TOTTA e DYLAN

Nella mia vita ho già visto le giacche



nella mia vita ho già visto le giacche, i coleotteri, un inferno stravolto da un Doré, il colera, il mare, i marmi: e una piazza di Oslo, e il Grand Hotel des Palmes, le buste, i busti:

ho già visto il settemezzo, gli anagrammi, gli ettogrammi, i panettoni, i corsari, i casini, i monumenti a Mazzini, i pulcini, i bambini, Ridolini:

ho già visto i fucilati del 3 maggio (ma riprodotti appena in bianco e nero), i torturati di giugno, i massacrati di settembre, gli impiccati di marzo, di dicembre: e il sesso di mia madre e di mio padre: e il vuoto, e il vero, e il verme inerme, e le terme:

ho già visto il neutrino, il neutrone, con il fotone, con l’elettrone (in rappresentazione grafica, schematica): con il pentamerone, con l’esamerone: e il sole e il sale e il cancro, e Patty Bravo: e Venere, e la cenere: con il mascarpone (o mascherone), con il mascherone, con il mozzo cannone: e il mascarpio (lat:), a* manuscarpere:

ma adesso che ti ho visto vita mia, spegnimi gli occhi con due dita, e basta:

Dalla raccolta Cataletto
Segnalibro
- Poesie 1951-1981, Feltrinelli, Milano, 1982


Nella mattinata di martedì 18 maggio è venuto a mancare a Genova, all’età di 79 anni, Edoardo Sanguineti.
Poeta, intellettuale, professore di letteratura all’Università di Torino, Salerno e Genova, ma anche autore di teatro, critico, saggista. La sua attività è stata caratterizzata da una battaglia culturale iniziata con l’esperienza avanguardistica degli anni Sessanta, fu infatti il teorico di spicco del Gruppo ’63.

Alcuni suoi pensieri.

“La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina”.

“La poesia è considerata, nel complesso, un'attività marginale. È chiaro che la poesia, tra le forme di comunicazione che caratterizzano questo presente via via sempre più tecnologico, seppur lontana dal morire e dall'estinguersi, si trova in una condizione difficoltosa”.

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