TOTTA e DYLAN

La Lira non più convertibile in Euro

L’art. 26  del Decreto Monti così detto “Salva Italia”, ha stabilito la messa fuori corso, ovvero la prescrizione anticipata delle Lire in circolazione, più correttamente diremo “detenute” dagli italiani perché la loro circolazione era già cessata in data 01.03.2002.
La prescrizione delle monete e banconote in Lire era stata stabilita per il 28.02.2012 ovvero dopo 10 anni esatti dall’introduzione dell’Euro.

Ora, con un provvedimento a sorpresa, il Governo ha deciso di non concedere questi ultimi 3 mesi per il cambio delle Lire ancora in mani dei cittadini, stimate in 15 miliardi: “le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata ed il relativo controvalore è versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato al Fondo ammortamento dei titoli di Stato".

Certamente buona parte di queste monete e banconote non sarebbero state convertite perché in mani di collezionisti e commercianti numismatici e dunque ormai da tempo oggetti da collezione. Ciò non toglie che molti cittadini, nonostante il lungo tempo trascorso, avessero ancora qualche biglietto in Lire.

Dunque si è fatta cassa anche su questo aspetto della vita dei cittadini e forse non era il caso. I patti vanno osservati e rispettati ed uno Stato che vuole avere la fiducia dei cittadini, deve mantenere quanto stabilito, specialmente in una materia totalmente fiduciaria come la circolazione del denaro.

Molto peggio è andata ad un commerciante alessandrino, ora agli arresti domiciliari, fermato a Genova mentre tentava di cambiare presso la Banca d'Italia 720 milioni di Lire.
L'uomo durante l'interrogatorio di convalida di fronte al GUP Ferdinando Baldini, ha ribadito quanto già detto ai carabinieri: "Quei soldi sono miei, sono il ricavato di una vita di lavoro, non ho mai aperto un conto in banca. I soldi li tenevo in casa, metà in un bruciatore, l'altra metà in una vecchia televisione". L'uomo infatti era stato arrestato per porto abusivo d’arma da fuoco. "Avevo con me una Beretta 7,65 che avevo comprato 50 anni fa a San Marino, dove era più facile acquistare armi senza documenti.  Avevo portato la pistola perché temevo di essere rapinato durante il viaggio".

Oltre il procedimento penale a suo carico, il malconsigliato rischia concretamente di perdere tutto. Infatti i soldi sono stati sequestrati e non vi è alcuna certezza di poterli eccezionalmente cambiare in seguito.

Notizie tratte da: italiainformazioni.it

Nessun commento: