Mentre si aspetta che Poste italiane definisca
il comitato di lavoro per “Italia 2015”,
la FSFI - Federazione fra le Società
Filateliche Italiane riprende un altro argomento che sta portando avanti:
la disponibilità dei francobolli. Un problema che è condiviso pure in alcune
stanze del Ministero dello Sviluppo Economico.
“Quasi ogni giorno mi arrivano mail, fax,
telefonate in cui circoli e collezionisti lamentano le difficoltà che
incontrano nel reperimento delle nuove emissioni”,
dice il presidente della stessa FSFI, Piero
Macrelli.
Entrando, poi, nel dettaglio: “i
ritardi negli arrivi agli sportelli filatelici sono ormai la norma e non
eccezioni; le serie di più francobolli che non arrivano mai complete;
praticamente impossibile trovare francobolli negli uffici postali; abbonamenti
alle Poste che arrivano in ritardo; molti soggetti delle nuove emissioni di
scarso o nessun interesse; bozzetti troppo spesso fatti di corsa e ripetitivi;
mancanza di idee nuove e così via”.
Qual è il risultato di quella che definisce una “assoluta disorganizzazione”?
“Molti, molti collezionisti smettono di
acquistare le novità e si allontanano dalla filatelia e questo è purtroppo
confermato dai circoli che di anno in anno vedono diminuire i loro iscritti e
alcuni sono costretti a chiudere i battenti”.
Eppure, “basterebbe poco, molto poco per ricreare
una situazione normale, che funzioni bene, che permetta agli appassionati di
continuare la loro collezione serenamente e con soddisfazione”.
“Il punto di partenza - aggiunge Piero
Macrelli - sarebbe una migliore programmazione. Entro il prossimo marzo, andrebbe
preparato un elenco di avvenimenti, personaggi e luoghi, cioè nuove idee
meritevoli di essere citate nel 2015. Contemporaneamente, il dicastero dovrebbe
registrare i suggerimenti provenienti sia dai membri della Consulta per
l’emissione di cartevalori postali e la filatelia, sia da realtà esterne o
privati. A ruota, la riunione della stessa Consulta, dopo la quale verrebbe
definita una lista di trenta emissioni. In questo modo, l’Istituto poligrafico
e zecca dello stato avrà il tempo per predisporre più bozzetti e poi stampare
quelli scelti, mentre Poste potrà definire le date di emissione e promuoverle,
al tempo stesso garantendo le forniture agli uffici in vista dei debutti.
Considerando quaranta il numero massimo di titoli da programmare, ne rimarrebbe
una decina a disposizione per esigenze che si rendessero necessarie
successivamente”.
“Mi sembra - commenta ancora Piero Macrelli - che
con un minimo di buona volontà e con il desiderio di far bene il proprio lavoro
potrebbe diventare realtà”.
Notizie tratte da: VACCARInews - 4 febbraio 2014
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