioni di persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica, una cifra che percentualmente rappresenta il 5% degli occupati del paese.

E' un numero che non ci possiamo più permettere - ha commentato il segretario della UIL, Luigi Angeletti - abbiamo perso un milione di posti di lavoro ma nemmeno un assessore”.

Dentro il conto entrano:
144 mila tra parlamentari, ministri e amministratori locali,
24 mila consiglieri delle società pubbliche,
45 mila negli organi di controllo,
39 mila di supporto agli uffici politici,
324 mila di apparato politico, i cosiddetti “portaborse”,
545 mila che hanno contratti di consulenza o incarichi.

Analizzando nel dettaglio si vede che:
6,1 miliardi sono assorbiti dal funzionamento dello Stato e degli enti locali, in diminuzione di 293 milioni grazie soprattutto al dimezzamento dei rimborsi elettorali voluto dal governo Monti,
2,2 miliardi se ne vanno per le consulenze,
2,6 miliardi per gli organi delle società partecipate, quindi non conteggiando costi industriali e per i dipendenti,
5,2 miliardi per altre spese tra cui auto blu (2 miliardi in totale considerando anche grigie e taxi), personale di nomina politica e Asl,
7,1 miliardi dovuti al sistema sovrabbondante che potrebbero essere facilmente eliminati.

La UIL stima che:
3,2 miliardi di euro si risparmierebbero accorpando i Comuni sotto i 15 mila abitanti,
1,2 miliardi arriverebbero se la spesa delle Province fosse destinata esclusivamente ai compiti che la legge gli attribuisce, al di là della revisione circoscrizionale nel decreto spending review,
1,5 miliardi si otterrebbero dalle Regioni solo con una più “sobria” gestione degli uffici,
1,2 miliardi ulteriori arriverebbero razionalizzando il funzionamento dello Stato centrale.

UIL - III RAPPORTO / I COSTI DELLA POLITICA - DICEMBRE 2013

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