La guerra del Vietnam diede al mondo intero alcune fra le più sensazionali e atroci immagini mai catturate dall’obiettivo di una reflex. Sulla pellicola vennero fissati soltanto brevi istanti di vite che continuarono anche dopo la fine del conflitto. Le inquadrature che le documentano sono certamente alcune tra le più famose scattate da fotografi che tutti i giorni impressionavano sulle loro pellicole immagini forti che avevano a che fare più con la morte che con la vita.
Uno dei tanti è stato il fotoreporter tedesco Horst Faas (1933), che si è spento il 10 maggio scorso, vincitore di 2 premi Pulitzer, il primo nel 1965 per gli scatti fotografici eseguiti per narrare gli orrori del Vietnam, il secondo nel 1972 per documentare le esecuzioni e le torture in Bangladesh. Horst Faas era malato da diversi anni a causa di un'emorragia spinale che lo costrinse nel 2005 alla sedia a rotelle, paralizzandolo dal bacino in giù. Negli ultimi 3 anni le sue condizioni di salute erano peggiorate, ma fino al 2008 ha continuato a partecipare a mostre e convegni, con la stessa passione che lo spinse sul campo come fotoreporter.
Fu lui a diffondere due delle foto più significative della guerra che hanno fatto il giro del mondo.
Quella del vietnamita Nick Ut, pseudonimo di Huynh Cong Ut (1951) dell’Associated Press, ritraente Phan Thi Kim Phuc quando l’8 giugno 1972, a soli 9 anni, cercava di fuggire dal villaggio di Trang Bang, nel Vietnam del Sud, devastato dal napalm. Aveva il braccio sinistro, il collo e la schiena ustionati, rimanendo in coma per 6 mesi. La degenza in ospedale durò 18 mesi e le cure furono completate solo anni dopo, con un intervento di chirurgia plastica in Germania. Kim Phuc è diventata farmacista e oggi è ambasciatrice di pace per l’UNESCO.
Napalm Girl - Nick Ut, The Associated Press |
E quella dello statunitense Edward Thomas “Eddie” Adams (1933-2004) dell’Associated Press, sull'esecuzione avvenuta il 1° febbraio 1968 a Saigon, da parte del Generale di brigata dell’Esercito della Repubblica del Vietnam Nguyen Ngoc Loan (1930-1998), di un prigioniero Vietcong di nome Nguyen Van Lem. Il fotoreporter scoprì in seguito che la vittima aveva ucciso uno dei migliori amici di Loan, un Maggiore di polizia, trucidandone anche l’intera famiglia. Sembra che la storia sia vera. Loan fu ritrovato a Burke, nella Virginia, dove si guadagnava da vivere gestendo una pizzeria.
L’esecuzione fu ripresa anche da un cameraman della NBC, network radiotelevisivo statunitense.
Esecuzione di Saigon - Eddie Adams, The Associated Press |
Horst Faas rivoluzionò il modo di raccontare la realtà sul campo, arruolando giovani talenti e free lance stranieri e imponendo "nuovi standard per chi decideva di raccontare una guerra con la macchina fotografica".
Nessun commento:
Posta un commento